E' a 30 mila anni luce dalla terra
Una galassia si sta fondendo con la nostra
Scoperta una formazione «nana» composta da 200 miliardi di stelle e del diametro di 100 milia Gli astronomi non se n’erano mai accorti. Ma ad una distanza di circa 30 mila anni luce dalla Terra una imprevista galassia formata da centinaia di migliaia di stelle si eleva dal piano di rotazione della nostra Via Lattea. L’hanno scoperta in direzione della costellazione della Vergine gli scienziati che stanno conducendo da cinque anni una ricognizione del cielo del Nord (Sloan Digital Sky Survey) per mappare con più precisione sia la nostra isola stellare sia il suo circondario. LUMINOSITA' DEBOLE - «Paradossalmente questa galassia era così vicina a noi ma tanto debole nella sua luminosità che non siamo riusciti a vederla prima» ha spiegato Mario Juric della Princeton University americana e principale autore della scoperta. «Probabilmente – ha aggiunto – si tratta di una galassia nana che si sta fondendo con la nostra Via Lattea». La sua dimensione copre un’area di cielo cinquemila volte più grande della Luna piena. Comunque, per tranquillizzarci, gli studiosi precisano che non presenta pericoli perché è ben lontana dall’interagire con il nostro sistema solare e quindi con la Terra. La scoperta dimostra come il grande disco della nostra galassia (del diametro di 100 mila anni luce e contenente circa 200 miliardi di stelle) ai cui confini noi abitiamo, sia ancora tutto sommato poco conosciuto. VIA LATTEA «DISTURBATA» - La dimostrazione arriva anche da un’altra scoperta presentata, come quella appena raccontata, al Meeting di Washington dell’American Astronomical Society. In questo caso gli astronomi hanno trovato e fotografato una deformazione del nostro disco galattico che sarebbe causata nientemeno che dagli effetti negativi generati da due piccole galassie vicine, le cosiddette Nubi di Magellano. Nonostante siano minuscole, il loro movimento genera delle vibrazione a frequenze che influiscono con la materia del nostro disco galattico deformandolo, appunto. La sorpresa è stata notevole perché finora le Nubi erano giudicate, proprio a causa della loro debolezza (insieme contengono solo il 2 per cento della massa della nostra galassia) incapaci di provocare effetti sul nostro mondo galattico. Ma le cose stanno ben diversamente e presto – avvisano gli astronomi - grazie alla ricognizione celeste in corso potremmo incontrare altre e importanti novità.
Giovanni Caprara 13 gennaio 2006
Fonte: CORRIERE DELLA SERA ON-LINE
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