I Cani.

I CANI hanno gambe alte, muso allungato, e solo quattro dita posteriormente e cinque anteriormente; non hanno unghie taglienti né retrattili, quindi non acconce né ad aggredire né alla difesa; la loro lingua è morbida, la coda assai lunga, più o meno fitta. Sono i più intelligenti fra i Carnivori. Hanno i sensi sviluppatissimi, soprattutto quello dell'odorato. Si trovano sparsi sopra tutto il globo, dalle più alte latitudini alle più basse. I Cani comprendono i due generi Volpe e Cane.

Il Cane propriamente detto.

Il CANE è un mammifero dell'ordine dei carnivori. Senza avere come l'uomo il lume della ragione, il Cane è dotato della più gran forza di sentire e spinge la fedeltà all'ultimo punto. Dove trovare un amico più sincero, più costante, più devoto, una servitù più fedele, un'affezione più forte, una devozione più continua, un'anima più leale e più sincera? Nessun'ambizione, niun interesse e desiderio di vendetta, niuna temenza in fuori di dispiacere. Non sa che cosa sia l'ingratitudine. Sacrifica volenteroso la sua vita a quello che lo ha nudrido; è tanto devoto che abbandona perfino la propria volontà: è tutto del suo padrone e mette sempre in pratica l'obblio di sé stesso. Più sensibile al beneficio che all'oltraggio. Lecca la mano che lo ha percosso e non oppone che grida e la disarma a forza di pazienza e sommessione. E' avido di carezze, e la indifferenza di coloro che egli ama lo rende molto melanconico. Esso è il solo fra gli animali che sempre riconosce il padrone e gli amici di casa, il primo che si accorge dell'arrivo dello straniero, il solo che avendo perduto il padrone, lo chiama coi suoi gemiti. Questo animale ha tutte le qualità del cuore e tutte quelle dell'intelligenza. Distrazione del ricco, consolazione del povero, compagno fedele nell'avversità. Questo animale sì amabile, sì intelligente e che rende all'uomo tanti importanti servigi, va soggetto al terribile male della idrofobia. I sintomi più caratteristici, che rivelano in sul principio la tremenda malattia del Cane, la rabbia, sono la malinconia e l'inappetenza. L'animale ha l'occhio infiammato, brillante; la luce lo molesta, una sete ardente lo tormenta, ma ha cura di non soddisfarla, non già perché i liquidi gli facciano orrore, come si crede comunemente, ma perché prova un gran dolore nell'inghiottire. Uno stato di furore indicibile segna finalmente l'ultimo periodo della malattia. L'animale corre qua e là mordendo tutto ciò che incontra sulla via, gatti cani, uomini, donne e fanciulli, e comunica così a tutte le vittime il veleno di cui è impregnata la sua bava. E' molto raro che si avventi contro il suo padrone, ed è probabilmente per evitare questa disgrazia che scompare dalla casa, appena sente i primi sintomi di quell'orribile male. Ogni cane che morde senza essere aggredito né stuzzicato in nessun modo, dev'essere ucciso; lo stesso rigore si deve usare con gli animali che egli abbia morso nel suo furore. In quanto poi all'uomo, subito dopo l'accidente bisogna scarnificare la piaga, pulirla con cura, e cicatrizzarla profondamente con un ferro rovente o con qualche fortissimo caustico.

Le varie razze di Cani.

I CANI DA CACCIA formano due categorie Cani da corsa e Cani da fermo. I primi tengono dietro rapidamente a una traccia abbajando, e non si fermano se non

quando hanno presa o perduta la selvaggina. I secondi seguono in silenzio le traccie della selvaggina, scoprono con avvedutezza i vari suoi giri, le sue astuzie, e non ristanno dal progredire se non quando il crescere delle emanazioni fa loro scorgere prossimo l'animale. Allora si dice che postano. Certi Cani da fermo si posano sul ventre aspettando il cacciatore, altri rimangono immobili e fissi, colla zampa alta, le narici dilatate e cercano affascinare la selvaggina coi loro sguardi infuocati. I tipi principali di Cani da fermo sono il Bracco, lo Spagnuolo, il Barbone ed il Grifone.

Fra i Cani da corsa giova menzionare il Veltro o Levreiere, i Cani di Saintonge e del Poitou, i Cani inglesi, i Bassotti o Segugi. Si adopera pure l'Alano, il Mastino ed il Grifone per cacciare la grossa selvaggina. Vennero generalmente divise tutte le varietà di Cani in Mastini, Spagnuoli ed Alani. Le più grandi specie di Cani si trovano fra i Mastini: tra essi il Danese grosso ha la statura d'un asino, il Mastino comune di statura grande, pelo corto, muso grosso, coda ondeggiante e non fioccosa, il Danese macchiettato così detto perché ha il suo pelame corto, per lo più bianco, e vagamente sparso di numerose macchie nere, è buon corridore; il Veltro o Levriere che, velocissimo nella corsa, raggiunge il coniglio o la lepre, e raggiuntili e ghermitili, ad un fischio del padrone corre a portargli la preda, ha fianchi scarni, muso lungo, gambe sottili e lunghe, corpo snello.

Il CANE DA PASTORE che veglia sull'armento, lo raccoglie al pascolo, va, corre, torna sempre sollecito a seguir gli ordini del pastore; il Segugio o Cane da correre, che ha pelo corto, orecchie ampie e pendenti, è di meraviglioso odorato e va velocemente anche per più ore sulle orme della lepre. Il CANE DI MONTE e il CANE DEL SAN BERNARDO che, ammaestrato dai pii monaci dell'Ospizio sulmonte san Bernardo, va fiutando per ogni intorno in fra le nevi ed in mezzo alla imperversante bufera per iscoprire traccia del passaggiero smarrito per quel periglioso monte, e corro torto ad avvisarne i monaci onde solleciti si portino in soccorso dell'infelice.

Ai CANI SPAGNUOLI appartengono il Cane lupo, il Cane della Cina, il Cane degli Esquimesi, il Cane di Siberia; questi due ultimi vengono adoperati nel loro paese a tirar slitte sulla neve molto velocemente. Il CANE BRACCO che per la squisitezza dell'odorato scopre al cacciatore il nascondiglio della selvaggina.

Il CANE BARBONE, il più fedele e il più intelligente di tutti i cani; è di mezzana statura, gambe piuttosto corte, corpo tozzo, orecchie ampie e pendenti, pelo lungo, ricciuto e lanoso; gli Spagnuoli chiamati francesi e inglesi; il Piccolo Spagnuolo, stipite di moltissime varietà di Cani da signore, notevoli per la loro piccolezza, come il Piramo, il Bichon, il Piccolo Grifone, il Cagnolino bianco dell'Avana, il Cane Leone e vari altri.

I CANI SPAGNUOLI hanno ordinariamente le orecchie ampie e pendenti, pelo bianchissimo e lunghissimo, talora macchiato di bruno a coda rialzata. Agli ALANI appartengono l'Alano grosso o Mastiff degli inglesi, molto coraggioso, robustissimo, e atto al combattimento quando è stato a ciò ammaestrato: l'Alano del Tibet che ne differisce

pochissimo, il Botolo, il Molosso, il Frevier, l'Alano inglese ed il Roquet.

Il Cane latra o abbaja allorchè manda fuori la sua voce con forza; gagnola o mugola quando manda fuori una certa voce acuta, sommessa e interrotta; uggiola quando manda fuori una voce stridula e lamentevole o perché lo si sciolga dal guinzaglio, o perché gli sia aperto l'uscio per rientrare in casa, schiattisce o squittisce il Segugio quando insegue la lepre; guaisce se vien percosso; ringhia quando fa sentire

certa voce cupa e rantolosa, mostrando di non voler essere toccato e di voler mordere.