In 8r8gg0$iuo$1@nread2.inwind.it, TN, nicolatatulli@inwind.it, il 2-10-2000
1:13 ha scritto:


> Certo se anche voi sapete e volete informarmi, vi sarei grato.
> Mi interessa sapere in particolare se negli ultimi tempi si sono approntate
> soluzioni efficaci per
> debellarlo o per  lo meno attenuarla. Inoltre gradirei essere informato sui
> rischi effettivi per l'uomo.

Per quanto riguarda la terapia della leishmaniosi, il farmaco di elezione
rimane ancora l' antimoniato di N-metilglucamina (nome commerciale
Glucantim) da utilizzarsi per via parenterale (sottocutanea o
intramuscolare) secondo dosi e cicli variabili dipendenti dalle condizioni
del soggetto.
In alternativa, è possibile utilizzare un antibiotico, l'amminosidina
(Amminofarma) e, secondo recenti studi della Facoltà di Medicina Veterinaria
di Messina, anche un'associazione chemioterapica spiramicina + metronidazolo
(Stomorgyl) per via orale. Naturalmente qualsiasi decisione terapeutica
spetta al Medico veterinario.

I rischi per l'uomo sono praticamente nulli per quanto riguarda la
trasmissione diretta dal cane. Il ruolo fondamentale nella trasmissione
della malattia è svolta dai flebotomi, insetti ematofagi. L'uomo svolge, in
genere, il ruolo di ospite occasionale, mentre il cane costituisce il
serbatoio principale della leishmaniosi viscerale. Le uniche antropozoonosi
(malattie trasmissibili da animale a uomo e viceversa) note sono il
"kala-azar da L. donovani e il "bottone d'oriente" da L. tropica.

Roberto Priolo Med. Vet.