IL LABRADOR RETRIEVER

A cura di Lucia Casini

Zoe e Telma   Zoe


Gruppo 8 FCI n. 122

Il Labrador è prima di tutto un cane da caccia, rustico, polivalente, estremamente attaccato al suo padrone, d'eccellente carattere, dolce, avido di lavorare e di piacere. Di taglia media, adora l'acqua e il nuoto è importante per il suo equilibrio. Dolce con la famiglia, sopporta male la solitudine. E' paziente con i bambini. Per la sua indole non sarà mai un cane da guardia.

UN PO' DI STORIA

L'origine del Labrador, come del resto quella di molte razze canine, è avvolta nella nebbia del tempo. Si sa, comunque, che la sua origine ha molti punti in comune con quella del cane Terranova. Il marinaio Aron Thomas, il 25 maggio 1794, scriveva sul suo diario di bordo queste parole: "Esistono in questi luoghi cani dal pelo raso e fitto, di colore scuro, che lavorano al recupero dei merluzzi sfuggiti alle reti dei pescatori sulla costa. Questi cani non esitano a immergersi completamente per afferrare le prede che riportano nelle barche. Alla fine del lavoro essi vengono issati a bordo con l'aiuto di grosse funi". Il marinaio si trovava all'epoca sull'isola di Terranova (Canada) e i cani di cui parla venivano definiti "Cani di St. John".
Il colonnello Peter Hawker, in uno scritto del 1814, in cui descrive i cani di Terranova (intesi come progenitori dei Terranova attuali), parla del cane di St. John come di una variante più piccola: "eccellente per qualsiasi tipo di caccia. Ha il manto solitamente nero e non è più grande di un Pointer. E' estremamente veloce nella corsa e nel nuoto: ha belle gambe, pelo corto e la sua coda non è arricciata come quella del Terranova". Sulle fredde coste del Canada il mantello corto di questo cane era particolarmente apprezzato per il fatto che, uscendo dall'acqua gelata, non vi si formava il ghiaccio come su quello, più lungo, del Terranova.
In molte altre descrizioni dell''800 vengono però usati senza distinzione i termini "Labrador" e "Terranova" riferiti ai cani delle coste canadesi. Questo ha indotto a pensare che il Labrador derivi da incroci casuali tra i cani usati sui pescherecci che facevano la spola tra il Canada e l'Inghilterra. Di diversa opinione è l'allevatrice Mary Roslin-Williams, fondatrice dell'allevamento "Mansergh": secondo lei non sarebbe stato possibile fissare stabilmente alcuni caratteri basandosi solo su incroci fortuiti; e dubita anche che i pescatori si fossero dedicati assiduamente alla difficile selezione di un cane nero (privo di macchie bianche) come quello descritto dal colonnello Hawker. L'ipotesi che questa signora avanza è invece quella che il Labrador discenda da un cane da lavoro usato dai contadini delle regioni costiere del Portogallo del nord, a quei tempi centro di numerosi traffici marittimi. Il cane in questione è il "Caõ de Castro Laboreiro", che esiste tutt'oggi e assomiglia a un "brutto Labrador". Il nome stesso fa pensare alla possibilità della sostituzione, da parte dei pescatori, del nome originale (di difficile pronuncia) con un nome simile e conosciuto: quello della provincia confinante con l'isola di Terranova, il Labrador appunto.
Proprio per le sue grandi doti di "riportatore" sia in acqua che sul terreno, il Labrador cominciò ad essere selezionato in Inghilterra. In un articolo del 1870, scritto in occasione di una mostra canina, leggiamo: "...ci si auspica di vedere attuata una divisione netta in due classi separate e ben distinte tra il conosciuto Terranova e il Labrador dal manto nero carbone".
Il primo grande capostipite del Labrador "moderno" fu Buccleuch Avon, nato nel 1885 e allevato da Lord Malmesbury. Aveva una testa splendida, un doppio manto, la tipica coda di lontra ed era di colore nero.
Il Kennel Club inglese riconobbe ufficialmente la razza nel 1904 e il Club del Labrador fu fondato nel 1916. Tra gli allevatori storici più importanti ricordiamo Lady Howe con l'affisso "Banchory" e Mrs. Gwen Broadley con l'affisso "Sandylands", uno dei più famosi nella storia della razza e ancora oggi tra gli allevamenti più prestigiosi d'Inghilterra. Anche la famiglia reale ha allevato e alleva Labrador: nel 1938 re Giorgio VI, con l'affisso reale "Sandringham", presentò al Cruft's il suo Labrador Stream, allevato dal padre Giorgio V.
I Labrador di colore giallo fecero invece la loro comparsa solo successivamente: questo colore non veniva apprezzato e i cuccioli che nascevano gialli venivano scartati dalla riproduzione perchè considerati "difettosi". Si deve alla tenacia di Mrs Veronica Wormald (con l'affisso "Knaight"), che allevava e presentava alle esposizioni i suoi Labrador gialli, il riconoscimento di questo colore nello standard. Il Club del Labrador Giallo fu fondato nel 1925. La prima campionessa marrone (chocolate) fu Cookridge Tango, allevata da Mrs Pauling.
In Italia la fondazione del Retriever Club Italiano si ebbe solo nei primi anni '80 per iniziativa di uno sparuto gruppo di appassionati. Oggi conta centinaia di iscritti e organizza raduni di razza, mostre speciali in occasione di esposizioni internazionali, prove di lavoro e corsi di addestramento
 
Bibliografia
Rio Raikes "Il labrador e gli altri retriever", De Vecchi Editore, (1994);
Valeria Rossi "Il labrador", De Vecchi Editore (1999).

STANDARD

ASPETTO GENERALE
Il Labrador Retriever è un cane di struttura robusta, di taglia media, compatto. Il cranio è largo; il torace ampio e profondo; i reni e il treno posteriore sono larghi e forti.
 
CARATTERISTICHE
Molto agile, di ottimo carattere; l'olfatto è eccellente; la bocca morbida. Molto amante dell'acqua. Adattabile e affezionato compagno.
 
TEMPERAMENTO
Intelligente, entusiasta e docile; desideroso di compiacere. Di indole buona, senza traccia di aggressività o di eccessiva timidezza.
 
TESTA E CRANIO
Cranio largo con stop ben definito. Testa ben modellata, asciutta, senza guance carnose. Mascelle di lunghezza media, potenti e non appuntite. Tartufo largo, con narici ben sviluppate. Il cranio e il dorso del naso devono essere posti su un piano parallelo ed essere circa di uguale lunghezza.
 
OCCHI
Di grandezza media che esprimono intelligenza e buon carattere, di colore castano o nocciola. Il colore nero o troppo chiaro degli occhi conferisce una espressione troppo dura e sono indesiderati. Occhi piccoli, troppo vicini o prominenti sono da considerarsi difetti.
 
ORECCHIE
Né larghe né pesanti, portate pendenti vicino alla testa e attaccate un po' arretrate.
 
BOCCA
Mascelle e denti forti. Dentatura perfetta, regolare e completa con chiusura a forbice, cioè con la parte interna degli incisivi superiori sovrapposta e aderente alla parte esterna di quelli inferiori. I denti sono perpendicolari alle mandibole.
 
COLLO
Di bella linea, forte, poderoso, inserito tra spalle ben costruite.
 
ARTI ANTERIORI
Spalle lunghe e oblique. Arti con buona ossatura, diritti dal gomito al suolo, visti sia di fronte che di profilo. L'articolazione tra la scapola e l'omero deve formare un angolo di circa 90 gradi. Idealmente la lunghezza della scapola deve essere uguale alla lunghezza del braccio. Scapola dritta, braccio troppo corto e troppo muscoloso, spalle pesanti e qualsiasi altro difetto strutturale che impedisca la scioltezza dei movimenti, sono considerati difetti.
 
TRONCO
Torace ampio e disceso, con costole ben arcuate "a botte". Linea del dorso dritta. Reni larghi, compatti e forti.
 
ARTI POSTERIORI
Ben sviluppati, non inclinati verso la coda; grasselle ben flesse. Garretti bassi. Da penalizzare i garretti vaccini.
 
PIEDI
Rotondi, compatti con dita ben arcuate e cuscinetti plantari ben sviluppati.
 
CODA
Costituisce una caratteristica distintiva della razza. Molto grossa verso la base, si assottiglia gradualmente verso la punta, di lunghezza media, senza frange ma ricoperta da pelo corto, fitto e folto, che le da quell'aspetto arrotondato tipico (coda di lontra). La coda deve essere la prosecuzione della linea del dorso, può essere portata allegramente ma mai arricciata sopra il dorso. Una coda troppo corta o troppo lunga è da considerare un grave difetto. L'amputazione o qualsiasi altro intervento che alteri la lunghezza della coda non sono ammessi.
 
ANDATURA E MOVIMENTO
Sciolto, con falcate adeguatamente lunghe; arti dritti e paralleli visti sia di fronte che posteriormente.
 
MANTELLO
Costituisce una caratteristica distintiva della razza. Pelo corto e folto, senza frange e ondulazioni, piuttosto duro al tatto; sottopelo resistente all'acqua e alle intemperie. Una leggera ondulazione del pelo sul dorso è ammessa. Mantelli lanosi, soffici e setosi, radi non sono tipici della razza e devono essere penalizzati.
 
COLORE
Completamente nero, giallo o fegato/cioccolato. Il giallo varia dal crema chiaro al rosso volpe, con sfumature in genere sulle orecchie e sul dorso. E' ammessa una piccola macchia bianca sul petto. Il colore del tartufo può essere nero (sul mantello nero o giallo) o marrone (sul mantello cioccolato). Nel labrador giallo il naso può assumere una colorazione sfumata, tendente al marrone, che si accentua nei mesi freddi. Il contorno degli occhi e delle labbra deve essere comunque nero (marrone nel labrador cioccolato). Il naso e la rima degli occhi depigmentati (rosa) non sono ammessi.
 
TAGLIA
L'altezza ideale al garrese è di 56-57 cm per i maschi e di 54-56 cm per le femmine. La distanza tra la punta della spalla e la punta della natica deve essere uguale o leggermente superiore all'altezza al garrese. La distanza dal gomito al terreno deve essere uguale circa alla metà dell'altezza al garrese.
 
DIFETTI
Ogni deviazione dallo standard è da considerarsi un difetto, che va penalizzato secondo gravità.
 
NOTA
I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale, ben scesi nello scroto.
 

La trasmissione del colore

nero  cioccolato  giallo  dudley  
I colori del mantello del Labrador sono tre: nero, giallo e cioccolato (marrone).
 
Perchè accoppiando due Labrador neri non sempre nascono tutti cuccioli neri? Perchè il colore cioccolato è più raro? Perchè da una coppia di gialli nascono sempre gialli? Cercherò di far capire come e perchè avviene la trasmissione del colore in questa razza.
Nel Labrador il colore del mantello viene determinato dalla combinazione di due coppie di geni. Una coppia stabilisce il colore (nero o marrone), l'altra coppia determina l'espressione o meno del colore.
In realtà quindi esistono solo due colori: il NERO e il MARRONE. Il colore GIALLO non è il risultato della presenza di un gene del colore giallo, ma l'incapacità di esprimere il colore nero o marrone. Le diverse sfumature del giallo (dal rosso volpe fino al crema chiarissimo) sono determinate da altri geni (poligeni) che agiscono in combinazione tra loro.
 
Ricordo che i geni possono essere "dominanti" o "recessivi": un gene "dominante" determinerà sempre il colore del mantello, è sufficiente che sia presente nel patrimonio genetico e non ha importanza con quale gene sia accoppiato. Un gene "recessivo" può determinare il colore del mantello solo quando non è presente il gene dominante. I geni sono sempre in coppia, uno viene ereditato dalla madre e uno dal padre. Per convenzione i geni dominanti vengono indicati con una lettera maiuscola, mentre i geni recessivi vengono indicati con la lettera minuscola.
 
I geni presenti nel Labrador sono:
B = nero b = marrone
E = colore e = no colore
 
Un Labrador può avere quindi:
BB, Bb o bb insieme a EE, Ee o ee
 
Le combinazioni possibili sono:
 
BBEE   Nero
BBEe    Nero
BbEE   Nero
BbEe   Nero
bbEE   Cioccolato
bbEe   Cioccolato
BBee   Giallo
Bbee   Giallo
bbee   Giallo con pigmentazione marrone "Dudley" (non ammesso)
 
L'accoppiamento tra due Labrador gialli potrà quindi dare solo cuccioli gialli, in quanto i genitori trasmettono solo il gene "e", cioè quello che non permette l'espressione del colore. Così come dall'accoppiamento di due Labrador cioccolato nasceranno cuccioli cioccolato o Dudley. Generalmente si evita l'accoppiamento di due Labrador cioccolato, proprio perchè esiste la possibilità di far nascere dei cuccioli che non sono ammessi dallo standard.
Esistono laboratori specializzati che sono in grado di effettuare dei test genetici per sapere con precisione se un Labrador con mantello nero è portatore del gene "marrone" o "giallo"; la conoscenza del patrimonio genetico permette di effettuare degli accoppiamenti mirati ad ottenere i diversi tipi di colore.
Piccolo quiz: quale combinazione genetica permette la nascita di cuccioli di tutti e tre i colori?
Buon divertimento!
 
Per saperne di più sul Labrador Retriever:
Retrieversclub
Sardegnaretrievers


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