Luciano
Beretta nasce a Milano nel 1928 e come lui diceva in una
sua poesia sun nassuu in Guglielmo Pepe al numer vott, sun passaa un via
Garigliano al numer trii
ed è morto a Garda (Vr) nel 1994.
Fu un artista poliedrico; è stato ballerino alla Scala, mimo, fantasista, pittore,
cantante, poeta e soprattutto paroliere scrivendo canzoni per grandi cantanti che hanno
fatto la storia della canzone italiana: Vanoni, Caselli, Milva, Modugno ecc. ma
soprattutto Celentano (Il ragazzo della via
Gluck, Chi non lavora non fa lamore, La coppia più bella del mondo e tantissime
altre tanto da meritarsi il titolo di Poeta del Clan).
Come poeta ha scritto parecchie poesie
dialettali tra cui, penso, la più nota per
romanticismo e sensibilità sia La mamma de la prima ballerina.
Per conoscere meglio questo grande personaggio vi invito a visitare il sito a lui dedicato
che troverete nei link di questo sito.
Giovanni
Borghi nasce allIsola nel 1920. Prima e
durante la guerra aveva un negozio di elettricità in piazza Minniti. Nel 1943 si rifugia
con la famiglia a Comerio (Va). Anche qui si interessa di elettricità e, producendo
fornelli e cucine, nel giro di una decina di anni lo stabilimento ha più di 200 operai ed
inizia a produrre un nuovo elettrodomestico il frigorifero che ha un successo
indescrivibile e nasce cosi la IGNIS.
E stato il simbolo della rinascita del
Paese ed è stato nominato Commendatore.
Bassano Zanelotti nato nel 1920
e rivelandosi già all'età di 17 anni come promessa del pugilato mondiale, vincendo
numerosi incontri, ma che celava una realtà diversa da quella dilettantistica ma accordi
segreti che avrebbero deciso anzitempo il vincitore dell'incontro. Questo mondo non era
adatto a Bassano che decise di lasciare nel 1951. Dopo questa avventura decise di passare
parte della sua vita nel quartiere.
Invece del bandito Barbieri non si può proprio dire che era un santo: nato nel 1922 in via Borsieri iniziò le sue attività criminali e illegali
durante la seconda guerra mondiale commercializzando e trafficando nella borsa nera. Era
un tipo alto, magro con baffetti neri e sottili che gironzolava per le strade della città
a bordo di un'Aprilia nera con motore truccato tanto da seminare le auto della Polizia.
Venne soprannominato "L'Imprendibile". Era noto anche come Don Giovanni e
proprio pedinando una sua conquista, le forze dell'ordine riuscirono a braccarlo e ad
ucciderlo durante uno scontro a fuoco nel quartiere di Loreto. Una curiosità: la sua
macchina era targata MI 777, all'epoca numero telefonico della Polizia.
De "El Lenin", folcloristico personaggio dell'Isola si può
giusto dire che era conosciuto per i dibattiti improvvisati e denigratori, tenuti dal
ponte della ferrovia, nei confronti delle persone che si rifiutavano di offrirgli un
bicchiere di frizzantino. Un giorno fu trovato morto ai piedi del ponte: era caduto mentre
cercava di tenere il suo ultimo discorso.