I “falsi d’autore” attualmente stanno conoscendo un periodo di grande interesse da parte del pubblico e questa secondo noi non è solo una moda passeggera. Una volta che l’arte moderna ha raggiunto espressioni limite, denotanti caos e faciloneria, quando ormai si è giunti ad una situazione nella quale per “emergere” non è più importante cosa si fa e come lo si fa, ma piuttosto la firma e chi la sostiene, ovvero critici o pseudo-critici prezzolati e/o mercanti che hanno tutto l’interesse a spingere l’artista e gonfiare i prezzi delle sue opere, i fruitori tendono a rivolgersi a opere per comprendere le quali non sia necessario lo studio di un apparato critico spesso incomprensibile quanto le opere che intende “spiegare”. E poiché le opere che possono essere apprezzate da tutti, ovvero quelle prodotte dal Medioevo all’ottocento sono sempre più difficilmente reperibili sul mercato e se lo sono i prezzi delle medesime non sono certo accessibili ai più, avviene che il pubblico si rivolga ad artisti che realizzano falsi dichiarati o dipinti alla “maniera di…”. Forse non tutti sanno che il far copie non è una moda recente. Ancora verso gli anni sessanta era possibile, visitando gli innumerevoli musei della nostra Italia, imbattersi in pittori armati di tutti i propri strumenti del mestiere che realizzavano copie di autori famosi e talvolta con grande estrema perizia. Ma c’è di più: già nel 500 era del tutto normale copiare o attingere dalle opere dei cosiddetti buoni maestri e a questo tirocinio si sottoposero anche pittori passati alla storia ed entrati di buon diritto nei testi di storia dell’arte. Naturalmente per poter realizzare un buon dipinto tratto da un quadro più o meno antico, non basta conoscere la “tecnica”… E’ necessario essere in grande sintonia con l’autore a cui ci si accosta, questa è una condizione assolutamente necessaria per poter produrre un buon lavoro. In definitiva se non si “sente” l’autore, il suo segno, il tocco, l’impasto, la sua “tavolozza” ne risentirà negativamente il proprio lavoro.
Realizzare
poi un dipinto poniamo alla maniera di Caravaggio, implica una operazione molto
più profonda che fare una copia di uno dei suoi stupendi dipinti. In questo
caso lo scopo, che non potrà essere raggiunto se non vedendo se fosse
possibile, come Caravaggio vedeva, implica che il “falsario” disponga di una
estesa conoscenza delle opere dell’autore in questione, che conosca il suo
retroterra, i suoi maestri, le sue predilezioni, le sue idee relative non
semplicemente alla pittura in sé stessa. In questo caso il dipinto realizzato
sulla base di questi presupposti dovrebbe essere un dipinto che non solo
rifletta la tecnica e la conoscenza dell’arte pittorica propriamente detta,
che rifletta necessariamente lo stile e il gusto, ma diverse cose ancora, che
spesso sono date per scontate ma non lo sono affatto. Il risultato dovrebbe
essere un dipinto di Caravaggio inedito, ritrovato fortunosamente e che un
intenditore senza far uso di tecniche scientifiche per testare pigmenti e
materiali potrebbe ritenere autentico.
Questo sito si propone di mostrare attraverso il Web, sia “falsi d’autore” sia dipinti “alla maniera di…” I dipinti esposti virtualmente saranno avvicendati nel tempo. Chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni, o per contattarci, può farlo spedendo una e-mail cliccando sul pulsante in fondo alla pagina. Grazie.
Qui sotto c'è una galleria con alcuni dei nostri "falsi d'autore".
Alla maniera di Constable Olio su tavola - 30 x 40 cm
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"Cestino di frutta" da Caravaggio
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Marina alla maniera della scuola di Posillipo Olio su tela - 38 x 20 cm |
Veliero alla maniera del 600 Olio su tela
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Lo sguardo del gatto Tecnica mista su tela
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Ritratto di gatto selvatico Tecnica mista su tela
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Alla maniera di Guardi
Olio - 28 x 44,5 cm |
Alla maniera di Guardi
Olio - 20 x 30 cm
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Marina alla maniera del '700
43 x 61,5 cm
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Alla maniera di Pietro Fra Giacomo
26 x 45 cm |
Madonna del cardellino Da Raffaello Sanzio - Tecnica mista su tela - 30 x 29 cm
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Trompe l'öeil Tecnica mista su tela - 24 x 28 cm
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Venere e Amorino
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