A Kami l'energia elettrica attualmente arriva attraverso una linea di scarsissima portata. Ne consegue che per assicurare un minimo di elettricità alla stazione radio, falegnameria, ecc. la Missione deve attivare frequentemente i generatori condotti a gasolio, con comprensibili oneri economici a carico. La fase attuale del progetto è sintetizzata dalle parole pronunciate dallo stesso Don Serafino nel momento di salutare noi del GRUPPO MISSIONARIO PROGETTO KAMI prima di ripartire per Kami (maggio 2000). "La missione di Kami è iniziata l'8 dicembre 1977 da tre salesiani italiani ed è stata seguita con simpatia da molte persone che si sono appassionate a questa popolazione così povera che lotta contro le avversità dell'ambiente dei 4000 metri per ricavare il necessario per una vita dignitosa. Riteniamo di poter cogliere nell'analisi fatta da Don Serafino i riferimenti utili per portare avanti il progetto. Noi tutti (e quanti verranno a conoscenza di questi appunti) potremmo- se spogliati dalla nostra corazza, più o meno spessa della nostra indifferenza, dargli una mano veramente concreta , consapevoli che questo Missionario ha scelto di vivere da 18 anni con i più abbandonati della terra. Senza il nostro aiuto, certamente lui rimarrebbe solo, poiché nessun meccanismo mondiale o titolari di imperi economici andrebbero a installare una centrale idroelettrica lungo le sponde del Rio Ayopaya, nel cuore della Bolivia! Si e` cosi` provveduto all'acquisto di una centrale idroelettrica usata di 2 MW (MegaWatt) di potenza: Questa centrale, ormai obsoleta per gli standard italiani, e`, grazie alla sua tecnologia "semplice", particolarmente robusta e di facile manutenzione. Si sta ora provvedendo alla ristrutturazione dell'impianto (per vedere le foto, fai click) e alla spedizione in Bolivia tramite container . Una volta in loco sara` rimontato ed installato nella localita` della vecchia centrale. Premesso che: Noi del GRUPPO MISSIONARIO PROGETTO KAMI (Parrocchia San Giovanni Bosco - via Paolo Sarpi n. 117 - 10135, Torino) abbiamo deciso di farci promotori di una iniziativa che consiste nel lancio di una campagna per far conoscere la realtà di Kami, l'opera svolta durante i 18 anni di permanenza laggiù di don Serafino, ed anche per sostenerlo economicamente. Per questo si e` deciso di far partire l'iniziativa 7 Km. per KAMI (fai click).
Progetto centrale idroelettrica
L'ENDE, la Società nazionale di distribuzione di energia elettrica, nonostante le buone intenzioni, non è e non sarà in grado, in prospettiva, di provvedere ad un miglioramento della situazione costruendo impianti propri per dare vita ad un elementare piano energetico per il proprio paese.
L'attrezzatura culturale e tecnica nonché l'assenza di qualsiasi azione del governo centrale; la corruzione diffusa (va ricordato che la Bolivia ha sempre perso tutte le guerre che ha combattuto e nei 160 anni di indipendenza ha avuto 190 colpi di stato) non lasciano speranze ad un generale miglioramento della situazione esistente.
Le oltre 100 comunità delle Missione sono totalmente sprovviste di energia elettrica.
Osservando questa realtà e vivendo giorno dopo giorno in mezzo a quella gente, da circa 10 anni Don Serafino accarezza l'idea di produrre l'energia elettrica a Kami, stimolato ancora più dal fatto che nel territorio di Kami, giù nel fiume Rio Ayopaya, in località Chinata, aveva funzionato una piccola centrale fin dall'inizio del secolo. Questa centrale e` stata nazionalizzata nel 1953 insieme al resto dell'impero economico di Simon Patino, proprietario all'epoca anche della miniera di Kami, ed e` in seguito inevitabilmente caduta in disuso in quanto rimasta abbandonata a se stessa, senza alcuna manutenzione che sarebbe stata necessaria soprattutto durante la stagione delle piogge caratterizzata da frane e fulmini.
Il progetto di costruire una nuova centrale e` stato considerato da molti perlomeno avventato, considerato soprattutto l'impegno finanziario richiesto, in quanto nelle casse della Missione non esisteva neppure una lira per iniziare una tale impresa.
Dopo varie peripezie, momenti di sconforto ma sospinti dalla speranza nel cuore e con un sconfinato abbandono nella Divina Provvidenza, l'idea sta per diventare realtà.
Una svolta decisiva per KAMI
Le attività realizzate dalla Missione in questi anni sono tante e sono tutte a voi abbastanza note.
Oggi però siamo ad una svolta storica: in Kami stanno lavorando dei preti boliviani e il giorno in cui si ritiri da quella comunità Don Serafino, ultimo italiano che tiene i contatti tra i gruppi di appoggio a Kami, tutti prevedono che questa gente ritornerà nell'abbandono per mancanza di mezzi.
Questo momento va previsto e si devono cercare delle soluzioni: di qui nasce la necessità di trovare della risorse locali che sviluppate e sfruttate, generino delle risorse economiche sufficienti ad alimentare le attività di sviluppo che sono state avviate e a programmarne di nuove.
L'attività che può generare queste risorse l'abbiamo identificata nella ricostruzione della centrale idroelettrica di Chinata, che ha lavorato per circa 70 anni e per incuria è stata abbandonata.
Questa centrale ha un salto di 163 metri e una portata di 2.800 litri / secondo, in grado di generare fino a 4 Megawatt.
Da ormai 6 anni stiamo studiando quello che inizialmente era solo un sogno e che oggi per effetto del contributo di tanti volontari è già un progetto con calcoli e dati già quantificati e studiati da competenti in Bolivia e qui in Italia. Inoltre la ONG COOPI, che ha lavorato più di 10 anni in Kami ha presentato questo progetto all'Unione Europea ricavando un piccolo finanziamento, sufficiente per rimettere in sesto la macchina di una centrale dismessa e da noi acquistata. A quest'azione stanno partecipando tanti volontari che hanno visto in questo progetto un modo nuovo per dare a una zona sottosviluppata gli strumenti per uno sviluppo autonomo.
Questo impianto sarà gestito dalla Parrocchia di Kami che è un po' il motore dello sviluppo di quella zona.
Oltre alle condotte forzate, alle turbine, agli alternatori, ai trasformatori, ai quadri elettrici, ai sistemi di controllo automatici, che saranno messi a punto qui in Italia da molte mani esperte, (la maggior parte di loro sono pensionati che si sono appassionati alla causa) a Kami sono da ricostruire 7000 metri tra gallerie e canali oltre un'opera di presa gigantesca attraverso un fiume torrentizio che arriva fino ad 800.000 litri al secondo ed un bacino di decantazione e regolazione.
Per ora è già stata realizzata una metà della strada che porta a questa centrale.
Qualcuno osserva che questa è un'impresa ciclopica e credo che abbia ragione, ma credo che la causa dei poveri va affrontata con interventi risoluti che cambino radicalmente le tendenze a creare consumatori invece che produttori che possano sfruttare le energie e le risorse per migliorare la loro vita.
Si invita quanti possono contribuire a questo progetto a mettersi in contatto con quanti già lavorano come "Compartir" di Cuneo, i gruppi Kami di Torino, Lanzo, Alba,.... E quanti hanno già lavorato potranno guidare questo processo di sviluppo.
Grazie a quanti hanno creduto alla cosa siamo arrivati fin qui, la strada è lunga, cerchiamo altri generosi.
Ritorno a Kami sicuro che qui l'"impresa" è in buone mani e andrà avanti fino alla conclusione, che si prevede per il 1° Maggio 2002. È un impegno che non possiamo dilazionare. Il Signore ci aiuterà."
Alcune considerazioni
Nelle povere capanne della comunità campesine, dove lui desidera trasmettere i valori concreti di vita cristiana, mai più si accenderebbe la sera una lampadina.
Dobbiamo anche sottolineare la disponibilità immediata data al progetto da parte dell'ENDE (l'ENEL boliviana) la quale nel concedere l'autorizzazione si è dichiarata subito pronto ad acquistare il surplus di energia non utilizzata localmente.
Se così sarà (e ce lo auguriamo veramente) si verificherebbe anche una ricaduta economica di rilevante beneficio per la Missione a vantaggio di tutte le attività della Missione stessa (scuola, laboratori professionali, ecc.) attività ora sostenute in larga misura dagli aiuti volontari e dalle offerte inviate dall'Italia, che, diciamolo francamente, non potranno continuare in eterno: da questi presupposti nasce l'analisi di Don Serafino e la sua convinzione che "Kami si trova a una svolta decisiva".
Cosa si e` fatto
Cosa resta da fare
Abbiamo pertanto proposto a don Serafino che il canale, le gallerie, le opere di presa per portare l'acqua necessaria al funzionamento della Centrale, fossero sostenute con il ricavato della campagna, sapendo che tali lavori si snodano lungo un percorso di 7 chilometri e che il costo medio locale per metro lineare e di circa 50 dollari.