LA COMPAGNIA TEATRALE DEGLI

IRRIDUCIBILI

 

La compagnia teatrale degli "Irriducibili" nasce nel 1985 su impulso del Parroco di Ormea, don Antonio Danna, che raccoglie intorno a sé un gruppo di ragazzi che frequentano l'Oratorio Parrocchiale e li avvia alle rappresentazioni teatrali. Con le prime "feste dei genitori" ed altre simili allegre serate, fatte di molti sketch italiani e dialettali, muove i primi passi quella che diventerà una brillante compagnia teatrale dialettale, apprezzate in tutta l'Alta Val Tanaro e non solo. Dopo alcune riuscite interpretazioni delle commedie comiche di Franco Roberto ("Quel simpatico zio Parroco" su tutte), gli "Irriducibili" intraprendono con maggior decisione la strada del teatro dialettale ormeese, esprimendosi nella tipico e difficilissimo idioma di Ormea. Dal 1993 la compagnia inizia a recitare nella grande Sala della Società Operaia (capienza di circa 500 persone), in luogo del simpatico ed accogliente, ma eccessivamente piccolo, teatro parrocchiale, sempre, però, ricordato dagli attori come la "nostra casa". Il grande successo riscosso ha addirittura costretto la compagnia a replicare ripetutamente le commedie, senza limitarle ad un'unica serata. I maggiori successi sono stati: "Ina famna d trope" ("Una moglie di troppo") del 1993, "L'è tulnà Miclin Calvoa, american del Villoa" ("E' tornato lo zio d'America") del 1994, "Toni tuc'me, tuc'me Toni" ("Don Camillo e Peppone all'ormeese") del 1995, e infine "Quel ramo del Lago del Pizzo" (parodia ormeese del celebre romanzo manzoniano) del 1997. L'incasso delle serate è sempre stato devoluto in beneficenza, perché il fine ultimo della compagnia è quello di aiutare i bisognosi divertendo e divertendosi. Dal gennaio del 1997 la compagnia, nonostante il grande successo, per motivi di vario genere, non si è più esibita, anche se, da più parti, giungono pressanti richieste perché il nostro gruppo riprenda l'attività. E sulla scia di queste numerose richieste il gran giorno è arrivato: il 10 marzo 2007, oltre dieci anni dopo l'ultima rappresentazione, è andata in scena un'indimenticabile "Che ciadéa dal medicu d'Ulmèa", una brillantissima commedia in due atti scritta da me e recitata magistralmente dagli "Irriducibili". Successone, oltre 600 spettatori e delirio in una sala della società operaia esauritissima. Anche la replica estiva del 29 luglio 2007 ha fatto registrare un gran successo di pubblico e di critica. Nel 2008, poi, ancora in scena con la commedia, un po' matta, "Famija Gramau: figui, gabelle e lasagnau" ed altro pienone. Ora gli "Irriducibili" sono al lavoro per realizzare il cortometraggio di "El kautsate ruse e l'anéa d'aldzentu 'ndurà", la storica commedia ormeese del 1863 ambientata nel 1817. Un po' di pazienza e vedremo che risultato otterremo...

Una scena tratta dalla prima versione de "Quel ramo del lago del Pizzo" (1992)

nella quale interpreto "Padre Cristoforo": mah.....