envenuti nel castello di Melfi, uno tra i piu' belli, piu' grandi e piu' importanti castelli dell' ex Regno di Napoli. Tra i piu' belli perche' da qualunquepunto lo si guardi, ci appare maestoso innalzandosi dalla viva roccia, al culmine della collina cittadina a 531m. s.l.m. e con le antiche mura fortificate che partono dai suoi fianchi cinge il Borgo Antico.
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a sua imponente massa frastagliata di superfici, muri, bifore, torri, feritoie ed elementi architettonici fa in modo che si formino dei suggestivi giochi di luci ed ombre sempre diversi nelle varie fasi della giornata, creando delle atmosfere magiche, irripetibili, che ci riportano indietro nel tempo e sembra quasi di riveder l' eterno Federico passeggiar sui bastioni, o l' invincibile Guglielmo Braccio di Ferro respingere i nemici Bizantini. Come non emozzionarsi difronte a cotanta beltade ?!
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ra i piu' grandi non solo perche' la legenda vuole il castello composto da 365 stanze come i giorni dell' anno, ma il maniero melfitano e' davvero immenso! Nell' odierno nucleo centrale si riconoscono i tratti dell' originaria fortezza normanna, eretta nel 1041, su una preesistente rocca Bizantina, da Guglielmo Braccio di Ferro e ricostruita da suo fratello Roberto il Guiscardo.
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quell' epoca il castello doveva apparire a pianta quadrata con quattro torri angolari, inglobate nel '500/'600 nel palazzo Baronale ed ancora riconoscibili. Ma l' intervento architettonico piu' impegnativo, che ha dato le forme e l' imponenza attuali al maniero va attribuito al XIII sec. con Federico II prima e gli Angioini poi. Infatti in questi anni viene costruita intorno all' antico nucleo centrale una grandiosa doppia cortina muraria, difesa da nove poderosi torrioni a pianta poligonale e quadrata, inoltre viene fatto scavare un profondo fossato tutt' intorno.
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entre all' interno viene creata tutta una serie di ambienti di servizio (stalle prigioni, cisterne, nuova sala del trono dormitori per le guarnigioni, ecc.) che si affacciano su sette ampi cortili. Lavori resisi necessari per adeguare la fortezza di Melfi ( tornata con Federico II a svolgere un ruolo principale nel regno) agli agi della sontuosa corte federiciana e degli uffici amministrativi del regno.
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ei secoli successivi Melfi con i suoi possedimenti viene infeudata a importanti e nobilissime famiglie, quali gli Acciaiuoli ( 1350/1392 ), i Caracciolo ( 1416/1528 ) e infine i Doria ( 1531/1806 ). In questo periodo il castello e' oggetto di lavori volti a trasformarlo da fortezza inespugnabile in residenza signorile, donato infine dai Doria allo Stato Italiano nel 1950, e' sede del " Museo Nazionale del Melfese " dal 1976, ( in fase di ingrandimento in questi mesi ) ma ancora in restauro, ormai trentennale, che ne limita purtroppo la completa fruibilita'.
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superando le guerre dinastiche prima,
i terremoti catastrofici poi, la vetusta' e l' imperizia dell' uomo,
e' giunto a noi in tutta la sua spettacolare bellezza e imponenza,
con quel particolare fascino misterioso che lo contraddistingue e la sua storia
quasi millenaria che lo rende immortale e famoso in
tutto il mondo !
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