LA BARCA

Per poter andare in barca a vela è necessario avere un minimo di conoscenza dei termini da utilizzare. In barca non si sentirà mai dire: tira quella corda (in barca il termine corda non esiste), tira quella vela o molla quella vela, ma dammi quella cima, cazza la vela o allasca la vela; è pertanto utile conoscere l'esatta nomenclatura degli oggetti e degli attrezzi da utilizzare per avere una piccola infarinatura di quelli che sono i termini nautici.

La barca

 

Una barca a vela è composta da tre parti fondamentali:

 

LO SCAFO

Lo scafo ha una parte immersa nell'acqua chiamata opera viva e una parte che sta fuori dall'acqua chiamata opera morta, divise dalla linea di galleggiamento. La parte anteriore dello scafo si chiama prua o prora e la parte posteriore poppa, che termina con una tavola perpendicolare all'asse della barca detta specchio di poppa; guardando da poppa verso prua le fiancate si chiamano rispettivamente di sinistra e di dritta. Per poter sfruttare la forza del vento la barca possiede l'albero disposto verticalmente, al quale è fissato un lato della vela. L'albero è appoggiato in una sede detta scasso dell'albero ed è tenuto in posizione verticale da dei cavi di acciaio, lo strallo a prua, il paterazzo a poppa e le sartie sui due lati. Per distribuire meglio lo sforzo delle sartie ed evitare che l'albero fletta troppo lateralmente vi sono le crocette, aste perpendicolari all'albero.
La lunghezza dello scafo ha due sistemi di misurazione:

 

LE VELE

La velatura , apparato propulsore della barca, è composta normalmente da due vele triangolari: il fiocco a proavia (più verso prua) e la randa a poppavia (più verso poppa) dell'albero. Perpendicolarmente all'albero, fissato con uno snodo detto trozza, vi è un altro palo detto boma, a cui è fissato il lato orizzontale della randa; il movimento in senso verticale del boma è regolato da una cima che dal boma arriva alla base dell'albero. Le vele vengono alzate ed ammainate tramite delle cime dette drizze ed orientate secondo la direzione del vento mediante mediante le scotte, cime che scorrono in delle carrucole. Nella randa sono realizzate delle tasche che contengono delle stecche necessarie per tenere la vela in forma.

 

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IL TIMONE E LA DERIVA

Il timone, elemento indispensabile per mantenere e modificare la rotta, è formato da una pala incernierata allo specchio di poppa con dei perni inseriti in fori (agugliotti e femminelle). Perchè il timone sia efficace occorre che la barca abbia un certo abbrivio (velocità) e che la deriva sia abbassata (nel caso sia mobile); ricordate che angoli di inclinazione del timone oltre ai 45 gradi sono inutili e frenano moltissimo. La deriva è un'altra pala posizionata circa a metà scafo, sull'asse longitudinale della barca, normalmente a poppavia rispetto all'albero (più verso poppa). La sua funzione principale consiste nel diminuire lo spostamento trasversale della barca che diventa importante nell'andatura di bolina, in cui la forza del vento si scompone in una longitudinale all'asse della barca che genera la propulsione e una trasversale che la fa sbandare (inclinare) e scarrocciare (spostare trasversalmente).

 

MANOVRE FISSE E CORRENTI

L'attrezzatura che serve a sostenere e governare le vele, quindi a permettere le regolazioni nelle operazioni di manovra dell'imbarcazione si divide in due categorie ben distinte:

 

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