Lettera pubblicata dalle riviste "Il mio cane" e "Argos"
Vorrei, come hanno fatto in tanti, dire anche io la mia sulla legge riguardante i cani ritenuti potenzialmente pericolosi.
Premetto che sono di parte, essendo la felice compagna di vita di cinque splendidi mastini napoletani, oltre che di qualche meticcio. Non vi racconterò quanto i miei mastini vadano d'accordo tra loro, quanto amino i gatti, quanto sopportino con incredibile pazienza i morsi dei miei furetti e gli annusamenti dei miei ratti, perchè mi rendo conto che una situazione fra le tante non fa testo.
Sono consapevole, inoltre, che se è vero che non si deve criminalizzare una razza piuttosto che un'altra, è pur vero che un morso di un chihuahua arrabbiato non ha le stesse conseguenze di quello che può infierire un molossoide.
Però vorrei ricordare ai legislatori che la necessità di legiferare sui cani ritenuti potenzialmente pericolosi è nata soprattutto per eliminare il vergognoso fenomeno dei combattimenti e quindi per tutelare gli animali stessi in primo luogo.
I giornalisti, quelli non di settore, hanno però fatto un gran calderone, diffondendo notizie sui pochissimi attacchi che Pit Bull e razze affini o con esse incrociate, avrebbero inferto alle persone, anche se nessuno si è preoccupato di riferire che notoriamente il Pit Bull è una 'razza' poco incline all'aggressività verso gli esseri umani (per dirne una...le uniche due volte che sono stata morsa da un cane, erano una Yorkie, la mia, che mi ha portato via un'unghia, e l'altro un pastore tedesco...l'amato Rex!).
Così come spesso avviene, si è cercato di creare la 'notizia', spaventando l'opinione pubblica, tanto che quando percorro le strade cittadine con i miei sornioni mastini, la gente mi chiede se sono Pit Bull (?!), o addirittura con candida naturalezza, se anche io li faccio combattere!
Si sa, l'ignoranza si argina con l'informazione, ma solo se questa non è sommaria e frettolosa, e diffusa da 'addetti ai lavori' (ENCI, giornalisti di settore, allevatori, addestratori) e non da qualche giornalilsta in cerca di notorietà.
Per di più, da quando si pubblicizzano, perchè di pubblicità si tratta, questi poveri Pit Bull o gli altri cani da presa, ci sono sempre più imbecilli che ne vogliono uno da mostrare in pubblico, forse per riacquistare una virilità perduta!
Ed è noto: più una razza si diffonde, più aumentano i soggetti squilibrati, generati dagli accoppiamenti casuali e dalla cattiva educazione.
Ma quanto è più importante, proprio perchè è del benessere degli animali stessi che ci si dovrebbe preoccupare, è che in questo modo le persone che organizzano combattimenti, semplicemente li terranno nascosti in qualche luogo inaccessibile, li intesteranno agli amici non schedati e continueranno tranquillamente a farli massacrare fra di loro.
Il microchip, il tatuaggio e le leggi (e queste ultime rendono sempre più difficoltosa, se non impossibile, la custodia serena di un molossoide) saranno utili solo per chi comunque avrebbe tenuto il proprio cane nella legalità, anche senza l'approdo di questa norma.
Senza contare la tortura della museruola per cani che non ne sono abituati, gli sguardi della gente (un cane con la museruola incute molto più timore perchè è naturale pensare che sia aggressivo) e le 'armi' della legaliltà gettate in pasto alla gente comune (denunce e lamentele), che se prima si limitavano ad osservare sdegnati le carezze e le 'sbavinate' affettuose che ci scambiamo io ed i miei cani, o si permettevano di 'consigliarmi' di mettere 'per lo meno la museruola' (e mie è successo anche con la mia dolcissima meticciotta di 20 chili!), ora faranno vivere ai proprietari dei quattrozampe...giorni difficili.
Quale arma migliore, per chi non ama gli animali, se non una norma che dia lo strumento per potersi finalmente disfare del 'feroce' Rottweiler del vicino, che ogni tanto dice la sua con un abbaio o due al passaggio dell'intruso? *quante parole invece noi diciamo a sproposito, senza che nessuno possa metterci a tacere con museruole, collari elettrici, sgridate o chiamando i vigili!
E la domanda che più mi assilla: chi vuole proteggere questa legge? I cani usati nei combattimenti, mai portati alla luce del sole e quindi impossibili da controllare? O più semplicemente si vuole tranquillizzare l'opinione pubblica, soprattuto quella ben poco zoofila?
Veronica Veleno
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