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 Cronaca da Laughlin
Gli UFO precipitati e un governo che nessuno ama

 
Mercoledì, primo Marzo: Crash and Retrieval Day, dunque.
E´il giorno degli UFO precipitati e recuperati. Mi concentro su Paul Davids.
Produrre il film non fu semplice, spiega. La trama - sviluppata nello stile di un docu-drama con un cast eccellente, ma non da box office - si incentrò sulle ricerche di Don Schmitt e Kevin Randle, e il film uscì in contemporanea con il famoso annuncio dei manichini del Pentagono e con il libro di Philip Corso "The Day After Roswell". Il nome del colonnello risuonerà molte volte oggi e nei prossimi giorni.
A mia memoria, sull´incidente di Aztec, una relazione come quella di Scott Ramsey, non si era mai vista: il giallo di un UFO crash avvenuto nell´Hart Canyon, in New Mexico, il 25 Marzo 1948 e che si voleva sepolto per sempre. Ramsey si è concentrato sulle testimonianze dirette: l´agente di polizia Manuel Sandoval vide l´oggetto cadere. Il disco aveva un diametro di circa 30 metri e a bordo vennero rinvenuti da 14 a 16 corpi di esseri alieni. Sul posto giunsero diciannove persone, fra le quali due agenti di polizia. Vennero messi tutti a tacere.
Scott è un ricercatore caparbio, presto darà alle stampe un suo libro su Aztec, che si aggiunge al tomo di Steinman e Stevens ed è convinto della veridicità dei fatti, al di là della cortina fumogena alzata sul caso con l´entrata in scena di personaggi quali Frank Scully, Silas Newton, il dottor G., in un puzzle a tutt´oggi inestricabile. Diverso, più pragmatico, l´approccio di Don Ledger, sull´incidente di Shag Harbor, avvenuto in Nova Scotia il 4 Ottobre 1967.
I fatti sono stati ricostruiti millimetricamente da Ledger in due fasi: la prima dedicata all´avvistamento di un oggetto inabissatosi nelle acque di Shag Harbor, Canada e alle successive operazioni di recupero davanti agli occhi di moltissimi residenti della zona; la seconda, concernente i sette giorni successivi quando fu chiaro che il
misterioso oggetto riuscì a riprendere il largo, dirigendosi a nord-ovest e fermandosi nei pressi di una base sottomarina rimasta top secret per 21 anni. Le ricerche furono sospese l´8 Ottobre e Ledger si è detto convinto che l´UFO/USO sia stato recuperato dal Norad.
Pranzo con gli Australiani. Gente simpatica. Glennys MacKay è incontenibile e mi parla a raffica di casi di rapimento, contatti e cover-up, mentre con il suo mastodontico marito discetto di Gallipoli, la tragica vicenda (ricostruita nello splendido film di Peter Weir) risalente alla Prima guerra Mondiale quando due divisioni di giovani militari australiani vennero mandate inutilmente al macello da uno stato maggiore costituito da "bloody bastards" ... faccio poi la conoscenza di un americano residente in Australia, Richard Alan Miller, ex tecnico del suono di importanti gruppi rock degli anni Sessanta, ex fisico e scienziato pazzo, presunto psychic viewer, oggi musicista elettronico e consulente di botanica. Parliamo di Michael Wolf e Richard dichiara di aver avuto lo stesso training. E poi parte un´intervista a metà, interrotta da altri che vogliono chiedermi di Corso, con Peter Robbins, autore con Larry Warren del classico "Left at East Gate", dedicato all´incidente di Rendlesham/Bentwaters (G.B. 1980).
Fu un cover up in piena regola, a nascondere un caso non solo di atterraggio, ma anche di interazione con i militari coinvolti, a partire dal colonnello Charles Halt, insomma un IR-3 in piena regola. Ma ci interrompono.
In sala conferenze incontro l´ex colonnello Donald Ware, ex pilota USAF ed eminenza grigia del MUFON. Ware fa parte del comitato di coordinamento della manifestazione, con Sun Shili, Wendelle Stevens, il brasiliano A.J. Gevaerd, Bob Brown e il dottor Roger Leir. Poi devo raggiungere il giornalista Jim Rodger, pronto ad intervistarmi per il programma televisivo "The Cutting Edge" e mi perdo la prima parte della lecture di Ryan Wood, cui spetta aprire i lavori pomeridiani. Le sue conclusioni raccolte in "Majic Eyes Only" , dopo dieci anni di ricerche sui documenti marcati Majestic 12, sono lucide e la logica ferrea: 75 casi di incidenti e recuperi studiati, una trentina dei quali accertati come totalmente verosimili.
Gli UFO crash e la retroingegneria di tecnologia extraterrestre costituiscono la punta di diamante della ricerca ufologica mondiale: dobbiamo convincercene, anche in Italia dove si continua a far credere che l´Aeronautica non ne sappia nulla e si limiti a classificare gli avvistamenti nostrani.
Se non avessi perso il blocco degli appunti, potrei meglio riportare le impressioni dal dibattito fra gli esperti (Wood, Ledger, Ramsey) e il pubblico, ma ad essere sinceri non sono emersi fatti nuovi. Un paio d´ore dopo al "Meet the Speakers Party" ci sono tutti, o quasi. Dal Messico è arrivato Santiago Yturria con le giornaliste e la troupe di "Quarta Dimension", da Porto Rico il giornalista Jorge Martin con il quale da anni ci siamo rincorsi e abbiamo subito saldato stima e amicizia reciproche, il giornalista radiofonico inglese Rob Simone, dalla Turchia è arrivato Haktan Akdokan, direttore del Sirius International UFO Museum e dal Brazile c´è Ademar J. Gevaerd, direttore del mensile "UFO Magazine", ci sono Budd Hopkins e David Jacobs, considerati massimi esperti mondiali del fenomeno abduction.
E incontro anche Bill Ryan, un inglese strano, con un cappello coloniale e l´aria di esserci caduto per caso, nell´astronave del caso Serpo, tema sul quale dovrà parlare due giorni dopo. Siedo con gli "ispanici" e ho come la sensazione di una certa distanza fra l´ufologia americana e quella internazionale. Credo che questo International UFO Congress di Laughlin sia un autentico e costruttivo punto di incontro.
Il pubblico è attento, la competenza si sente. Una cosa è certa: gli ufologi Americani non sanno che farsene del loro governo, rimpiangono Al Gore, il vicepresidente democratico battuto per una manciata di voti da Bush padre. Doveva essere lui il Presidente degli Stati Uniti. Non ci avrebbe portato in questa guerra, dicono. Quando parli di politica, qui negli USA, la tensione cresce subito.
Il governo USA attuale non è amato da nessuno nei saloni del Flamingo che ospitano la conferenza ed è strano percorrere la "sala giochi" affollata da gente a notte inoltrata. Forse loro sono lì solo per dimenticare. Gli ufologi americani, a me sembra, sono invece di memoria buona e se solo riuscissero ad unirsi... Alla prossima.

FONTE: 
 http://www.dnamagazine.it/laughlin1.html