Inizia la caccia alle onde gravitazionali
Si inaugura il 23 luglio Virgo: l'innovativo interferometro italo- francese realizzato nella campagna pisana dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal Cnrs francese Il 23 luglio a Càscina, presso Pisa, verrà inaugurato l'interferometro Virgo: l'innovativo rivelatore di onde gravitazionali italofrancese, risultato di oltre dieci anni di collaborazione tra l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e il Centro Nazionale per le Ricerche Scientifiche (Cnrs) francese. L'esistenza delle onde gravitazionali è uno dei misteri più affascinanti della fisica moderna: esse sono state previste dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein, la loro esistenza è stata dimostrata in modo indiretto (Joseph. H. Taylor e Russell A. Hulse, premiati per questa scoperta con il Nobel nel 1993) ma fino ad oggi non è mai stato possibile osservarle direttamente. 'Le sfuggenti onde gravitazionali sono perturbazioni della curvatura dello spazio-tempo generate da corpi materiali in movimento accelerato: possono essere considerate analoghe alle onde elettromagnetiche emesse da particelle cariche in movimento accelerato. La difficoltà di captarle è dovuta al fatto che si tratta di perturbazioni estremamente deboli e, nella migliore delle ipotesi, possiamo sperare di registrare quelle prodotte da fenomeni di portata colossale, come l'esplosione di una supernova, l'interazione fra una stella di neutroni e un buco nero, o ancora la fusione di due stelle di neutroni appartenenti a un sistema binario', dice Enzo Iarocci, presidente dell'Infn.'Virgo si propone di rivelare le onde gravitazionali grazie a soluzioni tecnologiche estremamente sofisticate. Il sistema di misura si basa essenzialmente su un fascio laser che viene suddiviso da uno specchio 'divisore di fascio' in due fasci identici perpendicolari tra loro, ognuno dei quali entra in una cavità ottica (cavità Fabry- Perot) composta da due specchi, uno vicino e l'altro posto a tre chilometri di distanza. I fasci di luce viaggiano sempre nel vuoto ultraspinto. Ogni fotone dei due fasci subisce in media 50 riflessioni prima di uscire dalla cavità e ritornare verso lo specchio divisore di fascio. Su questo specchio i fasci vengono ricombinati e un dispositivo misura l'interferenza fra di essi. Se un'onda gravitazionale investe gli specchi delle cavità Fabry-Perot, la distanza tra gli specchi varia e l'interferenza dei due fasci viene perturbata. Dalla variazione dell'interferenza è possibile rivelare il segnale prodotto da un'onda gravitazionale', spiega Adalberto Giazotto, coordinatore scientifico di Virgo. Perché il sistema funzioni sono anche necessarie avanzatissime apparecchiature meccaniche, le quali permettono un perfetto isolamento dall'ambiente esterno ed evitano perturbazioni che potrebbero mascherare il passaggio dell'onda. Fatte le dovute proporzioni, il grado di precisione necessario per osservare l'esistenza delle onde gravitazionali è analogo a quello che occorrerebbe per misurare la distanza tra la Terra e il Sole con un errore inferiore al diametro di un atomo, ma a una scala di grandezza miliardi di volte più piccola!'Virgo è frutto di un progetto nato negli anni ottanta dalle idee e dagli sviluppi pionieristici del gruppo Infn di Pisa in collaborazione con il gruppo del Cnrs allora diretto da Alain Brillet. A questo nucleo originario si sono aggiunti successivamente i gruppi del Cnrs ed In2P3 e dell'Infn di: Lal Orsay, Espci Parigi, Lapp Annecy, Ipn Lione, Infn Napoli, Infn Perugia, Infn Laboratori Nazionali di Frascati, Infn Roma 1 e Infn Firenze-Urbino. L'interferometro ha già superato i primi test di funzionamento e nei prossimi mesi verrà verificato il funzionamento di tutti i sistemi che lo compongono. In seguito si passerà alla fase di presa dati. Gli specchi di precisione nanometrica e i sofisticati sistemi elettromeccanici rendono Virgo uno dei più sensibili strumenti della rete mondiale che include anche i Ligo americani, l'anglotedesco Geo e il giapponese Tama', conclude Adalberto Giazotto. Attualmente il progetto Virgo opera nell'ambito del laboratorio Ego (European Gravitational Observatory), appositamente costituito dall'Infn e dal Cnrs. 'La difficoltà di captare le onde ipotizzate da Einstein dimostra che dobbiamo ancora comprendere molto sulla forza di gravità, nonostante essa abbia attirato l'attenzione dell'uomo da tempo immemorabile, dato che fra tutte le forze è quella che manifesta gli effetti più evidenti nella vita quotidiana', dice Filippo Menzinger, direttore di Ego. L'Italia occupa un posto di primo piano nel campo della ricerca sulle onde gravitazionali e l'Infn dispone, tra tutti i rivelatori esistenti nel mondo, quelli che permettono di esplorare la più estesa banda di frequenze di onde gravitazionali. Oltre a Virgo, sono attive da molti anni le due barre ultracriogeniche Nautilus (al Laboratorio Nazionali di Frascati) e Auriga (al Laboratorio Nazionali di Legnaro): questi due rivelatori, tenuti a una temperatura molto vicina allo zero assoluto (-273 gradi centigradi) sono, allo stato attuale delle nostre conoscenze, gli oggetti di grandi dimensioni più freddi nell'intero Universo. Questa caratteristica permette alle barre di registrare eventuali deboli segnali provenienti dallo Spazio, risentendo in modo minimo delle perturbazioni dovute all'agitazione termica delle molecole al loro interno. 23 giugno 2003
Fonte: Newton & Chucara 2000
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