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IL CARTEGGIO

In una barca a vela in carteggio è molto importante, soprattutto quando si deve tracciare la rotta per un viaggio che si deve affrontare o si deve verificare di essere nella giusta rotta durante la navigazione (specie quando si è in mare aperto e non ci sono coste in vista o nella navigazione notturna).
Gli strumenti indispensabili sono:
  • Le carte nautiche: Sono particolari carte geografiche che riproducono la superficie terrestre con i paralleli e i meridiani perpendicolari tra di loro, in questo modo gli angoli sono rispettati e le distanze leggermente deformate (sono crescenti andando dall'equatore ai poli). Visto che la misurazione degli angoli è essenziale vengono generalmente realizzate con questo sistema.
  • I portolani: Sono pubblicazioni dell'Istituto idrografico della Marina e contengono notizie particolareggiate della costa e dei pericoli alla navigazione, con particolare riferimento alle entrate dei porti con correnti, venti e suggerimenti vari.
  • Elenco dei fari e segnali da nebbia: Indica le posizioni e le caratteristiche di tutti i fari e i segnali luminosi.
  • Bussola da rilevamento: Bussola portatile munita di collimatori per poter rilevare l'angolo rispetto al Nord di un oggetto visto dalla barca.
  • Compasso: Serve per misurare le distanze e la velocità sulle carte nautiche.
  • Squadrette munite di goniometro: Servono per misurare le rotte e tracciare i rilevamenti sulle carte nautiche.
  • Matite e Gomma
  • Diario di bordo
  • GPS: Questo strumento è in grado di darci la nostra posizione in qualunque punto della superficie terrestre con uno scarto di poche decine di metri, ma non sostituisce il resto del carteggio perchè nel caso si guasti dobbiamo poter continuare il viaggio affidandoci agli strumenti classici.

     

    LE COORDINATE GEOGRAFICHE

    La Terra, per gli scopi pratici della navigazione, può essere considerata, senza apprezzabili errori, come perfettamente sferica, costituita da una superficie liscia ed omogenea.
    La terra ruota in senso antiorario (per un osservatore posto al Polo Nord) attorno ad un asse di rotazione i cui estremi sono il Polo Nord ed il Polo Sud.
    Il circolo massimo perpendicolare all'asse di rotazione è detto Equatore, esso divide la terra in due emisferi, quello settentrionale o boreale e quello meridionale o australe. Tutti i circoli minori, paralleli all'Equatore, sono detti paralleli (sono 180, 90 nell'emisfero Nord e 90 nell'emisfero Sud). Tutti gli altri circoli massimi, che hanno per raggio quello terrestre, passanti per i poli e perpendicolari all'Equatore, sono detti meridiani. Tra questi quello che passa per Greenwich è detto meridiano fondamentale. Questo meridiano ed il suo opposto dividono la terra in due emisferi: l'emisfero orientale e l'emisfero occidentale (i meridiani sono 360, 180 da Greenwich verso Est e 180 verso Ovest).
    Le coordinate geografiche di un qualsiasi punto sulla superficie della terra si chiamano Latitudine e Longitudine. La Latitudine è l'arco di meridiano compreso tra l'Equatore ed il parallelo passante per il punto. Si misura in gradi, primi e secondi, partendo dall'Equatore verso i Poli. Si conta da 0° a 90° positivamente verso il polo Nord e da 0° a 90° negativamente verso il polo Sud.
    La Longitudine è l'arco di Equatore compreso tra il meridiano passante per Greenwich ed il meridiano passante per il punto. Si misura anch'essa in gradi, primi e secondi, partendo dal meridiano di Greenwich, verso il meridiano passante per il punto. Si conta da 0° a 180° positivamente verso Est e da 0° a 180° negativamente verso Ovest. La longitudine di tutti i punti posti sul meridiano di Greenwich è di 0°, quella dell'antimeridiano è di 180°.

     

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    TRACCIARE UNA ROTTA

    Si uniscono, sulla carta nautica, il punto di partenza e il punto di arrivo tracciando una retta lungo il bordo di una squadretta e si legge, tramite la squadretta munita di goniometro, la misura dell'angolo che dovremo seguire, servendoci della bussola, per mantenere la rotta voluta. La circostanza più favorevole si presenta quando la retta tracciata sulla carta interseca un meridiano; in questo caso sarà sufficiente appoggiare la squadretta facendo coincidere, esattamente, la linea incisa lungo l'ipotenusa con la retta tracciata sulla carta, prestando attenzione affinché il punto 0 della squadretta (il centro della linea incisa sulla sua ipotenusa) cada esattamente sul meridiano, risulta a questo punto molto agevole effettuare la lettura in corrispondenza del cateto intersecato dallo stesso meridiano. Se invece la semiretta tracciata non interseca nessun meridiano non potremo procedere alla lettura diretta dell'angolo e dovremo procedere al trasporto della semiretta tracciata, parallelamente a se stessa, servendoci di un'altra squadretta.
    Quando incontreremo un meridiano, faremo coincidere con questo lo 0 tracciato sull'ipotenusa ed eseguiremo la lettura come nel caso precedente.

     

    SEGNARE SULLA CARTA UN PUNTO DATE LE COORDINATE

    Come prima cosa si procede alla lettura attenta delle due scale, quella della latitudine, riportata lungo i lati verticali della carta, e quella della longitudine riportata lungo i due lati orizzontali della carta. Si opera con il compasso nautico e con l'ausilio di una squadretta nautica (almeno fino a che non avrete raggiunto una certa padronanza nell'impiego del compasso). Si legge, sulla scala delle latitudini il valore esatto della latitudine del punto (gradi, primi e decimi di primo) e, una volta individuato, si punta una estremità del compasso sul parallelo vicino a questo valore, quindi si apre il compasso fino a portare la seconda punta a coincidere con il valore della latitudine. Senza chiudere il compasso si va a cercare il meridiano più vicino al punto dato, si può tracciare così, mettendo una squadretta sul meridiano, il segmento parallelo che interessa con un tratto di matita fino al meridiano.
    Disporremo ora il compasso con una estremità sul meridiano e lo apriremo fino a che l'altra punta coincida con il valore esatto della longitudine senza chiuderlo riporteremo questa apertura lungo il tratto tracciato precedentemente, trovando così, sulla carta nautica, la posizione del punto di coordinate note.

     

    MISURARE UNA DISTANZA SULLA CARTA NAUTICA

    In mare l'unità di misura delle distanze è il miglio marino, che corrisponde alla misura di un primo di latitudine (1852 metri) e la velocità si misura in nodi (miglia all'ora). Se vogliamo sapere la distanza in miglia tra due punti prendiamo il compasso, allargando le punte finchè coincidono con i due punti sulla carta, poi riportiamo la misura sulla scala graduata delle latitudini, lungo il lato verticale della carta (in corrispondenza al valore di latitudine media tra i due punti).
    Quando la distanza è troppo grande per essere misurata con una sola apertura del compasso si prende una apertura di compasso fissa (ad esempio 5 o 10 miglia) che si riporta quante volte è necessario sulla distanza da misurare, poi si riporta con lo stesso sistema l'eventuale rimanenza.

     

    Naturalmente prima di intraprendere un viaggio di una certa lunghezza è opportuno consultare le previsioni meteo presenti in ogni Capitaneria di porto o sugli appositi canali radio.

     

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