LE ZECCHE E LA MALATTIA DI LYME

La malattia di Lyme prende il nome da una cittadina del Connecticut, Lyme appunto, dove nel 1975 si verificò un episodio epidemico di artrite nei bambini. L'agente patogeno responsabile della malattia fu identificato solo nel 1982 da Burgdorfer, da cui prese il nome: Borrelia burgdorferi. Attualmente la malattia è presente in tutto il mondo, compresa l'Italia, dove viene trasmessa dall'Ixodes ricinus, zecca largamente diffusa nelle regioni temperate d'Europa. Gli animali serbatoi della malattia sono soprattutto gli ungulati (daini, cervi, ecc.) e i microroditori (arvicole, topolini). La zecca, attraverso il morso, funge da vettore, trasmettendo la malattia da un animale malato ad un animale sano. Nell'uomo la malattia è caratterizzata da tre fasi. La prima fase, non sempre presente, si manifesta con un eritema cronico che si diffonde dal punto della morsicatura per alcuni centimetri (durata 3-30 giorni). La seconda fase può durare da 1 a 4 mesi ed è caratterizzata da debolezza e febbre, associata o meno a sintomatologia nervosa (meningite, neurite, paralisi facciale) e a problemi reumatici a livello delle principali articolazioni. La terza fase, che si può verificare dopo un mese o un anno, è caratterizzata da artrite cronica. Nel cane la sintomatologia è piuttosto complessa e poco caratteristica: debolezza, inappetenza, affaticamento, febbre con dolori articolari e zoppia (articolazioni calde, dolenti e aumentate di volume). Altri sintomi sono più rari: alterazioni cardiache e renali. Le manifestazioni cutanee, presenti nell'uomo, nel cane sono assenti o passano inosservate. Proprio per i suoi sintomi generici, la diagnosi clinica non è facile e deve essere confermata da un esame sierologico. La malattia di Lyme è curabile con antibiotici specifici soprattutto se somministrati precocemente. L'uomo e il cane si possono infettare frequentando zone boschive dove sono abbondanti i piccoli roditori e gli ungulati. Per i cani che vivono in città il rischio di contrarre la malattia è quasi inesistente. Particolarmente importante è quindi la prevenzione: trattamenti antiparassitari regolari, controllo del mantello del cane (e dei nostri vestiti) dopo una passeggiata nel bosco o nella macchia mediterranea, vaccinazione del cane, soprattutto se si frequentano spesso le zone a rischio.
 
Dr. Lucia Casini

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