Plutone non è più un pianeta.
A degradarlo allo status di 'pianeta nano' è stata l'Unione Astronomica Internazionale (Iau) che, riunita a Praga, ha ridisegnato il sistema solare che conoscevamo fino ad oggi e ha creato la nuova categoria. Alla base della rivoluzione, una nuova definizione del termine pianeta. Margherita Hack: per il sistema solare non cambia niente Per l'astrofisica toscana, da Praga non arriva nessuna novità eclatante. "I pianeti ufficiali sono otto - dice la Hack - Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Poi c'e Plutone declassato a pianetino, Xena e poi una una miriade di altri pianetini posti tra Marte e Giove. Insomma cosa cambia? "Assolutamente nulla". Otto 'pianeti classici' Bisognerà quindi riscrivere i libri di astronomia, rivedere le mappe stellari abbassando a 8 - da 9 che era - il numero dei 'pianeti classici': Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Urano e Nettuno (in ordine di distanza dal Sole). Il rebus Plutone I 2.500 astronomi riuniti nella capitale ceca hanno impiegato 10 giorni a decidere sul destino di Plutone, scoperto nel 1930 dall'americano Clyde Tombaugh. Ma già molte volte le sue anomalie avevano messo in discussione il suo status di pianeta del sistema solare a pieno titolo.Plutone non è infatti né un corpo celeste solido, come i pianeti piu' vicini al sole, né un gigante gassoso come Giove o Saturno ma è un vero e proprio blocco di ghiaccio. E' più piccolo della Luna (ha un diametro di 2.306 chilometri contro i 3.476 del nostro satellite), ha un'orbita inclinata sul piano dell'eclittica (la linea immanginaria sui cui si trovano i pianti classici), ed è così lontano dal sole (5,9 miliardi di chilometri) che impiega ben 247 anni per effettuare un giro completo intorno alla nostra stella. La nuova definizione di 'pianeta' La nuova definizione del termine 'pianeta' è basata sul concetto di gravità: in primo luogo, per essere definito 'pianeta', un oggetto dovrà orbitare attorno a una stella, senza essere una stella esso stesso; e dovrà poi possedere una massa sufficiente perché la propria gravità gli conferisca una forma quasi sferica.La nuova classificazione della Iau riconoscerà complessivamente, oltre agli 8 pianeti "classici", tre 'plutonidi' o pianeti nani (Plutone, Caronte e Ub313) e l'asteroide Cerere, scoperto nel 1801 tra Marte e Giove. E manderà in pensione la vecchia definizione - pianeta come oggetto che si muove nello spazio rispettando uno schema fisso - che si era da tempo scontrata con difficoltà di applicazione di fronte alle nuove scoperte. Risolte vecchie dispute Verranno così risolte molte dispute di lunga data, e si provvederà a mettere la terminologia usata al passo con i progressi scientifici e le più recenti - e migliori - tecniche di osservazione dell'universo. Oltre alla querelle su Cerere, considerato inizialmente un asteroide ma dotato di caratteristiche tali da farlo ritenere piuttosto un vero e proprio pianeta, si risolverà anche l'enigma di Caronte, spesso descritto come una luna di Plutone. Gli esperti oggi sono propensi a vedere nella coppia Plutone-Cerere un sistema di corpi gemelli. http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=63730
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