Stonehenge: scoperti nuovi resti preistorici
Il Stonehenge Riverside Project, il progetto che coinvolge sei Università dell'Inghilterra per l'esplorazione delle terre vicino al grande monumento preistorico, ha scoperto una nuova grande formazione di pietra. La scoperta è avvenuta grazie a uno scavo guidato da Mike Parker Pearson della Sheffield University, che ha rinvenuto a Salisbury, a circa due miglia ad Est di Stonehenge, una pietra di arenaria che probabilmente ha a che fare con un rituale di sepoltura. Secondo gli archeologi, il masso di arenaria è originario dell'Inghilterra meridionale, come le pietre che formano la struttura principale di Stonehenge. All'interno della buca formata dal masso, Colin Richards della Manchester University e Joshua Pollard della Bristol University hanno trovato resti umani e manufatti risalenti al 2500 e 2000 avanti Cristo. I resti umani sono riconducibili a due persone cremate parzialmente.Gli archeologi sono riusciti a stabilire con buona approssimazione l'altezza e il sesso di una delle persone rinvenute: si tratta di un maschio adulto di 1 metro e 80 circa. I dati sono stati ottenuti attraverso lo studio delle vertebre non bruciate nel corso della cremazione.Tra i reperti sono stati rinvenuti pugnali di pietra, punte di freccia, due scodelle di terracotta e una rara roccia di cristallo, che rappresenta la più antica scoperta della Gran Bretagna. Una delle teorie più affascinanti si riferisce alla possibilità che Stonehenge poteva essere un importante luogo di pellegrinaggio, dove le persone andavano nella speranza di ricevere cure miracolose, oppure per commemorare i defunti.Un'altra tesi interessante, sostenuta da Pollard e dal suo team, è che a due chilometri a Nord-Est di Stonehenge, precisamente a Woodhenge, c'erano delle pietre di arenaria molto simili a quelle di Stonehenge.Gli scavi del 1920 testimoniano la presenza di buche profonde circa tre metri e la presenza di frammenti di pietra. Le quattro pietre che formano Stonehenge potrebbero essere state originariamente soltanto due, molto più grandi delle attuali e potrebbero essere quelle di Woodhenge, trasportate nel nuovo sito. Julian Thomas, professore di archeologia alla Manchester University, sostiene invece che gli altri ritrovamenti testimonino il fatto che Stonehenge non era l'unico monumento, ma ce n'erano altri. Attraverso lo studio di vecchie mappe e ricerche, Thomas dimostra la presenza di altre pietre di arenaria che ricoprivano probabilmente un ruolo simbolico molto importante. National Geographic http://www.cittadellascienza.it/news_dal_mondo/index.cfm?sw=1&id_cat=2&ID_LANCI=5579
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