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I "rapiti": sinceri ma vittime di allucinazioni?

"Erano alieni. E ci hanno rapiti". Dicono la verità migliaia di persone che, in America e non solo, ripetono i racconti terrificanti delle "abductions", i sequestri quasi sempre notturni che possono durare ore o giorni e sono segnati da tremendi e non meglio identificati test medici in astronavi che sembrano lager futuribili. Dicono la verità, secondo un luminare di Harvard, il professore di psicologia Richard McNally, perchè quegli individui angosciati non mentono e non sono nemmeno mitomani o, peggio, pazzi. Ed è proprio un peccato che, pur essendo sincere, le loro testimonianze non dimostrino proprio un bel niente e che il mistero degli extraterrestri sadici che ci trattano come cavie da laboratorio sia destinato a restare tale ancora per chissà quanto. McNally si è presentato all'annuale meeting dell'Associazione Americana per l'Avanzamento della Scienza (AAAS), a Denver, e ha spiegato che i poveri rapiti (ne ha studiato un gruppo selezionato) sono vittime sì, ma di un umanissimo e finora poco studiato fenomeno che si chiama "paralisi da sonno". Colpisce - prima o poi, a un certo punto dell'esistenza - una persona su tre e si scatena quando ci si sveglia di colpo, interrompendo bruscamente la fase REM (ovvero propria dei "Rapid Eye Movements") durante la quale si è immersi nel mondo parallelo del sogno e l'unico movimento registrabile è quello degli occhi dietro le palpebre serrate. Il passaggio da uno stato all'altro è talmente selvaggio e innaturale - spiegano i suoi dati - che realtà e fantasie si intrecciano in un vortice tuttora enigmatico e producono momentaneamente una dimensione alternativa, affollata da visioni potenzialmente spaventose. Sono le visioni "ipnopompiche", allucinazioni talmente nitide da essere vissute come esperienze vere, e tremende. Così questi uomini e donne, ai quali non è estranea la frequentazione di episodi TV di "X Files" e qualche lettura golosa di fantascienza, sono pronti a giurare di essersi ritrovati paralizzati e di avere visto figure umanoidi aggirarsi intorno a loro, mentre scariche elettriche li attraversavano. E la paura non è inventata. Sul lettino dello psicologo si fanno spesso prendere da attacchi d'ansia e talora di panico, da palpitazioni e da sudorazioni violente, gli stessi sintomi psicofisici - rivela McNally - dei disordini post-traumatici di molti veterani del Vietnam e dei sopravvissuti al World Trade Center. 'Apparivano ed erano sinceramente sconvolti", ha sottolineato a proposito dei suoi esperimenti. Come raggelati furono tantissimi nostri antenati. Con l'unica differenza che in altri tempi invece degli alieni incontrarono i fantasmi oppure le streghe, ville vittoriane e boschi tardomedievali. Così veri da fare una paura da morire.

[Fonte - LA STAMPA, 20 Febbraio 2003]

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