Subject: Pastore Maremmano Abruzzese
From: contrito64@....... (Sirio)
Newsgroups: it.discussioni.animali.cani
Date: 8 Sep 2002 01:17:57 -0700

Perchè il doppio nome? 

Maremmano-Abruzzese è la denominazione ufficiale data alla razza nel
1958 quando l'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, incaricò il
prof. Solaro di redigere lo standard di razza .Il doppio nome
diffondendosi nel corso degli anni , ha creato molta confusione su
questa razza .

Infatti con esso i redattori hanno voluto riconoscere alla maremma
una paternità sul cane che assolutamente non le appartiene.

Da secoli chiamato semplicemente "cane da pecora" o "pastore
abruzzese" questo cane è il frutto di una selezione millenaria legata
al vastissimo fenomeno della pastorizia transumante che ha avuto ed ha
il suo epicentro in Abruzzo e nelle altre zone attraversate dai Regi
Tratturi dell'ex Regno di Napoli.

Nella maremma toscana ,anche a causa del suo territorio in buona
parte acquitrinoso, è sempre stato predominante l'allevamento bovino
ed equino ( vedasi la tradizione dei "butteri ", i cosiddetti cow-boys
maremmani ! ) .
L'allevamento ovino si è intensificato solo dopo le bonifiche degli
anni ' 20 e '30 , soprattutto grazie alla immigrazione di pastori
sardi divenuti stanziali .
Il fenomeno della transumanza quindi ha interessato solo marginalmente
la maremma ,( e a voler essere più precisi semmai la maremma laziale)
, dove arrivavano a svernare le greggi discese dagli altipiani umbri .
E anche in questo caso tali spostamenti di greggi non possono essere
assolutamente paragonabili alle centinaia di migliaia di capi che
percorrevano i tratturi dall'Abruzzo verso la Puglia ( e con essi i
cani al seguito ) .

Va da se quindi che le basi culturali , storiche e sociali da cui
questa razza trae origine sono quelle delle Genti e dei Pastori
d'Abruzzo per i quali il cane da pecora è sempre stato
indissolubilmente legato al sistema economico-sociale della pastorizia
, indispensabile ausilio alla dura vita quotidiana.Girando ancor oggi
l'Abruzzo è palpabile la simbiosi tra territorio,popolazione e cani
.Centinaia sono ancora i cani usati per la difesa dai predatori e
innumerevoli sono i soggetti tenuti a guardia di case e proprietà.
Tradizioni , feste, proverbi, modi di dire , nomi di strade e contrade
, tutto in Abruzzo riecheggia e riporta alla "civiltà della
transumanza" di cui il cane da pecora è stato insostituibile elemento.

Il fatto quindi che cani al seguito di greggi si siano diffusi anche
nella maremma toscana non da diritto al prof. Solaro e ai suoi dotti
collaboratori di appiccicargli l'etichetta di "Maremmano" 
antecedendo il nome "Abruzzese" , quasi come "contentino" ai rozzi
pastori .
Ma questo doppio nome appare ancora più falso e ipocrita considerando
che se il redattore avesse voluto menzionare le zone di provenienza
del cane avrebbe dovuto mettere in conto anche il Sannio , il Matese ,
la Puglia , la stessa Umbria ,tutte zone dove storicamente la presenza
di questo cane è stata sempre molto più radicata che non in maremma .

Ma allora perchè solo maremmano ? 

Semplicemente perchè i primi ad allevare la razza per scopo sportivo
ed espositivo ( fuori quindi dall'ambiente naturale del cane )sono
stati cinofili toscani - nobili e non -, che snobbisticamente nei
primi anni 50 tenevano questi cani a guardia delle loro ville non
perchè ne avessero tradizione , necessità o memoria storica ma solo
perchè faceva molto chic avere nella casa di campagna un cane bello ,
bianco , rustico e per di più chiamato "maremmano".
Forse il prof.Solaro ha voluto anche compiacere queste persone , che
facevano parte del suo stesso mondo .

Noi crediamo però che nella redazione dello standard e del nome non
abbia tenuto nella dovuta considerazione il cane visto nella sua
completezza ma si sia limitato a un approccio superficiale ed
esclusivamente "tecnico" senza quindi tenere in alcun conto l'ideale
morfologico e funzionale dei pastori .

In sintesi la cinofilia ufficiale, osservando e valutando un "cane
da pecora " vedeva - e ancor oggi vede - essenzialmente un altro
cane , un cane fatto di misure , angoli , appiombi, groppe ecc. ma
dopo di ciò non avrà mai la capacità di vedere " il " cane
nell'insieme e nel profondo.

Questa razza è giunta sana e integra fino ai giorni nostri grazie
alla pastorizia abruzzese e non certo per l'interessamento della
cinofilia ufficiale che in 50 anni ne ha stravolto la morfologia (
selezionando un cagnetto utile solo per le passerelle espositive )e
nel carattere ( facendolo diventare un ibrido e inclassificabile cane
da salotto ).
Noi crediamo che questo cane sia profondamente e visceralmente
abruzzese, riassume in se l'essenza stessa delle popolazioni abruzzesi
e può essere preso a emblema della nostra regione

Questa razza va capita prima col cuore e poi con la mente e nessun
esperto cinofilo o grande professore potrà mai comprenderla e
conoscerla a fondo se non ne avrà prima conosciuto , capito ed
assimilato il retroterra culturale in cui si è forgiata attraverso i
secoli.

" UNA TERRA , UN CANE " potrebbe essere il sintetico motto per
definire il Cane Pastore Abruzzese.