C’è chi ipotizza che siano sostanze tossiche rilasciate da aerei non identificabili. Le scie bianche sul cielo scledense Finiscono anche sul blog di Grillo
(da “Il giornale di Vicenza, del 06/02/2007) di Elisa Morici
Scie bianche nel cielo scledense disegnano curiose figure geometriche che poco a poco si trasformano in nuvole. Ordinario prodotto dei reattori degli aerei o fenomeno chimico di natura quanto meno dubbia? La discussione s’infiamma nel blog di Beppe Grillo, dove negli ultimi giorni gli utenti si sono scambiati numerosi messaggi ricchi di informazioni e commenti sulle cosiddette scie chimiche, che compaiono sempre più spesso anche sopra la val Leogra. Cielo sereno e di azzurro intenso, che per effetto del passaggio di numerosi aerei si copre di un velo che pare un comune ammasso nuvoloso ma potrebbe invece essere qualcosa di diverso e non altrettanto innocuo. Nel sito Internet http://www.sciechimiche.org, dove si segnalano i reticolati bianchi sospetti comparsi nei cieli di tutto il mondo, gli esperti spiegano infatti che si tratterebbe di scie rilasciate da velivoli non ancora identificati. Strisce biancastre che contengono sostanze nocive per l’uomo quali ossido di bario, alluminio, responsabile dell’iridescenza nella coltre della nebulosa, un isotopo radioattivo come il torio, rame e selenio. Gli scledensi che scrivono quotidianamente nel forum si chiedono quindi se le geometrie in cielo si possono ricondurre alla normale attività degli aerei di linea, sollevando però perplessità per il fatto che le rotte sono sempre le stesse e che dunque non si spiegherebbero le ragioni per cui gli strani disegni compaiono solo alcuni giorni. Uno degli utenti, in particolare, spiega che le comuni scie fisicamente non possono esistere a quelle quote perché i cristalli di ghiaccio sublimano, cioè evaporano, direttamente per effetto delle temperature. E inoltre il fenomeno “naturale” rimane visibile solo per pochi minuti e poi scompare, mentre le presunte scie chimiche rimangono stampate in cielo per quasi tutto il giorno, allargandosi sempre di più come accade ad un un gas rilasciato nell’atmosfera, fino a formare qualcosa che sembra una nuvola ma una nuvola non è. Fondate o meno, le preoccupazioni nascono comunque da un innegabile impatto visivo. Non passa infatti settimana senza che la volta celeste sopra Schio si riempia di ricami che non erano visibili fino ad un paio d’anni fa, comunque sia non con tale frequenza. I più allarmisti ipotizzano addirittura che si tratti di aerei privi di identificazione che rilasciano virus influenzali o sono impegnati in chissà quale altro esperimento. Dall’altra parte c’è invece chi richiama le regole della termodinamica e dell’aerodinamica, per spiegare che la differenza tra le chemtrails e le normali scie è semplicemente dovuta alle diverse condizioni termiche e di venti riscontrabili a quote differenti, cui si deve aggiungere l’incremento esponenziale del traffico commerciale negli anni ’80 e ’90. Largo alle ipotesi.
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