IL SOGNO DI MUKIRI...

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IL SOGNO DI MUKIRI
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La gente del posto lo chiama Mukiri che, in lingua kameru, vuol dire “il silenzioso”, proprio per il suo essere poco loquace, ma molto operoso. Giuseppe Argese, partito giovanissimo da Martina Franca, arrivò a Mukululu, nel nord-est del Kenya, alle pendici del Nyambene e constatò che qui aveva luogo un fenomeno straordinario, praticamente un miracolo, al centro di un territorio da sempre arido. Esplorando le foreste di felci arboree del Nyambene, un vulcano spento nella notte dei tempi, Mukiri comprese come ciò avvenisse...

 

A causa della latitudine (vicinanza con l’equatore) e dell’altitudine (2000 m slm), si verifica una differenza di temperatura fra giorno e notte e, a sera, si formano spesse nubi che al mattino il sole dissolve. La nebbia, ristagnando per ore, si condensa sulle chiome degli alberi e, lentamente scivola al suolo, che la assorbe.

Così Mukiri volle rendere disponibile quest’acqua agli abitanti della zona e iniziò a scavare la montagna, con gallerie, lunghe anche duecento metri. In queste gallerie trasuda un’enorme quantità d’acqua, filtrata dalla roccia, la quale viene incanalata in un acquedotto, che attraverso una rete di tubi lunga 270 km, porta acqua a 250.000 persone.

Il sogno di Mukiri è diventato una bella realtà che ha mutato anche la struttura sociale ed economica della regione, infatti, attorno alla prima fontana è nato prima un mercato e poi un villaggio. Ma il sogno continua…

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