Francesco Caramiello, un pianista che ha registrato vari cd dedicati a musiche di Giuseppe Martucci e di Giovanni Sgambati ha dato solide e convincenti interpretazioni di alcuni brani pianistici di Martucci.

 

Allan Kozinn su "The New York Times"

 

 

 


 

 

 

 

Francesco Caramiello dispone delle qualità tecniche per avere agevolmente sotto controllo le difficoltà di questo concerto (Sgambati), e dell’istinto interpretativo che rende sostanza la virtuosità. Le corse su tutta la tastiera posseggono a volte qualcosa di misterioso e demoniaco che non si trova nelle note in sé, che qui viene ad essere rivelato. I Nürnberger Philharmoniker si sono lasciati contagiare e hanno ingaggiato un duello con il solista di cui sono stati testimoni i coinvolti spettatori.

 

W. Bronnenmeyer su "Nürnberger Zeitung"

 

 

 


 

 

 

 

Il giovane artista, balzato recentemente agli onori della cronaca per una pregevole incisione dei concerti per pianoforte e orchestra di Martucci con l’Orchestra Philharmonia di Londra, è di quegli artisti che poco concedono al look esteriore … il pianista sa dimostrare tutto il suo talento: si muove agevolmente tra i tanti autori che affollano il suo programma: Martucci naturalmente, l’Autore che più di ogni altro gli ha dato notorietà … ben venga il Tema con variazioni e la poco nota Fuga: Caramello ne mette in rilievo tutti gli aspetti strutturali con chiarezza esemplare, e non trascura di prosciugare con sonorità contenute quel pizzico di retorica che qua e là viene fuori dalle pagine del maestro napoletano. Al contrario invece, l’accurata scelta del pianista sembra ridare vitalità poetica anche a pagine di autori trasgressivi come Luciano Berio e John Cage. Caramiello è un artista di chiara estrazione tradizionale, allevata tra tecnica pianistica ed esercizi di contrappunto… quando si confronta con la musica moderna o contemporanea coglie quegli aspetti che più si avvicinano alla sua personalità, dall’alto di un tocco naturalmente signorile.

 

Alfredo Trallo su "Il Mattino"

 

 

 


 

 

 

Forte di una tecnica solida e dall’approccio incisivo, Caramiello ha ripercorso con cura il tracciato musicale forgiato da Aaron Copland … un impegno esecutivo che Caramello ha mantenuto nel corso del recital .. così è stato per gli aggraziati percorsi melodici di gusto fin de siècle, di Edward MacDowell: i "Sea Pieces"op. 55 hanno trovato contorni definiti e leggeri, esposti con sensibilità … ironia non troppo velata e chiaro riferimento alle tradizioni popolari sono gli ingredienti di "Souvenir de Portorico"di L. M. Gottschalk, nell’interpretazione di Caramiello tutta tesa a renderne colori e atmosfere attraverso l’impronta decisamente virtuosistica … esecuzione appropriata per la musica di Cage, in programma con "Dream" (1948), ascoltata in una lettura attenta e definita, dai caratteri suggestivi. Lungo finale con la musica di Elliot Carter. La "Piano Sonata" del 1946 è una partitura fatta di asimmetrie e contrasti, con nervature evidenti e intrecci precisi , e l’interpretazione di Caramello, ancora una volta giocata sul gusto per la velocità, ha convinto la platea, conquistando gli applausi.

 

Daniela Sari su "La Nuova Sardegna".

 

 

 


 

 

 

… Caramiello mette sul suo pianoforte non sono l’abilità tecnica nel correre dietro a tempi e ritmi strappati, ma anche il gusto colto per le sfumature dinamiche e per la ricerca del fraseggio.

 

Greca Piras su "L’Unione Sarda"

 

 

 


 

 

 

Francesco Caramiello è una splendida realtà del panismo internazionale …senza entrare nei dettagli di un recital quanto mai riuscito, ci sono rimasti impressi in modo particolare una strepitosa "Tarantella" op. 44 di Martucci ricca di trascinante sonorità e le Images Ier livre di Debussy, nei quali Caramello ha messo in risalto tutta la raffinatezza, l’eleganza e la levità che contraddistinguono l’opera pianistica del compositore francese.

 

Marco del Vaglio su "Ciemme"