Gianfranco GAZZANA PRIAROGGIA |
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Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria |
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Nacque a Milano il 30 agosto 1912. Allievo all'Accademia Navale di Livorno dal 1931, nel gennaio 1935 conseguì la nomina a Guardiamarina e nel gennaio dell'anno successivo la promozione a Sottotenente di Vascello. Dopo un periodo di imbarco sugli incrociatori Trento e Trieste, nel 1937 passò all'Arma subacquea, imbarcando sul sommergibile Millelire, con il quale partecipò a due missioni speciali nelle acque spagnole durante la guerra civile di Spagna. Imbarcò poi sullo Sciré, sul Balilla e, nell'ottobre del 1938 ebbe il comando del Malachite sul quale iniziò le operazioni militari nel 2° conflitto mondiale. Promosso Tenente di Vascello imbarcò sul Durbo nell'incarico di ufficiale in 2a e dopo un breve periodo di tirocinio su questa unità imbarcò, nello stesso incarico, sul Tazzoli. Assunto poi il comando dell'Archimede, il 10 agosto 1942 ebbe il comando del Leonardo da Vinci, dislocato nella Base Atlantica di Betasom a Bordeaux e con il quale, nella missione effettuata nelle acque dell'Oceano Indiano dal 7 ottobre al 6 dicembre 1942, conseguì l'affondamento di 4 navi mercantili, per complessive 26.042 tsl e il danneggiamento di una motonave da 10.000 tsl. Salpato il 20 febbraio 1943 per una missione contro il traffico nemico nelle acque del Sud Atlantico e nell'Oceano Indiano, non fece più ritorno alla base, venendo probabilmente affondato il giorno 23 maggio, a circa 300 miglia a ponente di Vigo (Spagna) dall'azione combinata del cacciatorpediniere Active e della fregata Ness. Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Ufficiale sommergibilista dotato di superiori qualità di animo e di elevata capacità tecnica quale ufficiale in seconda di unità operante in acque oceaniche, contribuiva efficacemente con metodica perseveranza ed aggressività all'affondamento di 12 navi per complessive 67.972 tonnellate. Confermava successivamente quale comandante, le sue magnifiche doti di uomo di guerra e di mare, imponendosi in ogni occasione per valore e perizia tecnica e marinaresca. Citato ed ammirato dallo stesso avversario per la sua abilità ed il suo spirito cavalleresco, nel corso di varie azioni affondava 44.957 tonnellate di naviglio nemico e silurava un incrociatore pesante. Durante missione di guerra, protrattasi 93 giorni, superando brillantemente infinite difficoltà, raggiungeva le acque dell'Oceano Indiano, ove attaccava e distruggeva 5 grossi piroscafi e una petroliera stazzanti complessivamente 57.831 tonnellate, stabilendo così un primato assoluto di tonnellaggio affondato in una sola missione, da sommergibili nazionali. Nella navigazione di rientro alla base, il sommergibile, colpito a morte dopo strenua lotta contro preponderanti forse nemiche, si inabissava col valoroso equipaggio e con l'eroico comandante. Sublime esempio di sereno ardimento e di eccezionali virtù militari.
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