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Subject: Re: Le doti di un buon allevatore
From: (Pridekennel, Amstaff from Italy)
Ciberspazio.... Ultima frontiera..... Questi sono i viaggi della nave
stellare di IDAC... Diario dell'Ammiraglio: (Laura C.) ha
scritto:
>Seguendo vari thread sul NG, mi è sorta una curiosità: quali sono le
>doti/qualità e le conoscenze necessarie per diventare buoni allevatori
>(dando per scontato l'amore per i cani)?
Un buon allevatore, dici?
Dunque, tutti gli allevatori, buoni o meno buoni che ho conosciuto hanno come
comune denominatore il fatto di essere come minimo "sopra le righe", se
conoscete un allevatore serio, coscenzioso, preciso, che si ricorda tutto,
che sa sempre quello che deve fare, dove andare e che è sempre in orario,
allora fuggire a gambe levate perchè sicuramente è un allevatore per sbaglio.
Un allevatore che alleva per passione, non può essere una persona sana di
mente, se lo era, presto o tardi inizierà a dare segni di sfaldamento
cerebrale. Il primo segno tangibile per riconoscere un allevatore è
l'abbigliamento: un allevatore veste da allevatore, mette pantaloni larghi,
giubbotti abbondanti, impermeabili e col cappuccio, i giubbetti degli
allevatori sono pieni di tasche, dentro le tasche ci puoi trovare qualsiasi
cosa, dai croccantini, al disinfettante, ai collari, ai pezzi di pane secco,
ai fazzolettini sporchi di muco, bava, caccoline varie... se ha cani a pelo
lungo porta anche un pettine e il necessaire per la toeletta veloce.
L'allevatore profuma moltissimo ma il suo profumo lo apprezzano solo i suoi
cani. Ha macchie, lividi e graffi in zone che voi non sapete nemmeno di
avere.
La donna allevatrice si distingue in estate perchè esibisce un'abbronzatura
tigrata e maculata sulle gambe.
L'allevatore non ha mai tempo per niente, dimentica gli appuntamenti,
dimentica le scadenze, a volte dimentica anche come si chiama.
Di sicuro dimentica prima i nomi dei proprietari dei suoi cani che i nomi dei
cani stessi e infatti sulla rubrica scrive, accanto al nome del proprietario,
il nome del suo cane, almeno sa chi è.
L'allevatore non va dal medico, ma quando si trova col suo cane dal
veterinario chiede informazioni su quel doloretto che sentiva settimana
scorsa. Capita che l'allevatore si curi con le medesime medicine che da ai
suoi cani (quelle per uso umano naturalmente... sempre che non siano
finite... allora vanno bene anche le specialità veterinarie).
Difficilmente l'allevatore è pieno di soldi, se lo è non se li gode, ma li
spende per i cani, per le expo, per la pubblicità, per viaggi (alla mondiale,
alla speciale, all'europea...), o per comperare un nuovo riproduttore.
L'allevatore ricco si distingue da quello povero perchè può permettersi un
aiutante che faccia il lavoro sporco, in modo che l'allevatore possa
occuparsi per più tempo dei cani.
L'allevatore se vuole avere successo deve imparare a relazionarsi coi
clienti, non tutti ci riescono perchè di solito quella è la parte più
faticosa del lavoro dell'allevatore.
L'allevatore infatti deve rispondere 36524 volte in un anno alle medesime
domande; nel 30% dei casi le risposte vengono assimilate e bastano, nel 15%
dei casi danno origine ad altre domande, che ne originano altre, ecc, ecc;
nel 20% dei casi bisogna scrivere le risposte perchè possano venire
consultate in seguito, nel 15% dei casi le risposte non vengono assimilate e
nemmeno scritte, ma sarà possibile dare nuovamente la stessa risposta
telefonicamente di lì a breve, nel 10% dei casi chi chiede ha già la risposta
ma vuole solo vedere quanto l'allevatore è preparato; l'altro 10% non sa/non
risponde.
continua...
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Subject: Re: Le doti di un buon allevatore
From: (Pridekennel, Amstaff from Italy)
Ciberspazio.... Ultima frontiera..... Questi sono i viaggi della nave
stellare di IDAC... Diario dell'Ammiraglio:
(Zoot) ha scritto:
>L'allevatore è quello che non ha i peli di cane sui sedili, ma i sedili DI
>pelo di cane con rare intercapedini tra cui, il primo anno, si intravvede
>ancora il colore del sedile.
L'allevatore ha i sedili dell'auto coperti di pelo... e su questo siamo tutti
daccordo.
Quando acquistai il primo cane, mi resi conto che l'interno dell'auto
dell'allevatore aveva un odore particolare che riuscii ad identificare dopo
diversi esperimenti; le componenti di tale fragranza erano:
cacca di cucciolo,
gas vari,
odore di vomito,
odore di pipì,
deodorante per auto alla cannella mescolato con vaniglia,
odore di pelo di cane entrato nelle bocchette del riscaldamento,
odore di automobile (mooolto diluito),
ed un'altro che non riuscivo ad identificare e quindi non ho potuto
riprodurre tale odore uguale uguale al suo...
dopo un paio d'anni ho iniziato ad usare al posto delle coperte la carta di
giornale e il mix è miracolosamente apparso in tutto il suo splendore.
L'auto dell'allevatore ha inoltre un'altra caratteristica: di qualsiasi
colore fosse stata originariamente, dopo un po' diventa miracolosamente di un
anonimo color terra maculato, variegato di polvere autostradale, picchiettato
di moscerini e tigrato di unghiate.
I vetri di un allevatore sono sempre a pois, sia dentro che fuori e non solo
quelli dell'auto.
L'allevatore femmina che va a fare la spesa, e che in quanto allevatore ha
qualche venerdi in meno, di solito lascia la borsa della spesa incostudita in
auto assieme al cane... ma solo per pochi secondi, vale a dire il tempo
necessario al famelico animale per sbafarsi l'arrosto che doveva essere la
cena, quindi l'allevatore mangia pasta in bianco, ma non perchè sia a dieta.
continua....
Veronica, vuoi parlarci della casa dell'allevatore di cani bavosi?
--
la Dany
Befana di rango 10° in classifica
"I do not know If dogs go to Heaven
but I do not want to go to any Heaven Where there are no dogs"
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