La cataratta
Per cataratta si intende l' opacamento del cristallino. Risultano piu'
frequentemente colpiti i cani.
Il cristallino e' la lente dell' occhio, ha la forma di una grossa
lenticchia, e' posto subito dietro all' iride (la parte colorata dell'
occhio) e, in condizioni normali, e' completamente trasparente.
Il cristallino presenta una parte piu' superficiale, la capsula, ed una
parte interna artificialmente distinguibile in nucleo, la zona centrale, e
poli, le aree periferiche.  
Esistono diversi tipi di cataratta a seconda della classificazione che si
vuole adottare.
Prendendo in considerazione la sede dell' opacamento possiamo distinguere
cataratte capsulari (interessano la parte piu' superficiale); cataratte
della lente, distinte in totali (l' intera lente e' colpita) o parziali (l'
affezione interessa solo una parte della lente - ad es. il nucleo o uno dei
poli -); infine  cataratte che interessano totalmente il cristallino
(cataratta capsulo-lenticolare).  
Piu' significativa e' la classificazione basata sulle cause determinanti.
Abbiamo cosi:
cataratta evolutiva (tende a svilupparsi) distinta in congenita e
giovanile;
cataratta degenerativa (dovute a cause che inducono una modificazione
strutturale del cristallino) distinta in senile, discrasica (a causa ad es.
del diabete), traumatica, tossico-infettiva (es. cimurro), complicata (come
cofattore di altre affezioni oculari);
cataratta secondaria (che segue altre affezioni).
Non insolita e' la presenza di cataratta con concomitante degenerazione
retinica.
Di solito l' evoluzione e' lenta, nel caso di traumi pero' lo sviluppo puo'
essere molto rapido.
Nelle cataratte degenerative, ad evoluzione lenta, possiamo distinguere
diverse fasi evolutive:
cataratta iniziale - di solito e' colpita la parte centrale del
cristallino, il fondo dell' occhio e' visibile (quindi la retina e'
stimolata) e si ha solo una diminuzione della capacita' visiva;
cataratta intumescente - il processo porta a degenerazione anche le parti
piu' superficiali del cristallino che aumenta di dimensioni (la vista
risulta decisamente ridotta, il fondo dell' occhio e appena visibile e non
se ne distinguono i particolari);
cataratta matura - il cristallino e' completamente bianco (il fondo dell'
occhio non e' piu' visibile e quindi si ha cecita', cio' nonostante e'
sorprendente come alcuni soggetti riescano a muoversi in un ambiente che
conoscono in totale tranquillita', senza pero' lanciarsi in folli corse);
cataratta ipermatura - il nucleo del cristallino si collassa mentre la
restante parte diviene una massa gelatinosa, il fondo dell' occhio torna
visibile ed il soggetto riacquista una certa capacita' visiva (seconda
visione).
Terapia medica - esiste una terapia medica che dovrebbe rallentare lo
sviluppo della cataratta; ho qualche dubbio sulla reale efficacia.
Terapia chirurgica - si agisce asportando il cristallino nella fase di
"cataratta matura". A mio giudizio bisogna valutare molto attentamente non
solo lo stato generale del soggetto da operare (eta', presenza di altre
affezioni, eventuale atrofia retinica, ecc. ) ma soprattutto il carattere
che ha. Gli irrequieti possono andare incontro a complicanze anche molto
gravi. L' intervento e' quindi da prendere in considerazione solo per i
cani estremamente tranquilli.
 
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Cordiali saluti
F.G.

Dr. Ferruccio Gabuzzi
Medico Veterinario
gabuzzi.ferruccio@bluewin.ch
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