INTERVISTA AD HULK HOGAN
SUL SET DI SUBURBAN COMMANDO

Parlaci del personaggio che interpreti in Suburban Commando.

Il personaggio si chiama Shep Ramsay. Sono un alieno ma in fondo ho un buon carattere. Ho affrontato un mucchio di battaglie spaziali e me la sono sempre cavata bene, solo che faccio arrabbiare certi tipi, i cacciatori di taglie del Settore 4. Loro sono i cattivi. Beh, mi inseguono sulla Terra. Io cerco un posto dove nascondermi, così prendo in affitto un appartamento da Christopher Lloyd e sua moglie Shelley Duvall. A un certo punto i cacciatori mi individuano perché Christopher Lloyd, trovandosi nel mio appartamento, accidentalmente schiaccia uno dei miei interruttori. Quando i cacciatori di taglie arrivano sulla Terra per scovarmi, prendo Christopher Lloyd sotto la mia protezione in una lotta fino all'ultimo sangue. Mi sembra un personaggio, diciamo, a metà strada tra Flash Gordon e Rambo... Beh, è un po' come i personaggi di Guerre Stellari solo che io ho un cuore, una coscienza, comprendo abbastanza bene gli esseri umani in poco tempo e provo compassione. Sono fisicamente aggressivo ma è tutta violenza controllata. Se sparo a qualcuno con la mia pistola a raggi, lui cade a terra, non c'è sangue, budella o altro. Resta solo paralizzato, per così dire.

Che scena state girando oggi?

Sono appena atterrato con la mia navicella e mi sento come un pesce fuor d'acqua. Faccio il giro del palazzo nel mio costume spaziale e la gente mi fissa come se venissi da Marte. (beh non hanno tutti i torti). Vedo un povero cane in una macchina con la museruola, tutto sudato che respira a fatica. Il padrone invece se ne sta tranquillo a mangiare spaghetti. Così porto al cane gli spaghetti e metto il guinzaglio al padrone dopo avergli tolto i vestiti. E' da lì che ho preso questi vestiti (maglietta kaki, blue jeans attillati fin sopra alle caviglie e grosse scarpe da ginnastica). Mi sento benissimo adesso, come un essere umano.

Come è stato lavorare con Lloyd?

Davvero fantastico... Quando l'ho incontrato la prima volta siamo andati a cena insieme per parlare, per vedere se voleva la parte. Non mi conosceva, così voleva parlarmi prima. Perciò l'abbiamo incontrato io e mia moglie. Appena si è seduto ho iniziato a sudare. Ero nervoso. L'avevo visto per anni. Cavolo, Christopher Lloyd, che ci fa qui Hulk Hogan? Dopo un po' abbiamo parlato e ho scoperto che è una persona davvero in gamba. Sapeva tutto del wrestling, di quello che facevo. Sul set siamo diventati buoni amici. Siamo usciti con lui e la moglie un paio di volte. Sembra quasi un diciottenne. Ogni tanto lo guardavo mentre giravamo. "Come sono andato?" - pensavo. Se gli era piaciuta la scena allora me lo diceva, se non diceva niente voleva dire che non era andata tanto bene. E' stata una bella esperienza lavorare insieme a lui. Ci siamo sempre, come dire, capiti al volo. Come se io e te discutiamo di qualcosa e a un certo punto si capisce da sé che è una bella discussione.

C'è una sorta di atmosfera da circo che avvolge il wrestling. Pensi di aver trasferito un po' di quell'atmosfera qui sul set?

(Ride). Un'atmosfera da circo? Nel wrestling? Perché credi questo? Beh, è vero, c'è un'aria da circo nel wrestling con ogni tipo di personaggi e di stranezze... Ma non credo di aver trasferito quell'atmosfera nel film. E' una storia divertente, la situazione di questo tipo, un alieno/uomo che si trova improvvisamente a doversi nascondere tra gli esseri umani, mangiare cioccolata come loro, guardare le ragazze sul Sunset Strip in decappottabile, i motociclisti sulle Harley Davidson: tutto questo è già abbastanza strano. Tutto ciò che sembra normale alla gente di L.A. a me sembra marziano! Credo che divertirà ma non come un circo, piuttosto come una specie di commedia.

Come è stato lavorare con gli effetti speciali? So che c'è una scena in cui attraversi in volo un pozzo d'aerazione.

Quello è stato divertente. Un po' rischioso. C'è anche un'altra scena in cui mi tirano su per la tromba dell'ascensore. Taglio il cordone di un ascensore e mentre quello cade mi tira su nella direzione opposta. Avevo un filo armonico fino fino legato intorno al polso. Lo manovravano i ragazzi degli effetti speciali e io gli ho chiesto: "Hmmm, reggerà 150 Kg?". E loro mi hanno assicurato che avrebbe potuto reggere anche 5 tonnellate ma quando sei lì a penzolare da un minuscolo filo vorresti solo scendere! Avevo paura delle scintille così mi sono fatto spiegare tutto, quanto sarebbero state grandi le scintille e come avrei dovuto fare per tenerle lontano da me. Comunque loro sono dei veri professionisti, così è andato tutto liscio.

Come è stato il rapporto con Kennedy (il regista)?

Abbiamo parlato con parecchi registi e sono stato io ad insistere per averlo. Non ha mai perduto la pazienza. Questo ha reso tutto più semplice per me.

Quale è stata la cosa più difficile nel film?

Tenersi addosso il costume per così tante ore. Faceva un caldo! Ho imparato ad usare la mia sedia. Ti portano una sedia, sai, e c'è un motivo per questo. Alla fine di una giornata dopo 12-14 ore di lavoro è meglio sedersi un po'... Non è solo per bellezza, quella sedia c'è per un motivo, amico. E' un altro tipo di fatica, un altro tipo di stanchezza rispetto agli allenamenti o agli incontri. Ti stanca solo startene in giro o a provare. In modo incredibile. Serve proprio, quella sedia.

Ti hanno dato fastidio tutte le prove?

No, perché a ogni nuova ripresa credo di essere migliorato. Quindi non ml ha dato fastidio ricominciare ogni volta.

Chi pensi andrà a vedere questo film, se non tutti? A chi è diretto?

Innanzitutto so che ci andranno i fan di Hulk Hogan/Hulkamania... Poi anche il resto del pubblico, la gente che non sa che Hulk Hogan sa fare molto di più che urlare sul ring. Voglio mostrargli che sono una persona sensibile e con un cervello. Sono proprio io, per quanto ci riesca cercando di essere anche un alieno, con le mie reazioni, e un giorno potrei essere un professionista affermato, uno del mestiere. Spero proprio che lo vedano in molti.

Cosa ti ha spinto a diventare attore oltre a quello che già fai?

Hulk Hogan e l'affare Hulkamania è stata una trovata molto positiva per i ragazzi (l'allenamento, le preghiere, le vitamine). Ho usato la televisione, ho usato la radio e altri media per trasmettere un messaggio. E' sembrata una conseguenza logica di quello che ho sempre fatto, trasmettere un messaggio positivo. E poi non posso continuare a farmi pestare per il resto della mia vita. Ho 37 anni.

Sei forse il wrestler più affermato ad entrare nella cultura popolare dai tempi di Gorgeous George agli inizi degli anni '50, non è vero?

Già, grazie a Dio. Ho lavorato davvero sodo per far entrare Hulk Hogan in tutte le case. E dopo tutti questi anni, proprio quando pensavo che ormai non c'era più molto da fare, mentre stavo diventando calvo e credevo di invecchiare, ecco che le cose si fanno sempre più interessanti, appaiono nuove opportunità. Credo di assomigliare più a un personaggio dei cartoni senza capelli... Credo che i ragazzi mi preferiscano così. E' già abbastanza.

Sei stato un "cattivo" per un po' e anche allora piacevi ai ragazzi.

Beh, è stato proprio agli inizi della carriera. Quando si inizia una professione (beh, non proprio tutte) ci sono certe scorciatoie che si possono prendere. Con la mancanza di abilità sportive nel wrestling all'inizio tiravo capelli invece di usare "bodyslam" o "hammerlock". Ma è durato solo un paio di anni, non mi sentivo bene in quella parte.

Beh, i ragazzi ti adorano, quelli della scuola facevano la fila, prima, per salutarti. Cosa c'è in te che piace cosi tanto ai ragazzi?

Che sono vero. Il personaggio di Hulk Hogan, cioè, il grado di vibrazioni positive, lo stile di vita, il livello di umanità, se così si può dire, è tutto impeccabile. E' come su di un piedistallo, Hulkamania è positiva. L'uomo, Hogan, ahem, cioè io. Cerco di dare il meglio di me stesso per raggiungere quel livello il che è quasi impossibile. Anch'io faccio degli errori, sono umano, urlo e grido a volte, ogni tanto mi prendono i cosiddetti "cinque minuti". Ma cerco di fare tutto per essere all'altezza dell'immagine. Ho impiegato tanto ad arrivarci che ormai è diventata una parte di me. Davvero voglio mettercela tutta. Ho una bella moglie e due bambini. Ce l'ho fatta. Mi ricorda sempre di più i vecchi film di cowboy come Roy Rogers che continuava a interpretare il personaggio di Roy Rogers dentro e fuori le scene oppure Hopalong Cassidy... E' un po' inevitabile per me. Ogni volta che sono a casa a porte chiuse, con la mia famiglia, posso ridere e scherzare. Posso strillare o altro perché non sto veramente recitando un personaggio (dopotutto Hulk Hogan mi assomiglia molto per qualche ragione, capelli biondi, comunque castani, braccia da 70 cm, quasi 140 kg di peso). Non è come Mel Gibson che arriva in scena e recita Amleto. Quando esco di casa, anche se sono vestito normalmente, tutti mi dicono: "Ecco Hulk Hogan!". Appena fuori, la gente subito si aspetta che io sia felice, che sia un buon samaritano. Ed è facile... E' davvero facile accontentare la gente. Ci sono tanti personaggi che se ne vanno in giro sempre imbronciati, "no, non firmo autografi, non toccatemi, non guardatemi". Quel genere di atteggiamento, con tutte le guardie del corpo. Sarebbe tanto facile, ci vorrebbe anche meno energia, ad accontentare la gente. Perché pensano che potrebbero non incontrarti mai più e sono eccitati. Dopo tutti questi anni, grazie a Dio, ho ancora la fortuna che la gente voglia vedermi, che ancora mi stimi.

Hai mai seguito un corso di recitazione?

No. Ho passato dalle 10 alle 15 ore ogni settimana davanti alle telecamere negli ultimi dieci anni e mi sento perfettamente a mio agio. Anche se ho bisogno di qualcuno che mi spieghi un po' come reagire in determinate situazioni. Spesso, durante le riprese del film, mi sono trovato a chiedere al regista "come devo fare?" oppure "come sono andato?". Mi sentivo davvero perso. Credo che se andrò avanti con altri progetti del genere magari avrò bisogno di qualcuno che mi dia una mano.

Ti ci vedi nei ruoli interpretati da Schwarzenegger?

No. Arnold ha iniziato qui e si è fatto la sua strada, ha trovato il suo posto. Ritengo che il film di avventura-azione sia un conto e l'avventura-commedia sia un altro, con violenza controllata o niente violenza. E' questa la mia idea. E poi io faccio ridere. Forse non ci crederete ma quando sto con la mia famiglia mi metto la biancheria sulla testa e faccio la passeggiata lunare, in salotto. Persino nello spogliatoio, dopo il combattimento, i miei amici muoiono dalle risate. Voglio fare della commedia. Faccio tutte le smorfie, ogni tipo di sguardo, di imitazioni. La gente ride. Non c'è nessuno in questo genere, al momento. Il genere avventura-azione-commedia credo che mi andrebbe proprio bene. Mi piacerebbe essere un John Wayne moderno. Sarebbe proprio bello.

Volevo chiederti se preferiresti interpretare la parte dell'eroe o quella del cattivo ma sembra che tu abbia già risposto: quella dell'eroe.

Mi piacerebbe, sì, ma solo se fosse sempre divertente. I ragazzi sono così importanti, sono la base su cui ho impostato la mia vita, non vorrei mai deluderli. Il mio modo di vedere le cose, persino quelle materiali, come guadagnarsi da vivere, tutto dipende dall'immagine positiva. Ma se la gente capisse, se si rendesse conto, "ehy, è finzione, è solo Hulk che si diverte", allora mi piacerebbe anche fare la parte del cattivo, quello che viene preso e punito, qualche volta. Ma se si tratta del cattivo che ammazza la gente e roba del genere allora lascia perdere. Sarebbe divertente, a volte mi attrae anche bluffare. Adesso, se facessi finta di avercela con te, tu ci crederesti. Mi piacerebbe provare tutto, sì. Alcuni degli attori più amati nella storia del cinema erano "cattivi". Ah, mi garberebbe tanto interpretare Frankenstein. Un mio amico che ha appena finito questo film con me, Christopher Lloyd, recita lo Zio Fester nella Famiglia Addams. Mi piacerebbe tanto fare qualcosa del genere, qualcosa di strano.

Hai un contratto per tre pellicole con la New Line?

No, solo due. Abbiamo una lista di nomi possibili, chissà, vedremo. Otto o nove idee differenti di cui dovremo discutere, probabilmente alla fine della settimana, decidere una data di inizio e una data probabile di consegna, roba del genere. Cerco di usare dei paroloni? Ma non so bene di cosa sto parlando... Ad ogni modo dovremo vederci e decidere cosa fare...