Ho incontrato Zerka Moreno
di Terenzio Formenti
HO INCONTRATO ZERKA MORENO, di Terenzio Formenti Colgo l'occasione di aver partecipato a due incontri che hanno avuto luogo il giorno 9 Settembre a Bologna con Zerka Moreno per comunicare a coloro che ne fossero interessati ciò che ho potuto ricavarne. Avevo gia' incontrato Zerka altre due volte: una nel 1973 a Zurigo e l'altra ad un Congresso in Buenos Aires. Nel 1973 avevo avuto modo di incontrare anche la figura carismatica di Jakob L. Moreno scomparso poi nel 1974. Uno di questi due incontri era dedicato agli psicodrammatisti dell'associazione italiana e ad altri psicoterapeuti attratti dalla sua presenza in una delle sale del teatro 'Arena del Sole' di Bologna. Erano presenti una settantina di persone. Ella ha iniziato con una carellata storica e concettuale sull'evoluzione della modalità e delle diversificazione apportate da Moreno durante le fasi che lo hanno portato a fare di questa filosofia e di questa tecnica uno strumento non solo promozionale e formativo ma anche terapeutico Di questa prima parte pero' il punto che piu' mi ha colpito è stato il tentativo da lei fatto, partendo dalla empatia e sin-empatia e passando attraverso il "tele", di collocare la psiche dell'uomo, piu' che all'interno di lui, come realta' che avvolge l'uomo Di darle pertanto quello spazio impalpabile ma molto concreto che attiverebbe non solo i semplici fenomeni di tele come scintilla che scocca fra due persone portandole a capirsi al volo o addirittura a con- sentire reciprocamente emozioni e bisogni, magari fino a giungere a fenomeni telepatici, di premonizione, di divinazione e situazioni consimili. Potrebbe questa essere un'ipotesi che ci permetterebbe di lasciarci prendere dall'azione senza troppo aver bisogno di schematizzare gli aspetti tecnici di cio' che avviene in uno psicodramma, e anche di poter fruire di quanto si possa chiedere alla scienza e all'arte senza il timore di sconfinare nel magico e nello sciamanico che in realtà sono sicuramente presenti nel mondo dei sogni e dell'inconscio, individuale, gruppale, sociale, e ancestrale-mitico. Nel secondo incontro, che ha avuto luogo nell'arena semicircolare del teatro, Zerka Moreno ha condotto uno psicodramma con la presenza di piu' di 250 persone. In realtà già da due anni in questo teatro di Bologna un gruppo di Psicodrammatisti, che si avvalgono della figura centrale espressa dal Dr: Andrea Cocchi che coordina il gruppo e ne è il conduttore principale, tengono degli psicodrammi aperti al pubblico che in questa città, particolarmente ricca di università, raccolgono ogni volta la presenza di circa 250 persone. Lo scopo di questa attività non è certamente solo quello di fare uno psicodramma ad una persona su un tema particolare che la puo' interessare e coinvolgere, ma anche e soprattutto di far conoscere seriamente il significato e le tecniche dello psicodramma classico di provenienza moreniana nella sua funzione di promozione di una personalità armonica e di psicoterapia di gruppo atta ad affrontare determinati e specifici disturbi della personalità. L'iniziativa ha anche lo scopo di chiarire il vero significato dello psicodramma che non può essere letto nella visione giornalistica di tempesta di emozioni, ma che deve essere affrontato come strumento catartico e liberatorio da alcuni legami e barriere che possono impedire la vera espressione di una personalità capace di crearsi e di inventarsi giorno per giorno. Ma torniamo ora a Zerka Moreno che è partita presentando l'evoluzione e la rivoluzione del teatro partendo dal teatro greco e passando al teatro classico, anche dei nostri giorni, nel quale uno o più attori rappresentano una commedia o una tragedia impersonando un ruolo preparato e prefissato e sviluppato secondo copione. Nello psicodramma l'attore che viene chiamato "protagonista" della serata esce dal gruppo delle persone presenti e rappresenta e va alla scoperta di se stesso aiutato dall'azione demiurgica dello psicodrammatista e con l'apporto delle persone che da uditori possono diventare coadiutori del protagonista e di colui che dirige la seduta. Ci troviamo così di fronte ad una persona che si gioca nel più profondo del sè alla scoperta dell'artista e dell'inventore di se stesso per realizzare una sua specifica, unica e irripetibile serenità -armonia. Dopo un piccolo gioco nel quale Zerka ha chiesto che ognuno lasciasse il suo posto a sedere per incontrarsi a intuito con una persona che non conoscesse, è passata a scegliere una protagonista combinando la disponibiltà ad uscire della stessa con l'intuito suo di cogliere una persona che in quel momento potesse essere pronta a far maturare un suo bisogno. Abbiamo così assistito e partecipato ad uno psicodramma nel quale una mamma ha affrontato un suo problema che la tormenta nel suo rapporto con la figlia. Non mi sembra il caso di narrare le varie sequenze, ma mi limiterei a partecipare a chi ha qualche pratica in materia alcune particolarita' tecniche usate al di la' delle solite inversioni di ruolo nelle quali la madre faceva la parte della figlia e viceversa. Ha lavorato sostituendo alcune volte le persone che nei vari momenti impersonavano la figlia. Come pure ha anche chiesto, in un particolare momento, se c'era una persona in sala che si sentisse particolarmente adatta a svolgere il ruolo di figlia. Abbiamo vissuto un altro momento molto significativo quando, in chiusura, lei ha preso fra le sue braccia di psicodrammatista-madre colei che nello psicodramma aveva giocato il ruolo di madre. E' seguita la partecipazione dell'uditorio e a turno coloro che volevano intervenire dovevano lasciare la loro sedia per passare sul palco accanto alla protagonista. Zerka con dolce fermezza impediva che gli interventi fossero indirizzati a dare consigli alla protagonista più che ad esprimere i propri vissuti ed emozioni. P.S. Per chi fosse interessato a conoscere i temi che sono stati e che verranno trattati in questi anni, ne do l'elenco 1996: L'immagine di sè e l'insicurezza. Gli uomini e le donne. L'amicizia. Il successo. L'intolleranza. 1997: La fiducia. L'identità sessuale. Il destino. Il ruolo sociale. La seduzione. La timidezza. Gli incontri. 1997/98 : I nemici. I tradimenti. L'amore. La libertà. Il matrimonio, e per concludere: "L'uomo, la bestia e la virtù". N.B. Sono disponibile ad essere contattato per ulteriori e piu' estesi chiarimenti Terenzio Formenti homepages: http://www.pegacity.it/abita/15/index.htm La Casa dei Poeti a Pegacity psychotherapist, psychodramatist and poet. Terenzio Formenti, Via Ragazzoni 17, I- 25123 Brescia. TelFax.xx39.30.3365511. lang: english,french,german ,spanish,some portuguese and russian.
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