NUBI COLOR MAGENTA…
Nubi color magenta s’addensavano
sulla grotta di Fingal d’oltrecosta
quando dissi “pedala,
angelo mio!” e con un salto
il tandem si staccò dal fango, sciolse
il volo tra le bacche del rialto.
Nubi color di rame si piegavano
a ponte sulle spire dell’Agliena,
sulle biancane rugginose quando
ti dissi “resta!”, e la tua ala d’ebano
occupò l’orizzonte
col suo fremito lungo, insostenibile.
Come Pafnuzio nel deserto, troppo
volli vincerti, io vinto.
Volo con te, resto con te; morire,
vivere è un punto solo, un groppo tinto
del tuo colore, caldo del respiro
della caverna, fondo, appena udibile.
Eugenio Montale
Commento
Questa poesia è dedicata a una donna che il poeta chiama “Volpe”, con la quale ebbe una relazione nei primi anni del dopoguerra.
Il color magenta è un rosso intenso, il colore acceso del tramonto; una gita in tandem a quest’ora della sera diventa un pretesto per scrivere la poesia. Le nubi da color magenta diventano color rame, questo a indicare il passare del tempo.
Nelle poesie scritte per la “Volpe”, Montale ha accenti appassionati che non si trovano in altri punti della sua opera.
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