COCKER SPANIEL INGLESE

A cura di A.Berti
con la partecipazione straordinaria di Claudio Barbanera

 


LA STORIA

Gli attuali spaniel - voglio riferirmi ai cani adibiti alla cerca e al riporto - provengono direttamente dalle isole britanniche, ma discendono dai cani èpagneul che, importati in tempi ormai remoti, hanno subito rilevanti modificazioni attraverso un’accurata e complessa selezione.
Spaniel deriva probabilmente da "espaignol" , l’antico nome francese con cui designavano i cani spagnoli.
Le origini della razza risalgono infatti al ‘300 spagnolo. Nel ‘600 erano diffusi in Europa occidentale molti tipi di Spaniel da caccia e nel XVIII secolo due di essi fecero ingresso in Gran Bretagna : lo Springer Spaniel e il piu’ minuto Cocker Spaniel.
Lo Spaniel per eccellenza e’ infatti il Cocker, il cui tipo moderno e’ originario del Galles o del Devonshire e si differenzia nettamente da quello primitivo, che rassomigliava alquanto all’attuale Springer ; la razza che noi oggi conosciamo si stabili’ infatti nel tardo XIX secolo e negli anni Trenta era gia’ la razza piu’ diffusa in Gran Bretagna, a testimonianza dell’ eccellente breeding effettuato per secoli.
Impiegato, in antichita’,soprattutto per la caccia alla beccaccia ( da cui pare derivi il suo nome da "cock" beccaccia in inglese) e’ oggi tuttavia forse meglio noto come cane da esposizione e da salotto . E’ un cane dal fiuto straordinario, energico ed infaticabile.
Il cinologo Villard, profondo conoscitore della razza in un suo saggio afferma : "Non esiste cane piu’ piacevole, piu’ domestico,piu’ affettuoso e vivace del cocker; la sua fine psicologia lo rende oltremodo interessante. In esso intelligenza, bonta’ e malizia sono ben fuse, e obbedisce non per servilita’ ma per comunione di idee con il padrone, del quale indovina tutte le intenzioni; la sua fedelta’ e’ grande". E’ anche un’ottimo guardiano: da’ avviso di ogni rumore sospetto, e all’occorrenza affronta con coraggio l’intruso.

LO STANDARD

CARATTERI GENERALI :
 
 
- Altezza e peso : Altezza al garrese da 38 cm a 39,5 cm nelle femmine. Nei maschi, da 39,5 cm a 41 cm circa. Peso da 12,700 kg a 14,500 kg.
 
- Testa : Il tartufo e’ di buona ampiezza, cosi’ da favorire le ottime doti di olfatto di questa razza. Il muso e’ ben quadrato , con stop ben definito che viene a trovarsi a meta’ tra la punta del tartufo e l’occipite.Le mascelle sono robuste e la dentatura e’ a forbice. Il cranio ben sviluppato nettamente scolpito, ne’ grossolano ne’ troppo raffinato.
 
- Occhi : Sono grandi e di colore bruno scuro o bruno ma mai chiari. Esprimono intelligenza e dolcezza e sono estremamente svegli. La palpebra’ e ‘ ben aderente e non rilassata.
 
- Orecchi : Sono la caratteristica principale di questo cane, di forma globulare hanno la cartilagine del padiglione sottile e pieghevole; l’attaccatura e’ bassa a livello degli occhi. In lunghezza non devono superare ma raggiungere il tartufo. Sono rivestiti di pelo setaceo e liscio molto morbido al tatto.
 
- Corpo : Molto forte e compatto, in relazione alla taglia e al peso del cane. Il torace e’ ben sviluppato e profondo mentre il petto, frontalmente, non e’ ne’troppo largo ne’ troppo stretto. Costole ben cerchiate , reni corti, ampi e forti; la solida line superiore declina lievemente verso la coda.
 
- Coda : inserita piu’ in basso rispetto alla linea del corpo, deve avere un portamento gioioso e portata in line con il dorso , mai alta. E’ di norma mozzata ( per ragioni sia pratiche nel caso della caccia sia igieniche nel caso dei nostri salotti e ora facenti parte dello standard stesso ) ne’ troppo corta ne’ troppo lunga in modo da dare agio alla sua brillante azione.
 
- Arti : Gli anteriori sono di buon ossatura, frangiati , dritti, abbastanza corti tali da dare un impressione di potenza ma non troppo per non intralciare la straordinaria azione di cerca naturale di questo piccolo ma formidabile cane. I posteriori ampi e frangiati tali da dare un’ottima spinta propulsiva.
 
- Pelo : Liscio e setoso , molto morbido al tatto ne’ troppo abbondante ne’ ricciuto. I colori sono molti ( vedi foto ) e vanno dal fulvo al nero focato, dal pezzato bianco arancio al nero e ai vari tricolori.
 
- Carattere e Temperamento : E’ un cane molto attivo, giocoso e intelligente sino a tarda eta’ ( sono cani molto longevi ) . Talvolta un po’ cocciuto e testardo e di non facilissimo addestramento a causa del suo spiccato senso di indipendenza e curiosita’. Potrebbe annusare una traccia, un’ odore per ore intere non curante neanche di eventuali “ cataclismi” che potrebbero avvenire intorno a lui. Il suo carattere entusiasta si riflette nei movimenti furiosi con cui quasi costantemente agita la coda, sia nel lavoro sia nel gioco o nei movimenti. E’ bene ricordare che con il cocker deve essere evitata, più che con la maggior parte delle altre razze, la punizione fisica: il tono di rimprovero nella voce del padrone è la più dura e sentita delle punizioni.
 
- Cura : E’ un cane che necessita di parecchie cure , soprattutto nel grooming , per permettere al suo bellissimo pelo di rimanere lucido sano e senza nodi ( i quali se non sciolti in tempo tendono ad assumere la caratteristica forma " a tappetino dell’ingresso" ) . Lunghe spazzolate e pulizia costante delle orecchie faranno del vostro Cocker un cane piacevolissimo sia dal punto di vista tattile che olfattivo. Morbido ed inodore.
 
- Conclusioni : Il cocker è una razza che più di tante altre ha conosciuto incredibili fortune e altrettanto incredibili fasi negative per quanto riguarda la diffusione. In alcuni paesi, segnatamente la Francia, nel periodo post-bellico ha raggiunto livelli di diffusione astronomici (appunto in Francia in un certo periodo ha superato il 50% dei cani immatricolati), per poi cadere a livelli bassissimi per il pernicioso effetto generato da un film. Così come accade oggi per i Dalmata, l’enorme richiesta generata dal film "Lilli e il Vagabondo" ha portato una infinita genìa di allevatori sprovveduti e senza scrupoli a produrre una miriade di cuccioli che, non tenendo conto delle caratteristiche caratteriali e morfologiche dei singoli soggetti riproduttori, sono risultati assolutamente non aderenti allo standard. Sempre per motivi di moda questo è avvenuto in particolare per i soggetti a manto fulvo, le cui temute caratteristiche di mordacità sono una autentica contraddizione in termini con lo standard del cocker. Da allora gli allevatori seri hanno intrapreso un duro ma efficace lavoro di "riselezione" che ha riportato i cocker, e segnatamente quello a manto fulvo, alle loro caratteristiche iniziali. Il cocker, per le sue caratteristiche caratteriali e morfologiche, gode di un’altra curiosa ambivalenza: reputatissimo nell’ambito venatorio, viene peraltro pochissimo utilizzato come cacciatore. Non è chiaro perché questo avvenga: forse la verità sta nella scherzosa risposta di un cacciatore "lavori non si sa quanto per addestrarlo bene e poi te lo ritrovi sul divano abbracciato dalla moglie e dai figli", forse per le attenzioni d’obbligo del pelo lungo che si impiglia facilmente. Come cane da compagnia, comunque, il cocker è un cane "facile", come tutti i suoi cugini di provenienza venatoria. Questo non vuol dire che non richieda il dovuto addestramento (tra l’altro, come già detto, non facilissimo) da cucciolo, ma semplicemente che gli inevitabili errori del padrone neofita difficilmente si ripercuotono sul carattere del cane in maniera da renderlo "difficile" nella socializzazione con le persone e con gli altri cani. Questo essenzialmente a causa della sua estrema giocosità, della sua indole pacifica e di una territorialità piuttosto scarsa, che anche nei maschi alfa si esterna più che altro in maniera simbolica. Per finire, è bene comunque ricordare le sue origini venatorie: nell’ambiente urbano il guinzaglio è di rigore, mentre in campagna non ci si aspetti il cane che ti trotterella rigorosamente al piede. L’ultima nota è per un fatto poco conosciuto, ma che può portare a problemi gravi: i cocker hanno una soglia di dolore incredibilmente alta, e raramente si lamentano per ferite e altri malanni. Conosco una cockerina che ha portato a termine (con successo) una prova di lavoro con un chiodo infilato in un piede, senza lamentarsi, rallentare e senza che nessuno se ne accorgesse. Questo spiega, tra l’altro, il perché dell’inutilità delle punizioni fisiche.


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