Sentenza:
La reputazione di un individuo è
il pilastro del suo potere personale. Facendo leva su di essa si intimoriscono
gli interlocutori e si ottiene successo.
Giocarsela rende vulnerabili e attaccabili
da più parti.
Bisogna rendere inattaccabile la
propria reputazione, rimanere all’erta e neutralizzare le minacce potenziali
prima che si manifestino. Nel frattempo occorre studiare come annientare
i nemici mettendo in discussione la loro immagine e poi farsi da parte,
lasciando che sia l’opinione pubblica a screditarli.
Le chiavi del potere
Nella vita sociale le apparenze stanno
al base dei nostri giudizi.
Una svista, un cambiamento repentino
o un peggioramento del proprio aspetto o del comportamento, può
risultare disastroso. Questo rende estremamente importante farsi una reputazione
e saperla mantenere.
La reputazione è lo scudo
che vi proteggerà dal gioco pericoloso delle apparenze, distrarrà
lo sguardo indagatore dei vostri interlocutori da ciò che realmente
siete, concedendovi il privilegio di esercitare un discreto controllo su
quello che il mondo pensa di voi.
È come possedere una bacchetta magica: con un solo colpo è possibile aumentare la propria forza e tenere gli altri a distanza. Che una stessa azione appaia positiva o negativa dipende unicamente dalla propria reputazione.
Siamo preceduti dalla nostra fama
e se ispira rispetto, buona parte del lavoro è fatto prima della
nostra comparsa sulla scena e senza proferir parola, la buona riuscita
di un’operazione è a volte favorita dai successi del passato.
Può anche darsi che la propria
reputazione sia stata rovinata per un motivo qualsiasi e che quindi si
stenti a crearsene un’altra, a questo punto è opportuno stringere
un’alleanza con qualcuno la cui immagine dia lustro alla vostra, sfruttando
l’altrui buon nome per ripulire la propria ed elevarla.
La reputazione è un tesoro
che deve essere accuratamente riposto, una volta stabilita deve essere
opportunamente difesa prevenendo eventuali attacchi, non bisogna lasciarsi
prendere dall’ira ne lasciarsi influenzare dalle maldicenze degli avversari,
questo atteggiamento rivela insicurezza e mancanza di fiducia in sé.
D’altra parte l’attacco sferrato
alla reputazione altrui può essere un’arma efficace, soprattutto
se si dispone di minor potere dell’avversario, quest’ultimo ha molto più
da perdere perché la vostra modesta reputazione è un modesto
bersaglio; tuttavia dev’essere fatto in modo intelligente per non apparire
una misera ripicca.
Se la vostra reputazione è
solida abbiate la mano leggera, usando la sottile arte del farsi beffe
o ridicolizzando l’avversario per indebolirlo: apparirete agli occhi degli
altri una simpatica canaglia. Il leone gioca col topolino, ogni altra mossa
incrinerebbe la sua fiera reputazione.
Immagine: una miniera piena di diamanti e rubini
Tu scavi e li trovi e ora il tuo
benessere è assicurato. Difendila, malviventi e ladroni provengono
da tutte le parti. Non illuderti che il tuo stato di grazia non subisca
mutamenti, costantemente rinnovalo, il tempo riduce lo splendore dei gioielli
e li allontana dallo sguardo.
L'opposto
Non ci sono controindicazioni a questa
legge, la reputazione è un fattore critico.
Chi non si cura di cosa pensano
gli altri si fa reputazione di insolente e arrogante, cosa che potrebbe
pure servire, tuttavia se non vi curate di come gli altri vi percepiscono,
saranno loro a decidere per voi. Siate padroni del vostro destino e della
vostra reputazione.