Il Melogno salendo da Finale - Km 78,4


Savona Come sempre partiamo da Savona, precisamente dalla Torretta che posta nella darsena vecchia saluta tutti i naviganti in ingresso nel porto di Savona. Si svolta quindi sull'Aurelia in direzione Imperia, e costeggiando prima il porto e poi il Priamar attraversiamo tutta Savona, costeggiamo le spiaggie del quartiere le Fornaci e di Zinola per giungere a Vado. Lo scalo di Porto Vado sta assumendo sempre maggiore importanza sia per quanto riguarda il traffico merittimo delle merci, sia per quanto riguarda quello passeggeri grazie al terminal traghetti con collegamenti giornalieri per la Corsica.
L'aurelia in questo tratto non è molto impegnativa, tranne nei giorni in cui il vento soffia forte lungo il litorale. Se simo fortunati ci possiamo concedere il lusso di guardare attorno: il piccolo golfo di Bergeggi è dominato dall'isola omonima. La scogliera a picco sul mare protegge le case arroccate di Bergeggi e non di rado è possibile vedere numerosi parapendii che scendono dalla collina a strapiobo sul mare. In fondo al rettilineo di Bergeggi la strada sale di alcuni metri per poi ridiscendere velocemente sul rettilineo di Spotorno.
Noli Attraversato il paese di Spotorno scorgiamo sulla destra la strada che porta a Le Manie, una impegnativa salita che passando per Voze raggiunge l'altipiano sede della famosa manifestazione per Mountain Bike la "24 di Le Manie" che anno dopo anno sta assumendo sempre maggiore importanza. Ma la nostra meta è un'altra e continuando sull'aurelia incontriamo il piccolo borgo medioevale di Noli, un tempo Repubblica Marinara poi annessa a Genova. Il golfo incantevole è dominato dal Castello e dal Palazzo Vescovile oggi ristrutturato e funzionante come albergo-ristorante.
Lo stretto golfo presto lascia spazio ad una salitella che ci proietta nella galleria di Capo Noli. Subito dopo la galleria, la vista dalla scogliera a picco sul mare ci ripaga del piccolo sforzo fatto per raggiungerla: lo sguardo si perde nella vastità del mare ed il leone che si intravede nelle forme delle rocce ci fa capire che siamo in un luogo magico, unico nel suo genere.
La strada scende nuovamente per raggiungere le spiagge del Malpasso anteprima di quelle di Varigotti. Sopra la galleria si scorgono le rovine di antichi appostamenti saraceni: stimao infatti entrando in una zona profondamente influenzata dalle invasioni saracene che qui hanno lasciato tracce evidenti nell'architettura e nel gusto locale. Il vecchio borgo di Varigotti che si raggiunge entrando sulla sinistra subito dopo la galleria ne è un esempio molto suggestivo.
Finale Dopo il lungo rettilineo di Varigotti arriviamo a Finale: fino a qui possiamo dire di aver fatto una gradevole passeggiata, ma non ci illudiamo la strada è ancora lunga e fin qui abbiamo solo saggiato i muscoli. L'imbocco della strada per il Melogno è proprio alla fine del paese: possiamo ancora tornare indietro se non ce la sentiamo! Potremmo fermarci in piazza a mangiare un gelato e prendere il sole sulla passeggiata di Final Marina. Ma se invece abbiamo potuto constatare che sulle prime salitelle la forma ci ha sorretto, perchè non tentare la scalata? E allora senza più pensarci svoltiamo sulla destra sulla strada che va verso l'autostrada e prepariamoci alla grande fatica.
Passimo subito di fianco a Final Borgo, ma proseguiamo su per la salita.
Il primo paese che incontriamo dopo l'imbocco dell'autostrada si chiama Gorra e se la giornata è particolarmente calda possiamo fare una prima sosta alla fontanella del paese per riempire la borraccia e riprendere un po' le forze dopo il primo vero tratto di pendenza: la strada è ancora lunga e per arrivare in cima al Melogno mancano ancora almeno 12 Km! Per cui godiamoci questa sosta e poi ripartiamo senza più indugi.
Melogno La salita pare interminabile anche se non molto impegnativa: la cosa più snervante è però la mancanza di cambi di pendenza per cui in ogni istante la catena è sempre in tensione e non c'è mai un momento per rilassarsi e prendere fiato. In salite come questa la cosa veramente importante è non perdersi mai d'animo e soprattutto non spingere subito al massimo col rischio di ritrovarsi a pochi Km dallo scollinamento senza più energie. (fidatevi: su questa salita l'ho provato personalmente in una giornata molto estiva...)
Arrivati al Melogno, poco prima del forte che ne segna il punto più alto dobbiamo svoltare a destra all'incrocio con la strada che va verso Pian dei Corsi e proseguire nel secondo incrocio verso Bormida Pian Sporano. Subito la strada si inclina verso il basso ed entramo in un bosco fitto. Qui per molte ore del giorno non batte il sole per cui la strada può essere umida: facciamo un po' di attenzione e godiamoci la discesa dopo tanta fatica in salita. Arrivati a Bormida la discesa cede il posto ad un falsopiano che ci permette di tirare un rapporto lungo. Facciamo però attenzione a non perdere il prossimo bivio che dopo Pian Sottano ci permette di portarci sulla vallata parallela a questa. Purtroppo cambiare vallata costa fatica, ma dopo qualche tornante siamo in cima al passo. Questo cambio ci ha permesso di ridurre l'anello e ci fa passare prima per Mallare e poi per Altare evitando così di spingerci troppo all'interno della Val Bormida.
Colle di Cadibona Giungiamo quindi nella piccola piazza di Altare. Questo piccolo centro un tempo famoso per la produzione del vetro oggi sta soffrendo un lento declino: resistono alcune produzioni industriali di bottilgie, ma sostanzialmente il paese ha lasciato il suo primato in questo settore.
Oggi la strata statale non passa più all'interno del paese, utilizzando invece un tunnel che taglia completamente fuori il centro abitato: l'ideale per noi cilcisti che possiamo godere del poco traffico rimanente. Giriamo dunque a destra in direzione Savona e dopo un breve tratto in leggera pendenza ci fermiamo al semaforo del Colle di Cadibona.
Il Colle di Cadibona è noto a tutti perche segna il confine tra Alpi Marittime ed Appennino Ligure, e in effetti l'aria di montagna si sente anche qua. Ma scatta il verde e possiamo attraversare il forte che si articola in due porte ed una lunga galleria buia. Usciti dal tunnel inizia la lunga discesa forse un po' troppo trafficata che ci conduce attraverso Cadibona prima, Maschio dopo fino a Savona ove si conclude il nostro giro.

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