Python Molurus
Questo articolo è stato scritto da Stefano Barone, per mettersi in contatto con lui clikkate sulla sua E-mail
Nome Comune: Pitone delle rocce indiano, Pitone di Burma, Pitone moluro
Nome Scientifico: Python molurus bivittatus
Ordine: Squamati
Sotto-ordine: Ofidi
Infraordine: Enofidii
Famiglia: Boidi
Sotto-famiglia: Pitonidi
Genere: Python
Specie: Python molurus
Sottospecie: Python molurus bivittatus (le altre due sottospecie sono: P. molurus molurus e P. molurus pimbura
Distribuzione geografica e habitat: Il Python molurus bivittatus è presente in Birmania, Cina meridionale, Indocina, Borneo, Giava e nella penisola Malese. E' diffuso in ambienti eterogenei, come acquitrini, risaie, rive fluviali, foreste umide, radure e zone coltivate.
Biologia
e comportamento: Trattasi di
un ofide tendenzialmente crepuscolare e notturno. Durante il giorno in genere
rimane acciambellato nei cespugli o tra i rami bassi degli alberi. Col calare
dell'oscurità si sposta alla ricerca delle prede, che individua grazie
all'organo di Jacobson e alle fossette termorecettrici. L'attacco è fulmineo e
la preda viene uccisa per soffocamento tra le spire, dopo essere stata addentata
con un morso.
Il periodo riproduttivo è annuale e cade in genere nei mesi invernali; la
femmina depone da 30 a 100 uova (a seconda delle sue dimensioni) in un unico
ammasso e vi si acciambella intorno: grazie a continue contrazioni della sua
muscolatura, è in grado di innalzare la temperatura corporea e di trasferirla
di conseguenza agli embrioni.
Le nascite avvengono dopo 55-75 giorni, con piccoli lunghi circa 55 cm. La
maturità sessuale viene raggiunta al secondo o al terzo anno di età, quando il
maschio è lungo grossomodo 300 cm. e la femmina 350 cm.
Alimentazione in natura: Le prede sono generalmente costituite da mammiferi, uccelli e sauri di taglia proporzionata. Capita sovente che il Pitone moluro si insedi nelle aree abitate, facendo razzia di galline, capre e maiali.
Allevamento:
Questo serpente è molto
diffuso nei negozi specializzati, dato che viene riprodotto frequentemente in
cattività. E' inoltre uno dei pitoni più economici da acquistare (se si parla
ovviamente della sua forma tipica), tuttavia bisogna riflettere molto prima di
portarne a casa uno, e per tre ragioni:
1)
Le dimensioni che raggiunge:
il Python molurus bivittatus è uno dei serpenti più grandi al mondo (insieme
al Pitone reticolato, all'Anaconda verde, al Pitone di Seba e alla Morelia
ametista). Le femmine superano con facilità i 5 m. di lunghezza nel giro di
sei-sette anni, arrivando a pesare 60-80 Kg.; col passare del tempo possono
addirittura superare i 6 m. I maschi rimangono in genere più piccoli,
raggiungendo di rado i 5m., ma rappresentano comunque dei giganti difficili da
gestire.
A titolo di curiosità aggiungo che il serpente più grande attualmente tenuto
in cattività è proprio un esemplare di Python molurus bivittatus (vedi foto):
è stato soprannominato ironicamente "Baby", misura 8m. e pesa più di
180 Kg.
E' il fiore all'occhiello del rettilario "Serpent Safari", situato
nell' Illinois (USA);
2) Il costo di allevamento: crescendo,
il nostro amico non si accontenterà più di topolini, ma dovrà essere nutrito
via via con ratti, quaglie, polli o conigli. Teniamo presente, inoltre, che
questo serpente può vivere anche più di trent'anni;
3)
La pericolosità: un
molurus di tre metri è già in grado di infliggere morsi dolorosissimi;
crescendo diventerà pericoloso persino per la nostra stessa vita (non per
essere catastrofici, ma negli USA si sono verificati diversi incidenti gravi e
addirittura dei decessi causati da questa specie).
E' quindi raccomandabile maneggiare gli esemplari di taglia ragguardevole in
compagnia di un' altra persona che ci possa soccorrere in caso di necessità
(non mi riferisco quindi a mamme e a sorelle isteriche). E' inoltre utile avere
a portata di mano una bottiglia di superalcolico, da versare sul muso del
serpente nel caso ci morda e non voglia lasciare la presa. (Queste
raccomandazioni sono state elaborate dall' American Federation of
Herpetoculturists).
Se vi ritenete in grado di affrontare tutte queste difficoltà di gestione,
sappiate che questo ofide potrà comunque darvi grosse soddisfazioni: oltre al
fascino indiscutibile dei suoi disegni e dei movimenti aggraziati, se
opportunatamente maneggiato fin dai primi mesi di vita il nostro amico
diventerà un "gigante buono".
La sua pericolosità, cioè, sarà minimizzata se ci atterremo alle seguenti
regole:
A) Mai maneggiare il serpente se nella stanza in cui si trova è presente l'odore di possibili prede (il discorso è estendibile anche a cani gatti);
B) Se abbiamo recentemente toccato animali domestici, occorre lavarsi accuratamente in modo da eliminare ogni conseguente traccia olfattiva: il nostro odore, infatti, potrebbe venire confuso con quello del mammifero di casa, causando una immediata risposta da parte del serpente, che ci morderà e tenterà la sua opera di costrizione (se si tratta di un esemplare di uno-due metri l'episodio potrebbe divenire un vivace argomento di discussione tra amici; se l'animale è di cinque metri potremmo addirittura non avere la possibilità di raccontare l'accaduto a nessuno...).
Il
terrario: Il Python molurus
bivittatus necessita di terrari sviluppati soprattutto in larghezza (un
esemplare di 4,5m. necessita di uno spazio minimo di 2,5x2 m.); l'acqua non
dovrà mai mancare (è preferibile fornire il terrario di un'ampia bacinella in
cui il serpente si immergerà ad intervalli), così pure una fonte di
riscaldamento (io utilizzo con successo - oltre alle lampade riscaldanti che
vanno opportunatamente schermate per evitare il pericolo di ustioni all'animale
- i pratici cavetti, che sistemo sotto il tappetino in maniera tale da creare
superfici più calde ed altre più fresche).
Per quanto concerne le temperature, la zona più calda del terrario dovrà
raggiungere i 28°-30°C di giorno; di notte sarà sufficiente tenere il cavetto
riscaldante acceso.
E' utile l'impiego di un termostato: non disponendo di questo strumento sarà
indispensabile un frequente monitoraggio del calore attraverso un termometro
applicato all'interno del terrario; d'estate, ovviamente, quando la temperatura
si alzerà sopra i 27°C, elimineremo ogni fonte riscaldante.
Note sull'accrescimento: Un esemplare superiore ai quattro metri andrà alimentato con un coniglio o un pollo ogni 15 giorni. I pitoni baby accettano subito topolini di taglia media che andranno offerti ogni sette-dieci giorni. Con la crescita bisognerà poi passare a ratti, e in seguito a conigli o polli. E' importante non sovralimentare i nostri esemplari, perchè nei molurus tenuti in cattività l'obesità è molto frequente; ricordo inoltre che così facendo si riduce la vita dell'animale. E' però doveroso specificare che non bisogna nemmeno incorrere nell'errore opposto: alcuni credono che sia possibile "controllare" la crescita di un Pitone moluro somministrandogli i pasti raramente: in realtà questa procedura, oltre che essere crudele nei confronti del nostro esemplare, porterà ad avere un animale sempre nervoso ed affamato (e quindi anche pericoloso).
Riproduzione:
Il sessaggio (tramite sonda o tramite "spremitura" della zona
cloacale) è opportuno che vada eseguito da una persona esperta, per non causare
danni all'animale. Gli esemplari scelti per l'accoppiamento dovranno godere di
ottima salute, e questo vale soprattutto per la femmina, dato che la gravidanza
le porterà via molte energie. Per favorire lo sviluppo degli ormoni sessuali,
la vitalità degli spermatozoi nel maschio e la maturazione dei follicoli nella
femmina, la coppia andrà tenuta a digiuno per due mesi, riducendo le ore di
luce e portando la temperatura a 23°-25°C. Alcuni autori consigliano di
separare la coppia durante questa fase, e di introdurre successivamente la
femmina nel terrario del maschio.
Terminati i due mesi di inattività, occorrerà riportare le temperature ai
valori normali. E' possibile lasciare che la femmina incubi da sè le sue uova,
tuttavia molti esperti consigliano di porle in un'incubatrice a 29°-30°, per
aumentare la percentuale di schiusa.
CITES: Come tutti i Boidi, il Python molurus bivittatus è stato incluso nelle liste CITES. E' quindi necessario che il nostro esemplare ci venga venduto o ceduto insieme al relativo documento, per evitare pesanti sanzioni.
Esperienze
personali: Vidi il primo
molurus quando avevo 18 anni, non in un negozio di animali, ma in una discoteca
milanese: si trattava di un magnifico esemplare di cinque metri, che era stato
portato da un organizzatore per incuriosire e stupire i clienti (sono comunque
contrario a simili atti esibizionistici, che causano stress agli animali).
Quando vidi quel serpente non credetti ai miei occhi: non immaginavo potesse
esistere un serpente così grande e imponente, e nello stesso tempo estremamente
placido. Il molurus dopo questo "colpo di fulmine" è per me sempre
stato il "top" fra i serpenti. Allevo questa specie da otto anni
(attualmente ho otto esemplari, tra cui una coppia di albini) e quindi ho una
certa esperienza in merito. Per quanto concerne il terrario, non ho mai trovato
in vendita strutture abbastanza grandi da ospitare molurus adulti, e quindi mi
sono sempre dedicato al fai-da-te, assemblando assi di legno fatte tagliare su
misura ed utilizzando vetri spessi per la superficie frontale. Come substrato ho
optato per i classici tappetini e, nei momenti di maggiore pigrizia (ricordo che
un molurus adulto può orinare e defecare quasi come un cavallo!), per
velocizzare le operazioni di pulizia, ho fatto affidamento agli igienici (ma
poco estetici) fogli di giornale.
Per quanto concerne l'indole di questa specie, ricordo che il molurus è un
serpente che soffia con facilità quando si sente in pericolo; persino gli
esemplari più docili si comportano in questo modo quando mettiamo le mani
dentro al terrario, tuttavia, una volta portati fuori, generalmente smettono. Il
90% dei morsi causati da molurus avvengono proprio quando apriamo il terrario
per prendere l'animale o per le operazioni di pulizia: consiglio quindi di
munirsi di guanti, che andranno tolti quando l'animale verrà fatto uscire.
Applicando le regole di prevenzione degli incidenti che ho precedentemente
menzionato, infine, posso affermare di non avere mai subito episodi spiacevoli
da parte dei miei esemplari