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IL SIBERIAN HUSKY
CENNI STORICI
La storia dell'Husky parte da molto lontano. Durante la glaciazione del 200.000- 100.000 a.C. il livello del mare scese di 160 metri rispetto a quello attuale. La coltre di ghiaccio ricopriva interamente le isole britanniche, il Mare del Nord, la Scandinavia e il Mar Baltico, spingendosi poi all'interno delle terre continentali dagli attuali Paesi Bassi ai Balcani e alle regioni del Mar Nero. In Asia il ghiaccio proseguiva fino alla parte occidentale del Mar Caspio e si estendeva fino ai bacini fluviali dell'Ob, dello Jenisei e della Lena, risalendo poi fino all'Oceano Artico. I territori siberiani al di là della Lena erano invece liberi dal ghiaccio, e a causa dell'abbassamento del livello del mare erano uniti al continente americano da una regione vastissima, la Beringia, che formava una sorta di "ponte" tra Asia e America. Il cane, però, a quei tempi non era ancora stato addomesticato. Esso compare al fianco dell'uomo dopo le migrazioni (circa 100.000 anni fa), e solo come ausiliario nella pastorizia e nella caccia. Infatti, i primi mezzi di trasporto siberiani, le cosiddette "treggie", erano trainati dalle renne. Avendo i cani pastori-cacciatori al loro fianco, però, alcuni popoli si resero presto conto che essi erano molto più facili da sfamare delle renne. La renna aveva bisogno di pascoli, il cane si arrangiava da solo cacciando prede. Cosi nacque l'idea di attaccare i cani, anziché le renne, alle treggie, che adattate al nuovo animale si trasformarono in slitte.
A questo punto, al Nord, c'erano due tipi di popolazioni. Una con la cultura del cane, l'altra con la cultura della renna. Ogni popolazione, bisogna ricordarlo, viveva pratica- mente isolata dalle altre, e per questo motivo l'allevamento dei loro cani si svolgeva in forzata purezza. Non c'era alcuna possibilità di ibridazione con altre razze! I Ciukci allevarono dunque il tipo di cane che meglio rispondeva alle loro esigenze. Doveva essere veloce, docile, pacifico con gli altri cani (le risse in una muta di cani da traino sono inconcepibili) e soprattutto dovevano provare vero piacere nel traino, ovvero possedere quello che oggi si chiama, in inglese, "desire to run" (desiderio di correre). Chi non aveva le caratteristiche richieste veniva rapidamente soppresso senza tanti complimenti. In compenso i cani prescelti venivano allevati con grandi attenzioni, curati se si ferivano, sfamati al meglio delle (poche) possibilità disponibili e cosi via. Solo i maschi più dotati venivano lasciati integri. Quelli "così così", anche se servivano per il traino, venivano castrati. In questo modo i Ciukci allevarono una popolazione di "supercani" di media taglia, con folto sottopelo ma pelo medio-corto (più funzionale di quello lungo, a cui la neve gelata poteva attaccarsi rendendo difficili i movimenti), velocissimi e robustissimi. Di tare genetiche neanche l'ombra, perché come detto i soggetti difettosi, anche in minima parte, venivano eliminati. Quando nel '500 l'esercito russo decise di invadere i territori siberiani, riuscì ad assoggettare quasi tutte le etnie che trovo sul suo cammino... meno una. I Ciukci, infatti, scappavano sempre più a nord sulle loro slitte trainate da cani superveloci, e i soldati restavano regolarmente con un palmo di naso. Questa storia andò avanti per quasi duecento anni, durante i quali i Ciukci subirono gravi perdite ma non mollarono. Dopo ogni attacco qualche superstite riusciva sempre a fuggire e a riorganizzare la tribù, finche nel 1747 il comandante Pavlutskij decise che avrebbe sterminato quell'ultimo manipolo di irriducibili. Il risultato non fu esattamente quello che si aspettava. Non solo i Ciukci riuscirono ancora una volta a sfuggirgli, ma grazie alla velocità dei loro cani riuscirono a tendere un agguato ai russi, accerchiandoli e infliggendo loro una batosta senza precedenti. Morirono quasi tutti, compreso il generale. I pochi superstiti restarono a vivere insieme con i Ciukci e insegnarono loro l'uso delle armi da fuoco. Veloci, astuti e adesso anche armati, i Ciukci rimasti erano una bruttissima gatta da pelare per l'esercito russo, che si scopri improvvisamente magnanimo e decise di lasciarli in pace. Nel 1837 il territorio dei Ciukci ottenne l'indipendenza politica e l'esenzione da ogni tributo dovuto allo Stato. Tutto questo era stato possibile anche grazie ai piccoli cani da slitta, che sarebbero stati scoperti dagli americani alla fine dell'800, ai tempi della corsa all'oro. In quel periodo i cercatori avevano scoperto un giacimento non lontano dallo Stretto di Bering, e avevano eletto a loro quartier generale una cittadina tanto piccola da non essere neanche riportata sulle mappe. Questa cittadina veniva quindi indicata con la dicitura "No name" (senza nome): un errore di trascrizione la trasformo più tardi in "Nome". I cercatori d'oro impararono subito dagli indigeni a spostarsi su slitte trainate da cani: ma si sentivano troppo furbi per usare quei cagnetti dal muso aguzzo e dalle orecchie erette che palesemente non potevano avere sufficiente forza e velocità. Quindi si portarono dietro i loro cani assai grossi (come San Bernardo o Terranova) e quindi più adatti al traino.Poiché l'oro si poteva cercare solo per pochi mesi l'anno, dopodiché i ghiacci rendevano impossibile qualsiasi spostamento, i cercatori cominciarono ben presto a cercare antidoti alla noia. Uno di questi antidoti furono le corse di cani, che vedevano protagonisti i cani "seri" e non certo i nordici. Esistono documenti fotografici della prima gara corsa sul tragitto Nome-Candle, chiamata "All Alaska Sweepstakes": non si vede alcuna traccia di cani nordici (al massimo qualche incrocio con Pastori tedeschi, San Bernardo e affini). L'anno successivo, invece, alla partenza si vide una "strana" muta di nove cani piccolissimi, che vennero immediatamente derisi da tutti e a cui vennero affibbiati ironici nomignoli come "topi siberiani" o "talpe siberiane". Nessuno si preoccupava di loro, anche perché si sapeva già che avrebbe stravinto Scotty Allan, il primo musher (conduttore) "professionista" della storia, con una muta che aveva sempre e comunque stracciato gli avversari. E, infatti, la muta di Allan arrivò prima... ma i "topi siberiani", guidati da un musher sconosciuto e probabilmente inesperto, arrivarono "stranamente" terzi con un tempo appena superiore a quello dei vincitori (dopo essere stati in testa alla competizione per lungo tempo). E mentre i cani di Allan, letteralmente distrutti dalla fatica, crollavano al suolo dopo il traguardo, i "topi" saltellavano qua e la facendo le feste a tutti e chiedendo palesemente con gli occhi: "Quand'è che si riparte?". II pubblico resto decisamente impressionato: specialmente il nobile inglese "Fox" Maule Ramsay, che acquistò subito settanta cani dai Ciukci e cominciò ad allenarli per la corsa dell'anno dopo. Le sue tre mute, in quell'occasione, arrivarono prima, seconda e quarta. Ormai nessuno si sognava più di deridere i cani del Nord. Ma la loro definitiva consacrazione a eroi delle nevi arrivo nel 1925, quando a Nome scoppio un'epidemia di difterite che rischiava di decimare la città. Invece Leonard Seppala, alla guida di una muta di Husky, riuscì ad arrivare in tempo con il siero antidifterico salvando un numero incalcolabile di vite. L'importanza di quei cani fu perfettamente capita, tanto che al capo-muta fu dedicato un monumento: purtroppo fu intitolato al cane sbagliato, Balto, il leader che aveva percorso l'ultima parte del tragitto. In realtà, per tutto il resto del lungo e drammatico viaggio, la muta era stata guidata da Togo, che venne osannato solo in seguito dopo le spiegazioni di Seppala: ma che restò senza monumento... come molti altri veri, grandi eroi.
Standard FCI n° 270/02.02.1995
Origine: USA
Data di pubblicazione dello standard in vigore: 28.11.1990.
Utilizzo: cani da slitta.
Classificazione FCI: Gruppo 5 Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo, Sez. 1: Cani nordici da slitta (senza prova di lavoro).
ASPETTO GENERALE:
Il Siberian Husky è un cane da lavoro di media taglia. L'aspetto generale è scattante, agile e dal movimento sciolto ed elegante. Il suo corpo, moderatamente compatto è coperto da una folta pelliccia, le orecchie erette e la coda a spazzola ricordano la sua natura nordica. Il suo movimento è scorrevole e apparentemente senza sforzo. Con grande competenza adempie alle proprie funzioni come cane da traino riuscendo a trasportare carichi leggeri ad una velocità moderata lungo distanze considerevoli. Le proporzioni e la forma del suo corpo riflettono questo basilare equilibrio di forza, velocità e resistenza. I maschi della razza sono mascolini ma mai rozzi nelle forme, le femmine sono femminili ma senza debolezze nella loro struttura. Il Siberian Husky, in buone condizioni, ha muscoli solidi e ben sviluppati, ma non deve avere peso superfluo.
TAGLIA, PESO, PROPORZIONI:
Altezza: maschi da 21-23,5 pollici (53,5-60 cm) al garrese, femmine da 20-22 pollici (50,5-56 cm) al garrese.
Peso: maschi da 20,43 Kg a 27,24 Kg, femmine da 15,87 Kg a 22,68 Kg.
Il peso è in proporzione alla taglia. Le suddette misure rappresentano i limiti estremi di altezza e di peso e tra questi due estremi non ve n'è uno da preferire. Ogni segno di eccesso di peso o ossatura è da penalizzare. Di profilo, il corpo dall'apice della spalla al punto estremo della natica, è leggermente superiore all'altezza del corpo dal terreno al punto più alto del garrese. Difetti maschi la cui taglia supera i 23 pollici (60 cm) e femmine la cui taglia supera i 22 pollici (56 cm).
TESTA:
L'espressione è viva, amichevole e perfino maliziosa.
Gli occhi sono a forma di mandorla, moderatamente distanziati e inseriti appena obliquamente. Possono essere di colore marrone o azzurro; sono ammessi di colore diverso o con entrambi i colori in un singolo occhio. Difetti: Occhi inseriti troppo obliquamente o troppo vicini.
Le orecchie sono di grandezza media, di forma triangolare, ravvicinate e con attaccatura alta sulla testa. Molto spesso sono ricoperte da un folto pelo, leggermente inarcate nella loro parte posteriore, e portate ben diritte. L'estremità, leggermente arrotondate, punta dritto verso l'alto.
Difetti: orecchie troppo grandi rispetto alla testa, troppo allargate, non diritte.
Cranio di media grandezza e proporzionato al corpo, leggermente arrotondato alla sua sommità, si restringe gradatamente dal punto più largo verso gli occhi. Difetti: testa rozza o pesante; testa cesellata troppo finemente.
Lo stop è ben definito e la canna nasale dallo stop alla punta del muso è diritta. Difetti: stop insufficiente.
Il muso è di media lunghezza; la distanza tra la punta del tartufo e lo stop è uguale alla distanza dallo stop all'occipite. Il muso è di media larghezza e si restringe gradatamente verso il tartufo, con la punta né appuntita, né squadrata. Difetti: muso troppo appuntito o troppo rozzo; muso troppo corto o troppo lungo.
Il tartufo è nero in cani grigi, marroni scurissimi o neri; color fegato in cani copper (rosso, rame fulvo o marrone); può essere color carne in cani con mantello bianco puro È accettato il naso dalle striature rosa, detto "naso da neve".
Le labbra sono ben pigmentate e combaciano perfettamente.
I denti si chiudono a forbice. Difetti: ogni altra chiusura che non sia a forbice.
COLLO, LINEA DORSALE, TRONCO:
Il collo è di media lunghezza, arcuato e portato orgogliosamente eretto quando il cane è in stazione. Nel trotto il collo si estende e quindi la testa è portata leggermente in avanti.
Difetti: collo troppo corto e grosso; collo troppo lungo.
Il torace è alto e forte, ma non troppo ampio, con il punto più basso che deve essere appena dietro e allo stesso livello del gomito. Le costole escono ben arrotondate dalla colonna vertebrale, ma si appiattiscono sui fianchi per consentire libertà di movimento.
Difetti: torace troppo largo, "torace a botte", costole troppo piatte o deboli.
La schiena è diritta e solida, con linea dorsale orizzontale dal garrese alla groppa. E' di media lunghezza, né troppo corta, né cedevole per l'eccessiva lunghezza. Il rene è teso e asciutto, più stretto della cassa toracica, leggermente retratto. La groppa è inclinata rispetto alla spina dorsale ma non è mai così cascante da limitare la spinta delle gambe posteriori.
Difetti: schiena debole o cedevole; dorso di carpa; linea dorsale discesa.
La coda a forma di coda di volpe ben fornita di pelo è inserita appena sotto la linea dorsale. Generalmente, quando il cane rivolge l'attenzione, viene portata sopra la schiena assumendo una curva aggraziata simile ad una falce, quando è rivolta verso l'alto non deve avvolgersi di lato e non deve appiattirsi sulla schiena. La coda rivolta all'indietro è normale per un cane a riposo. Il pelo della coda è di media lunghezza ed è approssimativamente della medesima lunghezza nella parte superiore, inferiore e di lato, dall'aspetto di una spazzola rotonda.
Difetti: coda appoggiata sul dorso o arrotolata; coda frangiata; coda attaccata troppo alta o troppo bassa.
ARTI ANTERIORI:
La spalla è ben inclinata all'indietro. L'arto è leggermente obliquo e rivolto all'indietro, dal punto più estremo della spalla fino al gomito; non è mai perpendicolare al suolo. I muscoli ed i legamenti che uniscono la spalla alla gabbia toracica sono robusti e ben sviluppati. Difetti: spalle diritte; spalle cedevoli.
Quando il cane è in stazione e visto di fronte, le gambe sono moderatamente distanziate, parallele e diritte, con i gomiti aderenti al corpo, e non sono girate né all'interno né all'esterno. Visti lateralmente, i metacarpi sono leggermente inclinati, con una articolazione carpo-metacarpica forte ma flessibile. L'ossatura è solida ma mai pesante. La lunghezza dell'arto dal gomito a terra è appena superiore alla distanza dal gomito al punto più alto del garrese. Gli speroni delle zampe anteriori possono essere amputati. Difetti: metacarpi deboli; ossatura troppo pesante; anteriori troppo stretti o troppo larghi; gomiti in fuori.
I piedi sono di forma ovale ma non allungati. Sono di media grandezza, compatti e ben forniti di pelo tra le dita e i cuscinetti plantari. I cuscinetti plantari sono forti e spessi. Quando il cane è in stazione i piedi non devono essere girati né all'interno né all'esterno.
Difetti: piedi cedevoli o con dita aperte; piedi troppo grandi o di brutta forma; piedi troppo piccoli o delicati; piedi rivolti all'interno o all'esterno.
ARTI POSTERIORI:
Il cane in posizione eretta visto dalla parte posteriore possiede gli arti posteriori moderatamente intervallati e paralleli. Le cosce sono ben robuste e potenti; le grasselle ben angolate, il garretto ben disegnato e scosceso. In caso si verificasse la presenza di speroni bisogna procedere alla loro ablazione.
Difetti: angolo della grassella troppo aperto, garretti vaccini, posteriore troppo stretto o troppo largo.
MANTELLO:
Il mantello del Siberian Husky è doppio e di media lunghezza, simile ad una folta pelliccia, ma mai così lungo da nascondere il profilo nitido del cane. Il sottopelo è soffice e denso e di una lunghezza sufficiente a sostenere il pelo di guardia. I peli di guardia del mantello esterno sono lisci e leggermente coricati, mai ispidi né ritti in fuori rispetto al corpo. Va sottolineato che l'assenza di sottopelo durante la muta è normale. E' permesso pareggiare, accorciandoli, i mustacchi e il pelo tra le dita e intorno ai piedi per dare un aspetto il più nitido possibile. Non deve essere permesso pareggiare il mantello in ogni altra parte del cane. Ciò deve essere severamente penalizzato. Difetti: pelo lungo, ruvido o ispido; tessitura troppo dura o troppo setosa; pareggiare il pelo a eccezione di dove permesso.
COLORE. Sono ammessi tutti i colori dal nero al bianco puro. E' comune riscontrare diverse maschere sulla testa, compresi molti disegni tipici che non si trovano in altre razze.
MOVIMENTO:
Il movimento caratteristico del Siberian Husky è regolare ed apparentemente disinvolta. È rapido e leggero nel suo passo; in sede di esposizione bisogna condurlo senza tendere il guinzaglio ad un passo moderatamente rapido in modo che presenti una buona estensione degli arti anteriori ed una buona propulsione di quelli posteriori. Visto di fronte, al passo, il Siberian husky non segue una linea uniforme, ma quando la velocità aumenta gli arti si inclinano gradatamente verso l'interno in modo tale che le impronte anteriori e posteriori si portino uniformemente in avanti, i gomiti e le grasselle non roteano né all'interno né all'esterno. Ciascun arto posteriore si sposta verso l'orma di quella anteriore nello stesso lato. In azione, il dorso rimane fermo ed orizontale.
Difetti: andatura lenta, scomposta, saltellante, passo pesante come se stesse deambulando, ed incrociando le zampe come un granchio.
TEMPERAMENTO E CARATTERE:
Il Siberian Husky è caratterizzato da un temperamento amabile e amichevole, ma nello stesso tempo attento e curioso. Non dimostra le qualità possessive del cane da guardia né è eccessivamente sospettoso con gli estranei o aggressivo con gli altri cani. Nel cane adulto si può riscontrare una certa riservatezza e dignità. La sua intelligenza, la sua docilità e la sua disponibilità fanno di lui un compagno amabile e un lavoratore generoso.
CONCLUSIONI RIASSUNTIVE:
Le caratteristiche di razza più importanti del Siberian Husky sono la taglia media, l'ossatura media, proporzioni armoniose, facilità e libertà nel movimento, mantello corretto, testa e orecchie piacevoli, coda corretta, e un buon temperamento. Ogni segno di eccesso di peso o di ossatura, di movimento legato e grossolano, di mantello lungo o ispido deve venire penalizzato. Il Siberian Husky non ha un aspetto così pesante e grossolano da ricordare un animale che traina grossi pesi, ma neppure così leggero e fragile da ricordare un animale concepito per le corse di velocità su brevi distanze. In entrambi i sessi, il Siberian Husky dà l'impressione di essere capace di grande resistenza. In aggiunta ai difetti precedentemente ricordati, gli evidenti difetti strutturali comuni a tutte le razze sono indesiderabili nel Siberian Husky come nelle altre razze, anche se non sono stati qui specificamente ricordati.
SQUALIFICA:
Maschi più alti di 59,69 cm e femmine più alte di 55,88 cm.
N.B. I maschi devono avere due testicoli normali perfettamente discesi nello scroto.
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I cenni storici sono stati presi dal libro "IL SIBERIAN HUSKY" di Valeria Rossi edito dalla DE VECCHI EDITORE.
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