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L'ALANO TEDESCO
La femmina nera è Jersey, campionessa mondiale al World Dog Show 2000 - Milano
Allevatore: Alberto e Daniela Malaguti
Proprietario: Roberto ed Elena Bellodi
STORIA
Le origini dell'Alano sono avvolte nel mistero. Secondo alcuni deriverebbe dai
molossi mediorientali (mastini del Tibet) che i Fenici portarono nel nord
Europa, dove sarebbero stati selezionati per la guardia e per la caccia. Si
oppongono a questa teoria coloro che ritengono l'Alano nato da incroci tra
grossi molossoidi presenti in Germania (Bullenbeisser e Saupaker) e i levrieri,
dai quali si sarebbero ottenuti cani molto potenti ma anche agili e veloci, che
potessero essere impiegati nella caccia alla grossa selvaggina. Il nome Alano,
con il quale viene designata la razza in Italia, tuttavia, suggerisce l'idea che
si trattasse di cani al seguito del bellicoso popolo sciita degli Alani, che nel
IV secolo invasero l'Europa centrale. Molti studiosi, infine, propendono per la
teoria che vorrebbe l'Alano moderno essere il discendente dei molossi diffusi
durante il Medioevo nella regione del Wurttemberg in Germania. Qui pare
venissero allevati presso le corti principesche, dove svolgevano non soltanto la
funzione di aiutanti nella caccia, ma anche quella di compagni delle dame.
Infatti l'Alano, nonostante la sua mole, è di carattere molto dolce,
specialmente con le donne e i bambini, che tende istintivamente a proteggere.
Nonostante questa spiegazione, come le altre esposte in precedenza, non trovi
conferme storiche, alla Germania va senza dubbio il merito di aver selezionato e
fissato le caratteristiche dell'Alano che noi oggi conosciamo. Il "Deutscher
Dogger Club", società specializzata a tutela della razza, fu fondato nel 1888 e
il primo Standard risale al 1891. Da allora l'Alano si è diffuso in tutto il
mondo, conquistando numerosissimi estimatori con le sue doti. Per quanto
riguarda l'Italia, le prime notizie certe sulla presenza di Alani risalgono al
1902, ma soltanto negli anni Venti la passione e la dedizione del conte Carlo
Brasavola de Massa di Verona, che allevava con l'affisso "Alania", permisero di
ottenere i primi soggetti campioni. Nel 1923 venne fondata la SIA (Società
Italiana Alani), che ancora oggi tutela e segue lo sviluppo della razza.
IL GIGANTE BUONO
L'Alano è un cane straordinario, unico per aspetto e carattere.
Consapevole delle proprie dimensioni e della propria forza, tanto da porre
costante attenzione a non provocare danni alle cose o alle persone alle quali si
avvicina, questo gigante buono si dimostra estremamente delicato e protettivo
nei confronti dei più deboli, siano essi bambini, anziani o animali più piccoli.
L'affetto e l'attaccamento quasi morboso che nutre per i suoi cari lo rendono un
amico ideale per tutta la famiglia. Per queste sue doti si adatta a vivere
benissimo anche in appartamento, purchè si abbia la possibilità di portarlo a
passeggio abbastanza spesso. Se ben allevato, infatti, l'Alano tende a cercare
continuamente il contatto, anche fisico, con l'uomo e vuole essere sempre
coinvolto nelle vicende di casa, preoccupandosi di occupare il minor spazio
possibile pur di restare accanto al padrone.
Il suo comportamento equilibrato si riscontra anche quando svolge la funzione di
guardiano. Sicuro di sé, non abbaia mai senza motivo, ma soltanto quando è
realmente necessario. Cerca di bloccare l'intruso ringhiando o immobilizzandolo
per impedirgli la fuga. Attacca solo in caso di estrema necessità, se percepisce
la presenza di una grave minaccia o nel caso di un'azione che ritenga pericolosa
per chi è posto sotto la sua tutela. È infatti istintivamente portato anche alla
difesa di chi ama.
L'Alano è un cane di taglia gigante, e per questo piuttosto delicato, che va
tenuto in piena forma, alimentato correttamente e fatto vivere in condizioni
climatiche ottimali. Se sussistono questi presupposti, può vivere in perfetta
salute per 10-12 anni. Purtroppo difficilmente raggiunge età più elevate. La sua
alimentazione è quindi di basilare importanza, specialmente nel periodo
dell'accrescimento. Deve essere ricca di proteine, grassi e carboidrati, con una
buona integrazione di calcio al fine di favorire la formazione dei legamenti e
delle ossa, che rappresentano un punto delicato nella crescita di cani tanto
pesanti e con indici di accrescimento di circa cento volte superiori al peso
presentato alla nascita.
A causa delle sue peculiarità, l'Alano richiede un padrone particolare. Si
addice a coloro che desiderano un bel cane dal carattere sicuro. È tuttavia
indispensabile che il proprietario lo faccia giocare e divertire, facendolo
socializzare fin da piccolo con le persone e con gli altri animali, e che lo
porti spesso con sé nelle passeggiate in città o in campagna. Con un minimo di
addestramento, necessario per permettergli di essere ovunque un ospite gradito
nonostante la mole, l'Alano sarà in ogni circostanza un compagno fidato, felice
di poter seguire il suo padrone e di "sentire" quanto questi sia orgoglioso di
lui.
STANDARD
Standard FCI n. 235 - 11 febbraio 1970
APPARENZA GENERALE E CARATTERE
L'Alano tedesco si caratterizza, nel suo insieme, per la costruzione forte, grande e solida, la fierezza, la potenza e l'eleganza; è l'Apollo delle razze canine.
L'Alano stupisce per la sua testa particolarmente espressiva. Non deve rivelare alcun nervosismo e deve presentarsi come una bella statua.
Il carattere dell'Alano è amichevole, affettuoso e fedele con i famigliari, in particolare con i bambini, schivo e diffidente verso gli estranei.
 
TESTA
Allungata, stretta, importante, piena di espressione, ben cesellata (particolarmente nella regione sottorbitale), con salto nasofrontale molto accentuato. Vista di profilo la fronte deve essere decisamente staccata dalla canna nasale. Fronte e canna nasale devono scorrere parallelamente. Vista da davanti la testa appare stretta, la canna nasale piuttosto larga, i muscoli masseteri solo leggermente visibili e mai fortemente salienti. Il muso deve essere pieno, con labbra abbondanti e profilo anteriore ad angolo retto con la punta del naso; commessura labiale ben marcata. La mascella inferiore non deve essere né sporgente né arretrata. La lunghezza della testa deve possibilmente dividersi in due parti uguali: dalla punta del naso al Solco naso-frontale e da questo alla cresta occipitale (poco accentuata).
La testa, da qualunque parte sia vista, deve apparire ben scolpita nelle sue linee esteriori e nello stesso tempo deve pienamente armonizzare come espressione e come dimensioni all'insieme del corpo.
Difetti: linea della fronte scoscesa o notevolmente ascendente. Canna nasale concavilinea, convessilinea o rincagnata, con salto nasofrontale nullo o poco accentuato. Canna nasale troppo stretta o inserentesi a forma di cuneo nel cranio; cranio troppo rotondo (testa a mela), muscolatura delle guance troppo flaccide e ricadenti sulla mandibola; cosiddette "labbra svolazzanti", che possono dare la illusione di un muso pieno e rotondo che in realtà non esiste. È preferibile una testa un po' più corta ma importante, piuttosto che una testa lunga, leggera e senza espressione.
 
OCCHI
Ben racchiusi, di media grandezza, rotondi, possibilmente scuri, con espressione vivace e intelligente, ciglia ben sviluppate.
Difetti: occhi molto aperti, chiari, pungenti, di color giallo ambra, di color azzurro chiaro sino all'azzurro acqua o occhi di colore differente; occhi troppo distanti fra loro o socchiusi; .palpebre inferiori cascanti con conseguente emergenza della membrana nittitante e congiuntiva arrossata o retratta (entropion o ectropion).
 
ORECCHIE
Attaccate alte, non troppo distanti l'una dall'altra, tagliate ben lunghe e appuntite, sempre però in armonia e proporzione con l'importanza della testa e in modo da essere portate solidamente erette.
Nel caso che le orecchie non vengano portate secondo le prescrizioni, la qualifica del cane subirà una diminuzione.
Alani con orecchie pendenti o tagliate troppo corte non devono ottenere la qualifica di "eccellente". Alani con orecchie non amputate sono esclusi dalle premiazioni.
 
NASO
Deve essere grosso e di color nero nei soggetti unicolori o tigrati. Il tartufo con solco mediano eschide da ogni premiazione.
 
DENTATURA
Molto sviluppata e robusta, denti bianchi ben combacianti; la posizione dei denti è corretta quando la faccia interna degli incisivi superiori sfiora la faccia esterna di quelli inferiori, come le lame di una forbice (dentatura a forbice). Tutte le deviazioni dalla dentatura a forbice sono da considerarsi difettose e da giudicarsi in relazione. Generalmente, per stabilire la posizione della mascella superiore rispetto a quella inferiore, ci si vale della mobile mascella inferiore.
Difetti: i denti incisivi inferiori sorpassano quelli superiori (prognatismo), oppure toccano sotto l'arcata superiore (enognatismo), oppure ancora i denti incisivi superiori combaciano con quelli inferiori come le branche della tenaglia (dentatura a tenaglia). L'ultima posizione indicata provoca, fra l'altro, un prematuro consumo dei denti. Tutte le deviazioni della dentatura a forbice sono irregolari e gli Alani che fossero in tali condizioni, in un concorso di bellezza, perderebbero una nota nella qualifica. Difettosa è anche la dentatura da cimurro sotto la quale si può presumere la carie o la putrefazione. Infatti i denti appaiono smangiati e di colore marrone. Questo difetto non è però trasmissibile.
Ad ogni modo, cani con denti da cimurro non devono essere qualificati "eccellenti". Neppure piacevole è il tartaro dei denti.
 
COLLO
Attaccato alto, lungo, asciutto, muscoloso, vigoroso, con cute ben aderente e, comunque, senza giogaia. Il collo si assottiglia leggermente verso la testa con linea slanciata, elegantemente arcuata, e con attacco della nuca ben delineato.
Difetti: collo corto, tozzo, pelle flaccida, abbondante e rilasciata, giogaia.
 
SPALLE
La scapola deve essere lunga e in posizione obliqua e formare coll'avambraccio un'angolatura di circa 90°. Ciò per ottenete una maggiore ampiezza del passo.
Difetti: spalla dritta o staccata; una delle cause del primo difetto è la poca obliquità della scapola, del secondo la scollatura dei gomiti.
 
TORACE
Di buona ampiezza con gabbia toracica ben sviluppata, ben discesa anteriormente tanto da superare l'articolazione dei gomiti.
Difetti: torace stretto o poco profondo; costole piatte, sterno troppo sporgente (petto di pollo).
 
TRONCO
Il garrese deve segnare il punto più elevato del robusto dorso. La linea dorsale scorre all'indietro con leggerissima discesa ma dritta nella sua configurazione, robusta e tesa. Il dorso è corto. Nel rapporto fra altezza e lunghezza la costruzione deve possibilmente apparire quadrata; nelle femmine è ammesso un dorso leggermente più lungo. Rene leggermente arrotondato e robusto. Groppa piena, leggermente avvallata e che vada morbidamente a inserirsi nell'attacco della coda. Ventre ben rialzato nella parte posteriore e formante col lato inferiore del corpo una bella linea centinata.
Difetti: dorso insellato, dorso rilevato (dorso di carpa); altezza del posteriore che supera quella dell'anteriore (gettata sul davanti); da penalizzare è anche il dorso lungo perché danneggia l'andatura (andatura rollante o beccheggiante). Groppa molto avvallata, ventre pendente e, nelle femmine, capezzoli non ben retratti.
 
CODA
Di media lunghezza, deve raggiungere e appena sorpassare la punta del garretto. Attaccatura alta e larga ma degradante con parte terminale fine ed elegante. In posizione di riposo la coda deve pendere diritta; in eccitazione o in movimento è leggermente ricurva (a sciabola) e rialzata, ma non tanto da superare la linea del dorso.
Difetti: coda troppo robusta, troppo lunga, attaccata bassa, portata al di sopra della linea del dorso; uncinata o arrotolata, coda deviata lateralmente. Soggetti che abbiano tali difetti non devono essere qualificati "eccellente". Code saldate o tagliate (l'accorciamento della coda per ottenere la prescritta lunghezza è proibito).
Le code a spazzola (quando cioè i peli della parte inferiore sono troppo lunghi) non sono desiderate. È però proibito rasare la coda.
 
ARTI ANTERIORI
Il braccio deve essere forte e muscoloso; l'articolazione del gomito non deve essere né girata in fuori né in dentro, ma cadere in appiombo, così come il robusto avambraccio, partendo dall'articolazione del gomito e, visto sia dal davanti che di profilo, deve scorrere in linea dritta sino all'articolazione dei piedi. Il carpo, visto da davanti, scorre sulla stessa linea dritta sino ai piedi; visto di profilo ha solo una leggera inclinazione in avanti.
Difetti: gomiti girati in dentro o in fuori. La prima posizione é generalmente dovuta da strettezza e da poco discesa del torace, il che porta gli arti anteriori ad essere troppo vicini l'uno all'altro e conseguentemente la ricerca dell'appoggio avviene girando in fuori la parte inferiore degli arti stessi. I gomiti girati in fuori provocano invece la rotazione in dentro dei piedi e delle dita. Una rilevante incurvatura della regione carpiana è un indizio di debolezza (cedimento delle giunture) ed è generalmente accompagnata da dita dei piedi molto lunghe e aperte. È pure difettosa una deviazione dalla linea retta degli arti con carpo girato in fuori o in dentro (posizione francese). Scorretto è naturalmente anche un rigonfiamento alla giuntura del piede.
Gli ingrossamenti alle articolazioni sono, nella maggior parte dei casi, provocati da malattie delle ossa (rachitismo).
 
ARTI POSTERIORI
Coscia larga e muscolosa, gamba lunga e forte. Si ha la desiderata, solida posizione del posteriore quando le articolazioni dell'anca, del ginocchio e del garretto non hanno un'angolatura troppo aperta. Visti da dietro, gli arti posteriori devono apparire assolutamente diritti, né deviati in fuori né in dentro.
Difetti: quando l'articolazione dei ginocchio è molto deviata in fuori, si ha per conseguenza la deviazione in dentro del garretto e il care assume la posizione "vaccina" mentre a loro volta i piedi girano in fuori. La posizione contrapposta é invece quella dei garretti molto allontanati fra di loro (posizione a botte).
Si ha il difetto del posteriore diritto quando le angolature dell'anca, del ginocchio e del garretto sono troppo ottuse sì da formare una linea quasi diritta. Poco piacevole é però anche l'angolatura troppo accentuata che si ha quando le ossa degli arti posteriori sono troppo lunghe in rapporto a quelle degli arti anteriori.
 
PIEDI
Arrotondati, non girati né in dentro né in fuori. Dita corte molto arcuate e ben compatte (piedi di gatto). Unghie corte, robuste e, possibilmente, scure.
Difetti: dita aperte, schiacciate, lunghe (piede di lepre) girate in dentro o in fuori. Presenza del quinto dito con caratteristica di sperone agli arti posteriori. Unghie troppo lunghe.
 
ANDATURA
Ampia, leggermente molleggiata.
Difetti: passo corto, andatura legata, stretta o beccheggiante, ambio.
PELO
Molto corto e fitto, molto aderente e lucente.
Difetti: pelo troppo lungo, disordinato e opaco (generalmente derivante da cattiva nutrizione, verminazione o insufficienti cure).
COLORE
a) Alani tigrati: colore di fondo dal giallo-oro chiaro sino al giallo-oro intenso, sempre con strisce trasversali nere molto evidenti e continue. Più è intenso e lucente il colore di fondo e più decise sono le tigrature, tanto più vicino all'ideale è il colore del mantello. Non desiderate sono piccole chiazze bianche al petto o alle dita dei piedi, come non desiderati sono le unghie e gli occhi chiari.
Difetti: colore di fondo, grigio-blu o isabella, tigrature slavate,
striscia bianca sulla fronte, collare bianco, piedi o balzane bianche, punta della coda bianca. Cani di questo genere non vengono premiati.
b) Alani fulvi: colore giallo-oro chiaro sino al giallo-oro intenso; è desiderata la maschera nera come pure le unghie nere. Il color giallo-oro è sempre da preferire.
Difetti: colori giallo-grigio, giallo-blu, isabella, giallo sporco sono da qualificare scarsamente. Per i segni bianchi vale quanto detto al paragrafo a).
c) Alani blu: il colore deve possibilmente essere blu acciaio puro senza alcun riflesso giallo o nero. Negli Alani blu sono tollerati occhi più chiari e sono pure tollerati segni bianchi.
Difetti: colore giallo-blu o nero-blu. Occhi troppo chiari, occhi pungenti, occhi gazzuoli.
d) Alani neri: color nero lacca, lucente, occhi scuri.
Difetti: color nero-giallastro, nero-marrone, nero-blu. Occhi chiari. Sono ammessi segni bianchi.
Soggetti con gualdrappa nera sono giudicati fra gli Alani neri.
e) Alani a mantello bianco-nero (arlecchini): il colore di fondo deve essere bianco puro, possibilmente senza alcuna punteggiatura, con macchie nere a contorno strappato e irregolare color nero lacca ben distribuite su tutto il corpo. Ammesse, ma non desiderate sono poche e piccole macchie grigie o marroni. Gli occhi devono essere scuri. Sono ammessi, ma non desiderati, occhi più chiari o di colore diverso. Il tartufo dovrebbe essere nero ma sono ammessi nasi macchiati o color carnicino.
Soggetti a mantello bianco con grandi macchie nere vengono giudicati con gli Alani neri; lo stesso dicasi per gli Alani in cui il mantello nero si estende su tutto il corpo
lasciando bianchi solo il collare, gli arti e la punta della coda.
Difetti: fondo del mantello grigio-blu o punteggiato. Occhi acquosi, arrossati o cisposi.
Sono esclusi dalle premiazioni:
1) Alani bianchi senza alcun segno nero (albini) o quelli color tortora.
2) I cosiddetti mantelli porcellanati che presentano evidenti macchie blu, grigie, gialle o anche tigrate.
3) I cosiddetti grigio-tigrati che hanno il fondo del mantello grigio.
Maschi:
Soggetti che abbiano uno solo o entrambi i testicoli non evidenti, sono esclusi dalle premiazioni.
TAGLIA
L'altezza al garrese di un maschio deve essere di almeno 80 cm, per le femmine di almeno 72 cm. È però desiderato che questo limite venga nettamente superato.
MODIFICHE ALLO STANDARD
I soggetti con orecchie tagliate ma non erette o tagliate troppo corte non possono ottenere l'eccellente. Ai fini del giudizio, il valore delle orecchie tagliate è identico a quello delle orecchie non tagliate. Le orecchie non tagliate devono essere attaccate alte, di grandezza media e piazzate in maniera che il bordo anteriore sia ben aderente alle guance.
Circolare n. 4509 di prol. del 7-7-88. Il Consiglio Direttivo rende noto che possono essere giudicati in esposizione anche soggetti con orecchie integre.
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