Giro di Mioglia - Km 74,5


Savona Come in tutti i giri che andremo ad illustrare si parte da Savona, precisamente dalla Torretta che posta nella darsena vecchia saluta tutti i naviganti in ingresso nel porto di Savona. Si svolta quindi sull'Aurelia in direzione Genova, per raggiungere dopo solo 2 Km di falsopiano Albissola Marina e passato il ponte sul torrente Sansobbia troviamo Albisola Superiore. Entrambe le località sono famose per la produzione artigianale di ceramiche di pregevole fattura. Svoltiamo dunque a sinistra per imboccare la strada del Sassello. Abbiamo già percorso 9 Km quando superata località Pace la strada si impenna per raggiungere Stella S.Giovanni.
Continuiamo dunque girando attorno alla chiesa e rilassiamo un attimo i muscoli su di un tratto di piano che anticipa il lungo salitone che passa di fronte al municipio di Stella. Questo tratto è soprannominato "il muro del pianto" per la sua durezza: non c'è cambio di pendenza. Se affrontato nelle ore più calde estive diventa temibile per la mancanza di piante che facciano ombra, anche se malgrado la fatica si gode di una spendida vista sulla vallata.
Si giunge dunque all'agognato Salto dove la strada spiana improvvisamente e si prosegue sempre per Sassello incontrando un'altra delle 5 frazioni di Stella Santa Giustina. E' qua che superato il paese la strada si impenna nuovamente si contorce su numerosi tornanti che segnalano che il Giovo non è poi così lontano: mancano infatti solo 2 Km di salita. Durante la salita si gode di un inaspettato panorana che a tratti svela anche qualche squarcio di mare. Finalmente la strada curva verso destra e già si scorge il cartello che segnala il Giovo: un ultimo sforzo e scolliniamo dopo aver aggirato il forte del Giovo.
Sassello Possiamo dunque rilassarci un momento nell'attraversamento del paese su di un falsopiano senza difficoltà che ci porta all'Albergo Stella dove c'è il vero e proprio definitivo colle. Eccoci dunque sfrecciare a tutta velocità in discesa sul lungo rettilineo ombreggiato che attraversa i boschi di castagni prodighi di rinomati funghi porcini.
La strada vola via veloce anche se bisogna fare attenzione a qualche curva cieca e qualche restringimento improvviso. Siamo dunque arrivati a Sassello famosa per i suoi funghi ma soprattutto per gli Amaretti che vantano anche numerose imitazioni. Entrando in paese subito dopo il ponte uno strappetto rallenta l'andatura e ci fa notare sulla destra l'Ospedale e sulla sinistra l'antica Trattoria Vittoria.
Arrivati dunque alla piazza centrale del paese possiamo rifocillarci nei numerosi bar che danno sulla piazza o decidere di proseguire sulla sinistra in direzione Acqui Terme. Uno strappo di non più di un Km e siamo alla Maddalena. Da qui in poi la strada è un falsopiano in discesa e ci consente di mantenere velocità anche elevate. Il paesaggio cambia repentinamente e le colline rosse e prive di vegetazione creano un ambiente che ricordano paesaggi marziani. Dobbiamo però tornare sulla Terra se non vogliamo rischiare di mancare il bivio per Mioglia evitando di sconfinare in provincia di Alessandria.
Pontinvrea L'andatura regolare del falsopiano lascia ora il posto ad un lento saliscendi che tra un campo ed un cimitero di campagna ci accompagna attraverso Miogliola fino a Mioglia. E' qui che ritroviamo i cartelli che indicano la direzione per Savona segno questo che abbiamo doppiato metà del nostro percorso: abbiamo infatti percorso già 40 Km. Superata Mioglia ci aspetta un altro viaggio nello spazio: colline di tufo che si sbriciola al sole rimandano il pensiero a paesaggi lunari. Purtroppo però la fatica che si sente nell'affrontare questi strappi è molto più terrena e in caso di sole battente fa consumare molti liquidi. Non dobbiamo dimenticare che ci aspetta ancora molta strada e sprecare ora troppe energie potrebbe essere deleterio. Finalmente arriviamo a Pontinvrea dopo aver svoltato a sinistra nel grande incrocio con la strada che unisce Giovo a Dego e la Valbormida.
Nella piazza del paese possiamo riempire la borraccia alla fontanella e rilassarci un secondo prima di affrontare la salitella più taglia-gambe di tutto il giro: andiamo infatti verso Montenotte ma per raggiungerla dobbiamo scavalcare una collina con pendenze da capogiro. Per fortuna lo strappo è breve e dopo una curva a destra che accentua ulteriormente la pendenza, la strada riprende con un leggero saliscendi fino in località Ferriera. Rientriamo dunque nel bosco e iniziamo a salire fino a raggiungere Montenotte. E' qua che dobbiamo svoltare a sinistra verso Savona per affrontare l'ultima salita fino a Naso di Gatto dove dopo 59 Km siamo a ben 800 metri sul livello del mare.
Santuario di Savona Ci aspetta una picchiata a volo d'aquila su Santuario: anche se la temperatura è mite, l'altezza e soprattutto il sudore e la fatica fatta ci consigliano di coprirci con una mantellina. Bisogna fare attenzione ai primi tornanti senza farsi troppo distrarre dal panorama: mani basse sul manubrio pronte a frenare in fondo ad ogni rettilineo e cerchiamo di rispettare il limite dei 50 Km/h goliardicamente indicato per i cicli. Anche l'asfalto non è sempre nelle migliori condizioni per cui con prudenza, godiamoci questa lunga discesa fino a Cimavalle dove arriviamo dopo aver varcato il grande arco di mattoni della linea ferroviaria. Passiamo di fianco al ristorante Al 32 ed entriamo quindi a Santuario.
Ormai solo 7 km di leggera pendenza ci separano dal ritorno a Savona, per cui anche se stanchi riusciamo a dare gli ultimi colpi di pedale prima di rientrare in città.

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