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L’indagine del CUN Vicenza sui “cerchi” nell’erba di Lapio.

Vicenza, 05 aprile 2003

In data sabato 5 aprile 2003 i collaboratori del CUN Vicenza, Stefano Romani e Mirko Pellegrin, si sono recati a Lapio, frazione di Arcugnano (Vicenza), nei pressi del Lago di Fimon dopo che il Giornale di Vicenza aveva pubblicato nei giorni precedenti la notizia con relativa foto dell’apparizione di due cerchi in un campo d’erba appena falciata. Questi i modi in cui si è svolta l’indagine:

“Giunti sul posto abbiamo cercato di rintracciare i proprietari del terreno, la fam. Dal Lago; camminando lungo la strada ci siamo imbattuti in un simpatico ed arzillo settantenne con figlio e nipote. Abbiamo chiesto se era a conoscenza della vicenda in questione e se conosceva i proprietari del terreno. Con nostra grande sorpresa si intrattennero con noi per circa un quarto d’ora spiegandoci come il fenomeno non fosse del tutto nuovo. Il signore ci disse che quando era giovane si parlava già di questo fenomeno (che i coltivatori del posto riconobbero immediatamente come naturale…): ci spiegò che ai tempi il “cerchio” era poco più grande di un pugno d’una mano. Più passava il tempo più si allargava e, questo, era visibile da tutti. Non se ne parlò più per molto tempo fino a quando circa una decina d’anni fa si presentò in modo esteso, sempre nello stesso punto e sempre nello stesso periodo dell’anno: da marzo a maggio. Pare comunque che la novità stia nel fatto dell’apparizione del secondo cerchio, dalle dimensioni più piccole, accanto al più vecchio e grande. Anche il figlio del settantenne ricorda come da piccolo sentiva la gente parlare di questo fenomeno; ricorda anche un fatto altrettanto simpatico. Circa una decina di anni fa a Lugo (Vicenza) apparve un cerchio simile in un prato d’erba, che subito alcuni ufologi addebitarono a fenomeni Ufo. Ecco allora che a Lapio iniziarono simpaticamente a dire che “anche il loro cerchio” era opera di qualche Ufo…Poi la cosa andò scemando. Entrambi però non capiscano come mai la vicenda è tornata alla ribalta in questo modo. Poi però ci dicono che i proprietari abitano in un altro paese. Pensiamo dunque che questo possa essere uno dei probabili motivi dell’eco avuto dalla notizia.

Ad ogni modo ci indicano l’abitazione del fratello della signora Dal Lago, precisando che loro personalmente non li conoscono. Salutiamo dunque la simpatica famiglia, ringraziandola della disponibilità accordataci. Raggiunta la casa del fratello della proprietaria, soniamo il campanello: per tutta risposta otteniamo un’imprecazione. Colti alla sprovvista, tentiamo di imbonirci il signore; da notare che non avevamo ancora detto nulla, limitandoci solamente a suonare alla porta!

Ci siamo presentati, ma non c’è stato verso. Imprecando nuovamente ed additando in direzione del campo d’erba in questione si allontanò dicendo di rivolgersi a sua sorella e di non disturbarlo per una cosa che era lì da anni e anni… Colti così alla sprovvista ci siamo allontanati. Visto che il prato d’erba è visibile dalla strada, decidiamo di effettuare delle foto, senza dunque entrare (visto che pur sempre di proprietà privata si tratta!), limitandoci a salire su un muretto di pietra di mezzo metro.

Da notare che all’interno della forma l’erba risulta più alta rispetto all’esterno della sua circonferenza; la forma è un’ ellissoide abbastanza regolare, se si esclude una “pancia” rientrante nella parte più lunga del bordo, di circa una decina di metri; accanto si nota un cerchio più piccolo (circa 4 metri) abbastanza regolare che conclude una parte dentro un campo arato, ma pare intravedersi ugualmente. Di più non ci è dato vedere e sapere. Ma, dopo quanto sentito e visto, ci pare di propendere per un fenomeno naturale….”

In ogni caso alla fine della mattinata c’è rimasto nel cuore una allegra e simpatica camminate sui colli all’insegna dell’aria fresca!”

Collaboratori CUN Vicenza:

ROMANI STEFANO

PELLEGRIN MIRKO