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IL GREYHOUND
(Levriere Inglese a pelo raso)
A cura di Rossella di Palma
Greyound, il nome: due sono le ipotesi che possono spiegare questo nome:
la prima fa riferimento alle origini greche di questo levriero (grec > grey); la seconda al Chien Gris de Saint Louis antenato di numerosi segugi francesi e britannici.
Nazionalità: Gran Bretagna
Impieghi tradizionali: caccia e corse (coursing e racing)
Possibili utilizzi: compagnia, pet therapy, agility
Classificazione: cane dolicomorfo di tipo graiode (secondo la classificazione di Paul Mègnin). Classificazione F.C.I. Gruppo 10 (Levrieri), sezione 3 (Levrieri a pelo raso).
Origine: Le origini del Greyhound si perdono nella notte dei tempi. Si pensa derivi dai levrieri orientali: è raffigurato in alcuni graffiti della regione sahariana risalenti all'età neolitica e ricorda il Tesem egizio, il cane longilineo sovente rappresentato su manufatti e bassorilievi dell'antico Egitto. Alcuni pensano che sia giunto in Europa nell'antichità, ad opera dei Fenici, secondo altri il suo arrivo in continente risale al medioevo delle crociate (XII/ XIII sec.) portato dai cavalieri di ritorno dall'oriente. Quel che è certo è che abbiamo numerose immagini (soprattutto arazzi e dipinti) risalenti all'Europa del XVI secolo. Numerosi artisti, tra cui il celebre Brügel il Vecchio (1525.1569) ritrassero questi nobili segugi chiamati "Levrieri di Bretagna". Proprio agli inglesi si deve la selezione del Greyhound moderno Dapprima lo utilizzarono per la caccia a lepri e conigli selvatici abbondanti che devastavano I raccolti, poi nel XVI , sotto il regno della regina Elisabetta I
(che amava molto questi cani) la generica "caccia alla lepre" fu trasformata in sport . Il duca di Norfolk, infatti, stabilì le regole del coursing ovvero l'inseguimento di una lepre viva da parte di una coppia di levrieri. Le corse dei levrieri rimasero appannaggio esclusivo della nobiltà fino agli anni '20 quando un americano, Charles Munn perfezionò la "lepre meccanica". Con la lepre meccanica nacque il racing, il tipo di corsa a cui ancora oggi possiamo assistere nei cinodromi. I levrieri non gareggiano più in coppia, bensì in batteria e il pubblico può scommettere sul vincitore. Si tratta di un passatempo molto popolare nei paesi anglosassoni, meno nell'Europa continentale.
Standard: (FCI n. 158/b- 24 giugno 1987)
Aspetto Generale: Costruzione forte, imponente, con proporzioni generose, buona potenza muscolare e struttura simmetrica, con testa e collo lunghi, spalle proporzionate e ben inclinate, torace profondo, tronco spazioso, lombi arcuati, posteriore e anteriore possenti, arti e piedi solidi, l'elasticità degli arti mette in rilievo le doti distintive della razza.
Caratteristiche: Notevole vigore e resistenza.
Temperamento: Intelligente dolce, affettuoso, ed equilibrato.
Testa e cranio: Lunga di moderata larghezza, cranio piatto, stop poco marcato.
Mascelle potenti e ben cesellate.
Orecchie: Piccole, fini, ed a "rosa".
Bocca: Mascelle robuste. Dentatura perfetta, regolare, completa chiusura a forbice, cioè non incisivi superiori del tutto sovrapposti a quelli inferiori e perpendicolari alle mascelle stesse.
Collo: Lungo e muscoloso, elegantemente arcuato, ben inserito nelle spalle.
Anteriore: Spalle oblique, ben inclinate all'indietro, muscolose senza essere pesanti, con scapole strette e ben definite. Braccia lunghe e diritte, con buona ossatura sia per consistenza che compattezza. Gomiti sciolti e ben posizionati sotto le spalle. Metacarpi di lunghezza moderata, leggermente inclinati. Gomiti, metacarpi e piedi in appiombo.
Tronco: Torace disceso e profondo, di buona capacità per dare adeguato spazio al cuore. Coste lunghe, ben cerchiate e inclinate. Fianchi scavati. Dorso piuttosto lungo, largo, squadrato. Lombi possenti, leggermente convessi.
Posteriore: Cosce e gambe larghe e muscolose, capaci di grande potenza propulsiva. Articolazione femoro-tibiale ben angolata. Garretti bassi e in appiombo. Il disegno del tronco e degli arti posteriori è di ampie proporzioni e ben compatto, con ampia base d'appoggio.
Piedi: Di lunghezza moderata, con dita compatte e ben arcuate, cuscinetti plantari spessi.
Coda: Lunga, inserita piuttosto bassa, grossa alla radice, si assottiglia verso l'estremità. E' portata bassa e leggermente ricurva.
Andatura: Falcata sciolta, diritta, radente, allungata, che consente di coprire molto terreno a grande velocità. Gli arti posteriori sono portati ben sotto il tronco ed hanno una grande capacitò di propulsione.
Mantello: Pelo fine e compatto.
Colore: Nero, bianco, rosso, blu, fulvo, daino, tigrato; ognuno di questi con o senza bianco.
Altezza: Altezza ideale: cm 71-76 per I maschi, cm 68-71 per le femmine.
Difetti: Ogni deviazione dello standard è da considerarsi un difetto che va penalizzato secondo la gravità.
Nota: I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale, ben discesi nello scroto.
Carattere
Calmo,dolce, riservato con gli estranei, equilibrato, discreto nelle sue manifestazioni di affetto dimostra il suo attaccamento al padrone, con sguardi, colpetti dati con la zampa o appoggiando il muso sulle ginocchia del suo amico umano. Amichevole con gli altri cani è però da tener d'occhio in presenza di animali di piccola taglia (conigli, gatti, piccoli cani) in cui potrebbe identificare delle prede. Ciò non toglie che in molti casi, è possibile abituarli alla convivenza con il gatto di casa . Il levriero inglese a pelo raso abbaia pochissimo e adora viaggiare in auto. Il Greyhound, pulito e quasi inodore, è un ottimo cane d'appartamento ( a patto che gli si assicuri un adeguato movimento), apprezza le comodità ed è molto pigro tra le mura domestiche rimanendo però pronto a scattare alla vista di una possibile preda. E' consigliabile tenerlo sempre al guinzaglio in prossimità di strade in quanto preso dalla foga dell'inseguimento (non dimentichiamo che può raggiungere una velocità compresa tra I 60 e gli 80 Km/h !) potrebbe non accorgersi delle automobili in arrivo, sganciatelo solo in parchi e spazi sufficientemente aperti. E' adatto a chi: vuole un amico discreto e desidera instaurare un rapporto paritario con il proprio cane. Il Greyhound non è adatto a chi desidera l'obbedienza cieca dal proprio cane, vi obbedirà solo se lo riterrà giusto.
Note: nei paesi anglosassoni, dove il racing è molto diffuso, è pratica comune dare in adozione a privati I cani che hanno terminato la loro carriera agonistica, dando loro la possibiltà di ricevere l'affetto e le coccole che non hanno potuto ricevere in precedenza. Questi Greyhound, dalla morfologia leggermente diversa dal tipo da esposizione, si adattano rapidamente alle loro nuove vite. In Italia è possibile adottare I cani del cinodromo di Roma. Per maggiori informazioni:
www.algoritmo.it/cinodromoroma/home.htm
www.abap.org
www.adopt-a-greyhound.org
www.greyhoundrescue.co.uk
www.thedogs.co.uk/pages/trap-4.htm
www.geocities.com/heartland/pointe/8290/memorial/
Renai Della Rena, P. "I Levrieri", ed. Olimpia.
Salute
I Greyhound sono cani fondamentalmente sani e non soffrono di molti delle malattie ereditarie comuni in altre razze (per esempio displasia dell'anca è molto rara negli individui di questa razza). Ciò detto bisogna ricordare che I Greyhound (e I levrieri in genere) sono particolarmente sensibili agli anestetici e all'ipertermia. Per maggiori informazioni sulla salute del Greyhound visitate la sezione veterinaria del sito www.adopt-a-greyhound.org
Hanno scritto: "A molti il levriero provoca un senso di disagio perché non sembra il buon vecchio Fido del focolare domestico ma un cane aristocratico, distante. In effetti lo è. L'aristocrazia è nel blasone. Però il suo darsi arie non è debolezza umana, o se volete, debolezza canina, ma prerogativa genetica. Macchina superspecializzata nella caccia alla corsa, è difficile da confondere con le altre razze di cani. […] E' un cane, ma con sue proprie peculiarità. Non c'è un pezzettino in lui, che non sia in funzione di ciò per cui è stato realizzato. Nessun altro cane ha I suoi occhi, fatti per vedere la preda anche da chilometri di distanza. Nessun altro cane ha le sue gambe, fatte per correre a una velocità che oscilla fra I 60 e gli 80 chilometri all'ora. Nessun altro cane ha il suo tronco, che è ridotto all'essenziale come si conviene a una macchina da corsa. […].E' un cane, e come tutti I cani ha con l'uomo rapporti di infinita disponibilità. Ma chi gli rimprovera di non essere il buon vecchio Fido che scodinzolando porta il giornale fra I denti deve solo incolpare se stesso. E' nella corsa che il levriero esprime la propria intelligenza di lupo. E' sapienza delle gambe, è ansia di predazione, e' determinazione nell'affondare I denti nel corpo della preda. Perché il levriero, come il lupo, non fa prigionieri, la sua pulsione è uccidere. A vederlo, con quel corpo di vetro, proprio non sembra un lupo. Eppure, per altri aspetti, ne è l'esaltazione.
In Leonardi, R. "Contropelo", ed. Frontiera
Questa pagina è dedicata a Jazz (formerly Jim Rabbit) (nato nella contea di Limerick Eire, il 28-12-1994, morto il 29-8-1999 a Pavia), corridore in Irlanda, a Roma e poi grande amico. "Run happy coniglio!"
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