La teoria del colore di W. Goethe

 

 

Dalla “Teoria dei colori”, 1810; Prefazione:

 

Appena ci si accinge a parlare dei colori, sorge spontaneamente la domanda se non si debba anzitutto far menzione della luce, e a ciò noi rispondiamo in breve e apertamente: dopo tante cose che si sono dette intorno alla luce sembra di dubbia utilità ripetere il già detto o aggiungere altro a quanto spesso è stato ripetuto. […]

I colori sono azioni della luce, azioni e passioni.  In questo senso possiamo attenderci da essi chiarimenti intorno alla luce.  Colori e luce stanno anzi in rapporto strettissimo, ma dobbiamo rappresentarci l'una e gli altri come appartenenti all'intera natura: poiché e proprio essa che, tramite loro, si svela per intero in particolar modo al senso della vista.

 

 

Il Giallo

 

Dalla “Teoria dei colori”, 1810.

 

765. E’ il colore più prossimo alla luce. Origina da una sua attenuazione lievissima, avvenga essa a opera di mezzi torbidi, o in seguito a una debole riflessione da superfici bianche. Negli esperimenti prismatici si espande da solo per un'ampia estensione dello spazio luminoso, ed è visibile nella massima purezza quando i due poli sono ancora separati, prima di mescolarsi con l'azzurro e di dare cosi origine al verde.

766. Allo stato di massima purezza il giallo contiene sempre in sé la natura del chiaro, e possiede una qualità, dolcemente stimolante, di serenità e di gaiezza.

767. A questo grado di purezza e piacevole come elemento ambientale, si tratti di una veste, di una tenda, di una tappezzeria.  L'oro allo stato più puro ci dà, soprattutto quando luccica, un nuovo e alto concetto di questo colore.  Allo stesso modo un giallo forte, se si presenta sopra una seta lucida, per esempio su raso, dà luogo a un'impressione di splendore e nobiltà.

768. E’ quindi conforme all'esperienza che il giallo produca un’impressione di calore e d'intimità . Per questo in pittura spetta alla parte illuminata e attiva.

769. Questo effetto di calore si avverte, nel modo più netto, se si guarda un paesaggio attraverso un vetro giallo, specialmente in grige giornate d'inverno.  L'occhio ne viene allietato, il cuore si allarga, l'animo si rasserena: un immediato calore ci prende.

770. Se dunque questo colore è gradito ed è fonte di lietezza quando è puro e di tonalità chiara, e possiede invece serenità e nobiltà nella pienezza della sua energia, si mostra però estremamente sensibile, producendo un'impressione sgradevole, quando è sporco o e in una qualche misura condotto verso il lato del Meno.  Così il colore dello zolfo, che dà nel verde, ha qualcosa di poco piacevole.

771. Quest'effetto sgradevole si produce quando il giallo è trasmesso a superfici impure e grossolane, come il comune panno, il feltro e simili, sulle quali non appare in tutta la sua energia. E’ sufficiente un leggero e impercettibile movimento per tramutare la bella impressione del fuoco e dell'oro nella sensazione del sudiciume, invertendo il colore della dignità e del diletto nel colore dell'infamia, della ripulsa e del disagio.

 

 

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