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Gli uomini in nero
C'è chi è convinto che gli Uomini in Nero (Men in black, secondo la definizione degli ufologi americani) non siano solo i protagonisti di fortunate pellicole cinematografiche: essi esisterebbero da sempre, ed avrebbero cambiato i loro nomi lungo le varie epoche (o i popoli li avrebbero chiamati in modi, volta per volta, differenti): in tempi remoti "I distruttori di biblioteche", all'inizio dell'era moderna "La Santa Inquisizione", ai nostri giorni, infine, gli "Uomini in nero". Da sempre la loro missione consisterebbe nell'eliminare tutto quello che possa ingenerare il tarlo del dubbio nelle mente dell'uomo, che possa turbare la rassicurante, perchè assodata, certezza sul nostro passato e sulle origini della nostra specie. La storia, intesa come coscienza e conoscienza delle proprie radici, dovrebbe essere, per questa vera e propria confraternita, niente più che quella tranquillizzante che abbiamo appreso o apprendiamo dai libri di scuola: se questa certezza dovesse essere messa a repentaglio da nuove scoperte o da qualsivoglia rivelazioni, se cioè ciò che DEVE rimanere celato dovesse rischiare di essere divulgato, essi sarebbero pronti ad intervenire tempestivamente, facendo sì che le "falle" cognitive che si stanno formando vengano "sistemate". Se il costo di simili operazioni fosse anche la morte di esseri umani, o gravi danni a beni culturali o sociali di estremo valore, tanto peggio: cosa conterebbe tutto questo, in confronto agli imprevedibili ed incontrollabili sconvolgimenti che alcune scoperte (un esempio su tutti: un ipotetico contatto con forme di vita aliene) potrebbero provocare nell'umanità? I "segreti" che rischierebbero di essere divulgati, e che quindi ricadono sotto la rigida "tutela" degli Uomini in Nero, sarebbero di vario genere; infatti, reggendosi la società, l'economia ed il potere, da ormai duemila anni, su alcuni determinati schemi fondamentali, su determinate religioni o credenze, se qualcuno le sconvolgesse (provando magari che nel passato civiltà precedenti alla nostra si siano distrutte da sole - leggi Atlantide e Mu -, o che non siamo i soli abitanti dell'universo - leggi esistenza di forme di vita extraterrestri) molte persone (troppe) comincerebbero a ragionare in modo diverso, altre potrebbero riuscire finalmente ad aprire gli occhi sulle proprie misere, sotto i più vari punti di vista possibili, condizioni. Fatalmente si avvierebbe un meccanismo che porterebbe al ribaltamento di alcuni ruoli chiave nelle società, ed il potere, almeno come è concepito oggi, inizierebbe a vacillare. Tutto questo non potrebbe essere permesso dagli Uomini in Nero, che sarebbero da sempre "vicini" agli ambienti del potere (sia esso politico, economico o religioso), e, come esso, sarebbero dappertutto, e quindi praticamente "indistruttibili". Il primo ad averne parlato, nonchè più acceso sostenitore dell'esistenza degli Uomini in Nero, fu Albert Bender, ex capo dell'I.F.S.B. (International Flying Saucer Bureau, Agenzia Internazionale sugli Oggetti Volanti): egli raccolse varie testimonianze circa individui, per l'appunto di nero vestiti, che avrebbero in ripetute occasioni intimorito tutti i testimoni di fenomeni UFO, affinchè essi "si convincessero dell'opportunità" di non divulgare nulla ad altre persone e, men che mai, ai mezzi d'informazione. La loro prima vittima, nonchè inventore della corrente definizione di "Uomini in Nero", sarebbe stato un sceriffo texano, tale Robert Goode. Egli, il 3 settembre del 1965, avrebbe avvistato, insieme al proprio assistente vicesceriffo, un enorme oggetto che volava nei pressi della loro cittadina, Damon: lo sceriffo ha poi asserito che una propria recente ferita al volto, esposta alla luminosità dello "scafo" dell'UFO, si sarebbe rimarginata all'istante. Nemmeno il tempo di rientrare in città, che lo sceriffo ed il suo assistente sarebbero stati avvicinati da due Uomini in Nero che, dopo averli interrogati a lungo sull'O.V.N.I. (oggetto volante non identificato, sigla italiana equivalente all'inglese UFO), li avrebbero dissuasi, proferendo velate minacce, dal parlare con alcuno del loro "incontro ravvicinato del terzo tipo". Sia per lo sceriffo Goode, che per il ricercatore Bender, gli Uomini in Nero sarebbero agenti governativi di un corpo segreto speciale, nato dopo l'ondata dei primi avvistamenti di UFO, nonchè del celeberrimo "incidente di Roswell" (in cui sarebbero stati recuperati resti di una navicella aliena e due corpi di extraterrestri). In seguito le teorie, più o meno suffragate da presunte prove o testimonianze, si sono susseguite di volta in volta sempre più complesse, se non fantasiose: secondo alcuni gli Uomini in Nero sarebbero alieni che avrebbero stretto un'alleanza ed accordi con personaggi influenti dell'umanità, ottenendo copertura ed il tacito consenso ai propri studi o esperimenti ; secondo altri, essi sarebbero invece uomini alleati con civiltà aliene, a cui garantirebbero segretezza, nell'attesa di un loro appalesamento o, peggio, di una loro colonizzazione sul pianeta terra ; secondo altri ancora essi sarebbero addirittura extraterrestri nemici dei nostri "abituali visitatori" dello spazio, e collaborerebbero con gli specifici reparti dei servizi segreti di tutto il mondo per difendere l'umanità dalle minacce dei loro acerrimi nemici ; secondo infine lo scrittore di genere Jacques Bergier, essi farebbero "semplicemente" parte di una sorta di "Santa Alleanza" avversa al sapere in genere.
Fonte: Forum Ipotesi di Complotto
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