Nella casa ho messo ovunque
le tagliole per prendere quel tempo
quella lucida sera del '38
(le bambine portavano calze
grosse, di cotone e mia madre
un nastro tra i capelli)
la volpe tra le tegole disegna
un silenzio di passi
piccoli come la pioggia sui vetri
(mia madre sa dei denti che prendono
senza chiedere, prendono
al collo gatti e bambini).
Tra la sedia e l'economica
respirano le piccole bocche
e gli anni si arrotolano nel cesto di lana.
E'impossibile dire se la volpe
tornerà , se il gancio tiene la memoria
(era impossibile fermarla
in quel suo spiare il mondo
dal camino di polenta gialla)
non c'è più la chiave e la porta
non si apre, non si apre.
Resto ferma , impigliata nella foto.