Chi?
Riteniamo che il progetto non possa essere messo in attività che dall’U.G.E.M., in quanto profondo conoscitore delle reali potenzialità del Movimento, nonché in possesso delle professionalità che inizialmente potrebbero essere disponibili per partire e mettere in piedi la struttura di partenza.
Infatti inizialmente sarà richiesto la partecipazione di un nucleo di valutazione che dovrà recarsi sul luogo per studiare le particolarità del territorio, individuare le modalità di aiuto più adatte al bisogno ed infine contribuire alla messa in opera di un primo nucleo di intervento, che sarà la testa di ponte da cui, piano piano prenderà corpo tutto il progetto.
Si pensa che anche nell’ordinario, una volta che l’emergenza abbia esaurito la sua complessità possa essere l’U.G.E.M. a gestire la cosa, della struttura confederale, facendo ruotare le varie competenze alle Misericordie che si renderanno disponibili a collaborare per il progetto: uno degli scopi non dichiarati del progetto è anche quello di unire ancora di più il Movimento, e cosa ci può essere di più coinvolgente che un progetto comune, di cui si è egualmente responsabili? |