Il rapporto tra i mass-media italiani e il wrestling

Il tumultuoso rapporto tra i mass media italiani ed il wrestling è cominciato nei primi anni '80 con le telecronache della versione giapponese della disciplina (si trattava della New Japan Pro Wrestling). Le trasmissioni andavano in onda su vari network a diffusione regionale (come, ad esempio, Super Six) ed erano commentate da Tony Fusaro, sempre in compagnia di qualche ospite tra i quali in molti ricorderanno Vittorio Castronovo, presidente dell'associazione "La contea delle farfalle" (un club di appassionati di wrestling che, riuscì anche a portare Antonio Inoki in tournèe per l'Italia).

Inoki a Roma.

La trasmissione curata da Tony Fusaro si chiamava "Catch the catch". Ma perchè questa abitudine apparentemente impropria di chiamare il wrestling giapponese "catch"? Il realtà in giappone la disciplina viene promossa con il termine "wrestling". Infatti le varie federazioni si chiamano New Japan Pro Wrestling, All Japan Pro Wrestling, Pro Wrestling NOAH... Il termine "catch", invece, appartiene più probabilmente a noi europei che avevamo la Catch Wrestling Association (CWA) di Otto Wanz e l'associazione francese dilettantistica "Comitè pour la Diffusion du Catch".

Nel frattempo altre emittenti regionali trasmettevano anche qualche vecchio show WWF: chi abita in Toscana si ricorderà probabilmente di Rete 37 e degli show commentati da Mario Mattioli poi passati Rai Sport come telecronista!

La vera "Wrestling Era" in Italia comincia però grazie ad Italia 1 che a partire dal 1986 acquista i diritti di trasmissione di WWF SUPERSTARS OF WRESTLING. I primi tempi, veniva trasmessa anche la AWA (American Wrestling Association) di Verne Gagne (che ha chiuso nel 1990 quando il campione del mondo Larry Zbysko è passato alla WCW) ma una volta cominciato con la WWF si è scatenata nel nostro paese una vera e propria "Wrestling Fever" culminata con le tournèe tutte italiane del 1988 e 1989! Italia 1 proponeva WWF Superstars of Wrestling il sabato sera con il leggendario commento di Dan Peterson, voce storica per quanto riguarda lo sport americano in Italia. Inoltre trasmetteva anche i Pay Per View con una formula del tutto particolare. Ad esempio, Wrestlemania andava in onda sempre il sabato sera all'interno di WWF Superstars e veniva spezzata in più "puntate" di un'ora ciascuna. La domenica mattina, sempre su Italia 1, USA SPORT riproponeva il miglior incontro della serata precedente. Durante l'estate del 1990 Italia 1 portò sugli schermi anche il Wrestling Giapponese con una trasmissione chiamata semplicemente "Catch" (alcune guide televisive ponevano anche il sottotitolo "il wrestling serio") che fu collocata anche essa al sabato sera. Questo perchè solitamente durante l'estate la programmazione WWF (ovviamente soltanto in Italia) veniva interrotta per un paio di mesi.

Nel frattempo (siamo a fine anni '80) si affacciava sul panorama televisivo l'emittente Tele Capo D'Istria, in seguito ribattezzata Kooper Sport e successivamente Tele+2, che mandava in onda ogni giorno vecchi incontri di WWF WRESTLING SPOTLIGHT (sempre con Dan Peterson).

E la stampa? Quella nazionale era capace soltanto di creare confusione in materia... Nell'agosto del 1987 comparve ad esempio l'annuncio su vari quotidiani nazionali della scomparsa sul ring di King Kong Bundy! In realtà il wrestler deceduto era il britannico Malcolm "King Kong" Kirk, morto in seguito ad un "Big Splash" del lottatore "Big Daddy" Shirley Crabtree (153 Kg) a Great Yarmouth, Inghilterra.

La stampa ha cominciato ad occuparsi del Wrestling in modo "specializzato" verso il 1989 con la nascita della versione italiana di Wrestling All Stars pubblicata dalla Play Press (gli stessi dei fumetti Marvel e di PSM!). Prima di allora il wrestling aveva trovato spazio soltanto su poche pagine di qualche rivista come l'Intrepido Sport o qualche giornaletto per ragazzi (come MASTERS E IL TEAM DELL'AVVENTURA e IL CORRIERE DEI PICCOLI).

Wrestling All Stars era una precisa traduzione dell'originale americano (l'unica parte gestita dalla redazione italiana era la posta), usciva mensilmente e pubblicava gli articoli con un ritardo abissale rispetto a ciò che si vedeva in TV. Tuttavia rappresentava l'unico modo per leggere qualcosa (almeno in italiano) sul wrestling.

Visto il successo tributato al nostro sports entertainment preferito all'epoca, altre case editrici hanno cominciato a pubblicare qualche traduzione di riviste americane (trimestrali o addirittura "uscite uniche"). Da citare WRESTLING RINGSIDE e SUPERSTAR WRESTLERS (Euro Publishing) e addirittura il WWF Magazine (Merlin Publishing).

Era quindi logico aspettarsi la nascita di una rivista tutta italiana ed ecco arrivare nelle edicole, nel novembre 1991, il piccolo WRESTLING MAGAZINE pubblicato dalla Renzo Barbieri Editore. Il "target" del magazine in questione era un pubblico di lettori prettamente adolescenziale. Il problema della rivista è che non annoverava tra i suoi "giornalisti" dei veri e propri esperti del settore. Ecco quindi, per inaugurare il primo numero, la clamorosa intervista ad Andrè The Giant, (pagina 1 - pagina 2 - pagina 3) il quale alla domanda "Quale è l'incontro più spettacolare che ricordi?" risponde "Quello con Hearthquake in Wrestlemania V. Eravamo davvero inferociti e ad un certo punto lui iniziò perfino a mordermi le gambe come un cane rabbioso. I colpi che ci davamo riuscivano a far vibrare il ring, la folla gridava impazzita in un delirio comune... Questi sono gli incontri che ti fanno amare il nostro sport". Parole bellissime. Solo che (tralasciamo il fatto che John Tenta si chiamava Earthquake e non Hearthquake...) Andrè the Giant a WrestleMania V venne sconfitto per squalifica da Jake "The Snake" Roberts! E poi un giornalista italiano (presumibilmente appassionato di wrestling) che incontra Andrè the Giant, e gli chiede per prima cosa "è vero che hai morso il tuo manager"...

Anche nei negozi di giocattoli arrivano (già dal 1991) le Action Figures della WWF (In alcuni store si trovavano anche quelle della WCW) ben pubblicizzate in TV. Questi giocattoli e gadgets (accessori per la scuola, tempo libero, videogames...) conquistano l'Italia contribuendo ad un successo senza precedenti soprattutto tra i giovani del wrestling e dei suoi campioni! Nemmeno si possono dimenticare le numerose raccolte di figurine come quella della Euroflash.

Ma torniamo alla TV. Dopo i grandi fasti degli anni '80 (grande successo per i tour WWF nel bel paese e per la trasmissione di WrestleMania VI), Italia 1 trasmette SURVIVOR SERIES 1990 e con questa chiude con il wrestling cedendo i diritti di trasmissione della WWF a Tele+2. Poco male, visto che Tele+2, la prima rete italiana interamente dedicata allo sport, comincia a trasmettere WWF SUPERSTARS con circa un mese di ritardo (dal lunedì al venerdì) e WWF Wrestling Challenge la domenica mattina.

Su Tele+2 c'era spazio anche per i quattro Pay Per View: Royal Rumble (come non dimenticare quella del 1992, trasmessa in prima serata con la vittoria impressionante di Ric Flair), WrestleMania, SummerSlam e Survivor Series. Peccato che dal 1992 l'emittente diventi una pay TV. WrestleMania VIII viene trasmessa solo per gli abbonati e addirittura in diretta! La tv nazionale continua invece a creare confusione diffondendo su vari telegiornali (anche RAI) la notizia della morte di Jim Hellwig, meglio conosciuto come The Ultimate Warrior. Notizia fortunatamente smentita anche da Dan Peterson e da Wrestling Magazine. La beffa continuava affermando che l'Ultimate Warrior (effettivamente molto cambiato) accorso sul ring per salvare Hogan in difficoltà a Wrestlemania VIII non era Jim Hellwig ma bensì Kerry Von Erich (a.k.a. Texas Tornado). Macabra ironia della sorte: siamo nel 2001 e Jim Hellwig è ancora vivo e vegeto mentre Kerry Von Erich si è suicidato con un colpo di pistola calibro 44 il 18 febbraio 1993 (il giorno dopo essere stato trovato in possesso di cocaina)...

Il 30 agosto 1992 il quotidiano "La Repubblica" dedica un'intera pagina al wrestling. Il titolo? "L'America dello sport cialtrone. Cattivi e Gonfiati: molto divertente... Sul ring e in tv vince il falso" curato dal giornalista Carlo Pizzati. A fare da contorno alla "parte scritta" una foto di Andrè the Giant che strangola un avversario (che pare essere Tito Santana), una di Dan Peterson e tre della trasmissione TV "American Gladiators". Di buono, a proposito del wrestling, non viene scritto niente, anzi, lo si equipara alle nuove tendenze televisive americane come "Monster Truck Racing", lo stesso "American Gladiators" e la lotta nel fango tra modelle come se non fossero mai esistiti George Hackeshmidt, Ed "Strangler" Lewis, Frank Gotch, Lou Thesz, Buddy Rogers e Bruno Sammartino!

Alcuni fan presenti a Milano.

Come tutte le mode, anche il wrestling è destinato, almeno in italia, all'inevitabile declino. Dopo il grande successo delle tappe italiane (Forum Assago, Milano) del WWF European Tour 1992 e 1993 (che hanno fatto registrare un "tutto esaurito") Tele+2, che per un brevissimo periodo (dal 5 al 30 luglio 1993) aveva affidato il commento ad un certo Jim Corsi, decide di chiudere per sempre con questo "sport da combattimento". Il motivo va probabilmente ricercato nella grossa spesa sostenuta per acquisire i diritti della Serie A di calcio.

Fatto sta che fino al 12 febbraio 1994 di wrestling in Italia non nè sentiamo più parlare. In questa data Italia 1 ricomincia a trasmettere la WWF con WWF Superstars il sabato, WWF Wrestling Challenge la domenica e dei piccoli segmenti settimanali come "Wrestling Shop" condotti tra l'altro anche dalla bella Terry Schiavo (a detta sua, grande fans di wrestling e di "Diesel" Kevin Nash). Ma ormai la frittata è fatta. Con questi 7 mesi di assenza dagli schermi il pubblico si è disaffezionato. Sarà un po' per la rinnovata WWF (che propone Lex Luger come nuovo supereroe americano...), un po' per il lungo digiuno, va a finire che il tour italiano della WWF nel 1994 risulta un vero e proprio "flop" con arene semivuote e scarso interesse generale. Così, il 31 dicembre 1994, Italia 1 manda in onda l'ultimo WWF Superstars.

Le varie riviste hanno già cessato da tempo di esistere. I cosiddetti "Die Hard wrestling fans" si muniscono di impianto di ricezione via satellite (almeno quelli che non lo avevano ancora fatto...). Da segnalare però che dal giugno 1994 all'agosto 1995 una rivista mensile chiamata Super Action (Egmont Publishing) si è occupata periodicamente di wrestling con brevi articoli sulla WWF, su "Diesel" Kevin Nash e su Hulk Hogan (pagina 1 - pagina 2). A parte alcuni canali locali (come la romana GBR) che (pare) senza nessuna autorizzazione trasmettono qualcosa della WWF, nessuna rete nazionale ha più irradiato gli show della federazione di Vince Mc Mahon Jr.

I poveri fan vengono anche presi in giro quando TMC 2, nel settembre 1996, annuncia l'inizio di Super Wrestling, tutti i giorni alle 18.00, condotto da Dan Peterson. Le guide TV lo segnalano per varie settimane ma lo show non va mai in onda e in merito non vengono fornite spiegazioni. Solo anni più tardi si arriverà a ritenere che lo spettacolo venne sospeso e poi cancellato del tutto a causa di una tragedia avvenuta su un ring di boxe che spinse la rete a mettere in quarantena gli sport nei quali il contatto fisico risultava pesante.

"La Gazzetta dello Sport Magazine" strizza l'occhio agli appassionati pubblicando talvolta le foto degli esploit di Dennis Rodman sui ring WCW/nWo, quasi tutti i quotidiani e i telegiornali nazionali si interessano - mostrando anche foto e immagini - alla rissa avvenuta sui ring WWF tra "Stone Cold" Steve Austin e Mike Tyson (ovviamente un "angle" per l'imminente WresleMania XIV) e si parla anche di Jesse "The Body" Ventura, governatore dello Stato del Minnesota (un ottimo articolo a riguardo è uscito su "l'Espresso" del 5 agosto 1999).

Il rotocalco di Canale 5, "Verissimo", racconta della candidatura di "Hollywood" Hulk Hogan a presidente degli Stati Uniti d'America. I Tg e i quotidiani si occupano anche della morte di Owen Hart avvenuta sul ring il 23 maggio 1999 al pay per view WWF Over The Edge. E, sempre nel 1999, l'approfondimento del Tg2, "Costume e Società" si occupa della WWF che vende le azioni e si trasforma da Titan Sports a World Wrestling Federation Entertainment Inc. La corrispondente dagli Stati Uniti - Mariolina Sattanino - esordisce con la frase "Da oggi, tutti potranno acquistare i loro lottatori preferiti"... Non è da meno "Studio Aperto" di Italia 1 che ogni anno, l'11 agosto, nell'edizione di mezzogiorno, informa i telespettatori del compleanno di Hulk Hogan.

Tornando ai giornali e agli articoli non molto positivi per il wrestling si segnala anche un pezzo comparso sull'Espresso titolato "Pugni, pupe e pagliacciate" mentre La Gazzetta dello Sport e l'Unità regalano ampio spazio al coinvolgimento di Tyson sul ring.

Per poter di nuovo vedere il wrestling sugli schermi italiani bisogna aspettare la fine del settembre 1999 quando Italia 1 comincia a trasmettere una versione ridotta di WCW Nitro (30 mininuti) il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Inizialmente il commento viene affidato alla discussa coppia formata da Paolo Cavallone e "S.Iron" Sergio Sironi (una sorta di "Gialappa's Band"). Discussa perchè - nonostante in giro ci siano tantissimi esperti di wrestling - i due commentano gli incontri lanciando delle affermazioni che fanno accapponare la pelle alla maggior parte dei fans. In uno dei primi episodi Cavallone annuncia che Sting era rientrato dopo 12 anni di assenza dai ring e portava sempre lo stesso trucco che aveva 12 anni prima. Le trasmissioni si rivelano soltanto a scopo commerciale per promuovere le nuove "Action Figure" della WCW importate in Italia dalla "Giochi Preziosi". Ben presto l'appuntamento del sabato pomeriggio svanisce nel nulla e la programmazione continua soltanto la domenica mattina per poi scomparire totalmente. In seguito ad una pausa di qualche mese il Nitro di trenta minuti ritorna su Italia 1 la domenica mattina e stavolta il commento è di Dan Peterson. Nonostante i cinque mesi di differita gli ascolti, per una fascia oraria mattutina sono altissimi e spesso superano anche il milione di telespettatori. La presenza di Dan Peterson genera un certo entusiasmo, soprattutto tra i nostalgici, e gli si perdona anche qualche errore nelle telecronache. Evidentemente, questo non basta a Mediaset che nel giro di poco tempo chiude anche questo appuntamento.

Nel frattempo la WCW con Nitro, Thunder e WorldWide è passa alla pay TV Stream. Qui viene affidata finalmente a dei telecronisti competenti nel vero senso della parola (Michele K. Posa e Luca Franchini) e si recupera una certa serietà nei confronti della disciplina che mancava dal 1993 (ai tempi di Tele+2).
In seguito Vince McMahon ha acquistato la WCW e di conseguenza Stream si è accaparrata in esclusiva per due anni i diritti per trasmettere la WWF nel nostro paese.

"Titan Morgan" Manuele Poli
titanmorgan@hotmail.com