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I TERMINI DI USO COMUNE

ABBRIVIO: Velocità dell'imbarcazione che si acquisisce per effetto della propulsione e prosegue anche quando è cessata la spinta del vento o del motore (abbrivio residuo).

ACCOSTARE: Modificare la direzione della rotta.

ALTURA: Alto mare, fuori dalla vista della costa.

AMANTIGLIO: Cima utilizzata per sostenere il boma, il tangone o altre aste, corre internamente all'albero come le drizze (che può sostituire in caso di necessità).

BALUMINA: Bordo non inferito della vela, in corrispondenza dell'uscita del vento dalla vela stessa.

BOLINA: Andatura in cui la rotta è il più possibile contraria alla direzione del vento (da circa 40/45 gradi a destra o a sinistra dal vento apparente), si distingue in: bolina stretta 40/45 gradi; bolina 45/55 gradi; bolina larga 60/80 gradi.

BOMA: Asta in cui viene inferita la base della randa, è collegata all'albero circa un metro più in alto del piano di coperta mediante uno snodo che permette il movimento in ogni direzione.

BOMPRESSO: Asta che sporge dalla prua e che permette di issare il fiocco più a pruavia della prua stessa.

CAZZARE: Aumentare la tensione di una cima (specie scotte e drizze).

DOPPIARE: Girare intorno ad un capo, ad un promontorio o ad una estremità, fino ad oltrepassarla.

DRIZZA: Cima utilizzata per issare le vele.

FILEGGIARE: Lo sbattere o sventolare della vela lungo il bordo di inferitura, indica che la vela è controvento o troppo lasca.

INFERIRE: Fissare le vele agli elementi dell'alberatura che le sostengono.

INFERITURA: Lato della vela che una volta issata rimane solidale all'albero (inferitura di randa) o allo strallo (inferitura del fiocco o del genoa).

LASCARE: Diminuire la tensione di una cima.

LASCO: Andatura con il vento a poppa, ma con un'angolazione tra i 100 e i 170 gradi rispetto all'asse della barca.

LUNGHEZZA DI GALLEGGIAMENTO: La lunghezza dello scafo misurata sulla linea di galleggiamento dell'imbarcazione.

LUNGHEZZA FUORI TUTTO: La lunghezza massima dello scafo.

MANOVRE CORRENTI: L'insieme delle cime utilizzate per issare e tendere le vele (drizze, scotte, amantigli, ecc.).

METTERE IN CHIARO: Riferito ad una cima significa predisporla affinchè non si imbrogli durante una manovra.

MIGLIO MARINO: Misura di distanza che corrisponde a 1851,8 metri.

OPERA MORTA: Parte dello scafo al di sopra della linea di galleggiamento.

OPERA VIVA: Parte dello scafo immersa nell'acqua, al di sotto della linea di galleggiamento.

ORZARE: Dirigere la prua verso la direzione del vento, stringere il vento.

PARABORDO: Oggetto messo a protezione dello scafo, generalmente un corpo sferico o cilindrico gonfiabile sorretto da una cimetta legata alle draglie.

POPPA: Parte posteriore della barca.

PRUA: Parte anteriore della barca.

PUGGIARE: Allontanare la prua dalla direzione del vento.

SCOTTA: Cima utilizzata per regolare le vele, partendo dall'angolo posteriore in basso; la scotta è di solito parallela al piano di coperta.

SCUFFIARE: Sbandare al punto da far rovesciare la barca, finendo con l'albero in acqua.

STRALLO: Cavo di prua di sostegno dell'albero e luogo di inferitura del fiocco.

TAMBUCCIO: Copertura di protezione al boccaporto attraverso il quale si scende sottocoperta. Generalmente è una tavola di legno o plastica che scorre su di una apposita guida.

TORMENTINA: Piccola vela triangolare di prua (fiocco) da issare con vento forte o burrasca.

TRAVERSO: Andatura a 90 gradi rispetto alla direzione del vento.

VANG: Sistema a paranco, a molla o idraulico per cazzare il boma verso il basso e impedirgli di alzarsi, specie nelle andature portanti quando la scotta è molto lasca.

VOLANTI: Sartie gemelle che trattengono l'albero verso poppa, vengono alternativamente cazzate o lascate secondo quella che viene a trovarsi sopravento o sottovento.

 

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