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Il virus del Nilo potrebbe aver sconfitto Alessandro il Grande

© Nature News Service

Data : 28.11.03

Dominò la Macedonia, schiacciò l’impero Persiano, invase l’India. Ma una semplice infezione del virus del Nilo occidentale potrebbe in ultimo aver sconfitto Alessandro il Grande.

Il leggendario condottiero morì improvvisamente nel 323 a.C. nella città mesopotamica di Babilonia, presso l’attuale Baghdad. La causa della morte, a soli 32 anni, ha interessato gli storici per anni. Avvelenamento, influenza o febbri tifoidee, tutte le ipotesi sono state prese in considerazione, basandosi sui pochi dati circa le sue due settimane di malattia.

Ora, l’epidemiologo John Marr del Dipartimento di Salute di Richmond, Virginia, e l’esperto di malattie infettive Charles Calisher della Colorado State University di Fort Collins, hanno una nuova teoria: la febbre del Nilo occidentale.

Comune in Africa, Asia occidentale e nel Medio Oriente, il virus del Nilo occidentale ha riacquistato fama globale a seguito della sua accidentale introduzione negli Stati Uniti nel 1999. Il virus è trasportato da uccelli ed altri animali e si trasmette agli uomini mediante puntura di zanzara.

Marr e Carlisher citano un passaggio del biografo greco Plutarco: “Quando [Alessandro] arrivò davanti alle mura di [Babilonia]” riporta Plutarco, “vide un gran numero di corvi volare intorno che si beccavano l’un l’altro, e alcuni caddero morti davanti a lui.”

La moria di corvi potrebbe essere stata dovuta ad infezione da virus del Nilo Occidentale, suggeriscono i ricercatori. I corvi appartengono ad una famiglia di uccelli particolarmente suscettibile agli agenti patogeni – membri della stessa famiglia sono responsabili del virus diffusosi negli Stati Uniti”.

Merr e Calisher hanno testato la loro idea usando il programma diagnostico online chiamato GIDEON (Global Infectious Diseases and Epidemiology Network). Dopo aver digitato i sintomi di Alessandro –infezioni respiratorie, disordini al fegato, eruzioni cutanee – più il collegamento con gli uccelli, “la risposta è stata Nilo Occidentale, 100%” ha dichiarato Calisher.

“E’ una prova piuttosto stringente” ha dichiarato Thomas Mather, epidemiologo dell’Università di Rhode Island a Kingston. “Ma il virus del Nilo occidentale tende ad uccidere gli anziani o le persone con deficit al sistema immunitario”- sottolinea. “Se Alessandro era così grande, non sarebbe dovuto morire per tanto poco” ha aggiunto.

Calisher ammette che una diagnosi formulata dopo tanto tempo non può essere certa, ma sostiene che lo studio mostra quanto sia importante per i medici tenere in considerazione tutte le informazioni su un caso, fin nei minimi dettagli, come ad esempio il contatto con particolari animali.

FONTE: ENIGMA

 

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