IL GLADIATORE

ilgladiatore_small.jpg (2904 bytes)

 TRAMA:

Un gladiatore romano si erge al centro dell'arena del Colosseo e guarda l'imperatore, in attesa della sua decisione. Il pollice dell'imperatore è teso, carico del potere sulla vita e sulla morte, e l'espressione sul volto spietata: volterà il pollice verso il basso, dando il segnale al gladiatore di uccidere il suo avversario. Il produttore esecutivo Walter Parkes - capo della DreamWorks Pictures - e il produttore Douglas Wick glielo hanno mostrato ancora prima di sottoporre alla sua attenzione la sceneggiatura de "Il gladiatore", scritta da David Franzoni, John Logan e William Nicholson (candidato all'Oscar per "Viaggio in Inghilterra"). Nonostante il suo entusiasmo, Scott - candidato all'Oscar nel '91 per "Thelma & Louise" - era ben conscio di stare per avventurarsi in un genere cinematografico la cui popolarità non era stata ancora verificata fra gli spettatori dei nostri giorni. Sono infatti trascorsi circa 40 anni da quando sul grande schermo sono apparse gare di carri e scontri a colpi di daghe scintillanti in un intenso film epico ambientato in epoche molto lontane nel tempo. Proprio come i personaggi che interpretano, Crowe e Hounsou hanno condiviso il terribile impegno fisico richiesto dai loro ruoli: insieme ad una squadra di controfigure dirette dal coordinatore degli stunt Phil Nelson - già alcune settimane prima dell'inizio delle riprese - hanno eseguito scene di combattimento degne di una vera scuola per gladiatori. I numerosi scontri ravvicinati con le daghe hanno inoltre richiesto coreografie complesse e lunghe sedute di prova per assicurare agli attori la massima sicurezza. Il maestro di combattimenti Nicholas Powell ha poi creato e coreografato le miriadi di scene di lotta con le spade, allenando con sicurezza attori, controfigure e le mille comparse impiegate nella sequenza di apertura. La realizzazione de "Il gladiatore", che ha occupato circa i tre quarti di un intero anno e ha portato la produzione in quattro paesi diversi, ha costretto la troupe a confrontarsi con ogni tipo di problema logistico. Un film che è stato paragonato a colossal come Ben Hur, Spartacus e che è destinato ad entrare negli annali del cinema.

NOTE TECNICHE:

Le riprese del film sono iniziate in una foresta vicino a Farnham, in Inghilterra, nella quale sono state ambientate le scene che si svolgono in Germania. La squadra dei tecnici diretti dal supervisore degli effetti speciali Neil Courbould ha lanciato in aria sedicimila frecce infuocate, mentre catapulte perfettamente funzionanti ricostruite sui modelli del periodo hanno scagliato al suolo enormi vasi di argilla. Nel corso di quattro giorni gli arcieri hanno scoccato altre diecimila frecce non incendiarie e sono state impiegate delle macchine che potevano tirare centinaia di frecce a ditanza di brevissimi intervalli di tempo. Quando i legionari romani hanno poi attraversato la mischia a cavallo, ci si è resi conto che nessun operatore e macchina da presa mobili erano tanto agili e veloci da riuscire a seguire i cavalli al galoppo sul terreno irregolare e attraverso gli alberi in fiamme. Il direttore della fotografia John Mathieson ha così utilizzato un sistema di carrelli: la macchina da presa è stata montata su un'inteleiatura a reticolo d'acciaio mentre, lungo i margini del campo d'azione, è stato disposto un carrello. L'esperto di armature Simon Atherton e la sua squadra di tecnici hanno qui dato il meglio, disegnando e realizzando appositamente per il film oltre 2500 armi (spadoni, asce, lance, balestre), molte delle quali sono frutto di idee originali risultate da una combinazione di ricerca e innovazione. Grazie alla consulenza di Atherton, la costumista Janty Yates ha creato oltre diecimila costumi, dalle scintillanti armature indossate da Crowe e Phoenix, ai sontuosi abiti della Nielsen, alle tuniche piuttosto comuni dei gladiatori. I costumi indossati dai membri della famiglia imperiale sono, ovviamente, i più raffinati. Gli abiti della Nielsen sono quasi interamente di seta ricamata a mano intessuta di fili d'oro che conferiscono al tessuto una lucentezza particolare. Il suo mantello invernale è stato realizzato in cachemere con fili di seta e rifiniture di pelliccia sintetica. Tutte le calzature sono state realizzate a mano a Roma, inclusi i sandali decorati di Phoenix e della Nielsen. I complicati disegni dei gioielli imperiali riproducono fedelmente quelli dell'epoca e sono stati realizzati in Inghilterra dal famoso gioielliere Martin Adams, ad eccezione di un unico pezzo, al quale ha contribuito la stessa Nielsen. La Yates ha creato la straordinaria armatura bianca di Phoenix in modo che desse l'impressione di essere fatta di marmo, partendo dalla riflessione di Ridley Scott secondo la quale il giovane (e mingherlino) imperatore tenta di rispecchiare l'imponenza statuaria dei suoi predecessori. L'enorme impegno fisico richiesto dal ruolo di Crowe ha imposto un'armatura molto più leggera fatta di gommapiuma ricoperta di pelle. Inoltre, ogni singolo pezzo del suo costume, inclusi i pettorali, gli elmi, i gambali, sono stati realizzati in dodici copie diverse sia per Crowe che per le sue controfigure. La troupe si è poi spostata a Ouarzazate, in Marocco: questo paese ospita la più antica casbah del mondo, le cui mura risalgono a 500 anni fa, mentre le fondamenta sono state probabilmente realizzate all'epoca dell'impero romano. Era perciò fondamentale che l'anfiteatro eretto dalla produzione avesse lo stesso aspetto delle strutture architettoniche antiche che lo circondavano: i costruttori hanno quindi impiegato esclusivamente materiali locali e metodi rudimentali che si sono tramandati per generazioni e generazioni, per realizzare gli oltre 30.000 mattoni di fango impiegati per costruire l'edificio. Una volta lasciato il Marocco, la produzione si è recata alla volta dell'isola fortificata di Malta, dove l'attendeva il compito più arduo. Malta, che presenta rovine dell'epoca pre-fenicia risalenti a circa 6000 anni fa, fu annessa all'impero romano nel 218 a. C. Nel corso di 19 settimane, oltre 100 tecnici di origine inglese e 200 operai maltesi hanno lavorato - nello storico Fort Ricasoli, forte spagnolo del XVII secolo - alla ricostruzione del cuore dell'impero romano. La difficoltà del lavoro è stata aumentata dai forti venti e dai temporali che hanno caratterizzato il peggior inverno realizzato a Malta negli ultimi 30 anni. La struttura più importante del set era, ovviamente, il Colosseo, che é stato riprodotto con grande fedeltà. Alcune parti sono state relizzate - servendosi di alcuni modelli disegnati, impiegando immagini realizzate con grafica computerizzata dal supervisore degli effetti visivi John Nichols e dalla Mill Film LTD di Londra. Ugualmente le duemila comparse in delirio che hanno popolato gli spalti sono state 'riprodotte' in modo da realizzare altri tremila spettatori digitali che hanno così reso un effetto 'tutto esaurito'. Lo stesso metodo è stato impiegato per gli ampliare i vari altri scenari, oltre che per catturre scorci dell'antica Roma: Scott ha così potuto infarcire il film di panoramiche a 360° e riprese dall'alto nelle quali è impossibile distinguere gli elementi reali da quelli generati al computer.

SCHEDA:

Gladiator, USA 2000

REGIA: Riddley Scott

INTERPRETI: Russell Crowe

SCENEGGIATURA: David Franzoni, John Logan, William Nicholson

FOTOGRAFIA: John Mathieson

PRODUZIONE: Douglas Wich, David Franzoni, Branko Lustig

DISTRIBUZIONE: UIP

DURATA: 2 h 35' min

 

TORNA AL PROGRAMMA

TORNA AGLI SPETTACOLI SERALI

TORNA ALLA HOME PAGE