Ugo Tognazzi        

                                                                                                               

Ugo Tognazzi nasce il 23 Marzo 1922 a Cremona .
Da giovane lavora come contabile in un salumificio ma ha una grande passione per il teatro e quindi passa tutto il suo tempo libero a recitare nella compagnia del dopolavoro aziendale. Dopo essere stato chiamato alle armi durante la seconda guerra mondiale, inizia a lavorare sempre a Cremona come archivista, prima di decidere di dedicarsi completamente al palcoscenico. Debutta ufficialmente in teatro nella rivista
Viva le donne, scritta da Marcello Marchesi. Dal 1945 fino ai primi anni '50 vive una felice stagione nel teatro di rivista a fianco delle sorelle Nava, di Wanda Osiris e di Tina De Mola. Proprio nell'avanspettacolo e nella rivista Tognazzi instaura un rapporto subito felice con il pubblico, trattandolo da amico. Anche per il suo nuovo modo di fare ridere non legato a una precisa maschera, vestito all'uomo borghese qualunque, senza eccessi né smorfie. Proprio in quegli anni stringe il fortunato sodalizio con Raimondo Vianello che lo avvicina alla televisione, dove è l'impareggiabile protagonista delle varie edizioni del varietà Un, due, tre (dal 1954 al 1959), basato su una comicità stralunata e solo apparentemente sempliciotta (la trasmissione viene bruscamente interrotta a causa delle proteste suscitate da una poco gradita satira politica). Nel frattempo viene scoperto dal cinema; dopo una quarantina di film piuttosto mediocri, Luciano Salce gli offre nel 1961 con Il federale la possibilità di misurarsi con un personaggio (un gerarca fascista) di notevole spessore umano e psicologico. Già agli inizi della carriera si nota la grande abilità di muoversi con disinvoltura nei ruoli più spensieratamente comici come in quelli più difficili e drammatici, il successo ottenuto in questa occasione viene confermato da numerose altre interpretazioni in opere di sempre maggiore impegno, incarnando personaggi ora volgari, sgradevoli e meschini, ora umili, simpatici e accattivanti. Fra i suoi maggiori successi ricordiamo La voglia matta (1962), La marcia su Roma (1963), I mostri (1963), L'ape regina (1963), La donna scimmia (1964), Il commissario Pepe (1969), Amici miei (1975), La stanza del vescovo (1977) e Il vizietto (1978). Nel 1981 vince la Palma d'oro per il migliore attore al Festival di Cannes per La tragedia di un uomo ridicolo, di Bernardo Bertolucci. Nel corso della sua lunga carriera, Tognazzi fa anche la fortuna dei giornali scandalistici per via della sua movimentata vita sentimentale. Dalla sua relazione con la ballerina Pat O'Hara nasce il figlio Ricky, ma dopo alcune storie chiacchierate con modelle e attrici stranieri, Tognazzi sposa nel 1963 l'attrice norvegese Margaretha Robsham, da cui avrà un altro figlio, Thomas. Nel frattempo, conosce Franca Bettoja. Dalla loro unione, che diventa matrimonio nel 1972, nasceranno due figli, Maria Sole e Gian Marco. E in anni in cui si parlava poco o forse per niente di famiglia allargata, Tognazzi cerca sempre di tenere intorno a sé tutti i suoi figli e le sue compagne, formando una specie di tribù che si riunisce spesso nella villa di Torvajanica, dove il celebre comico istituisce un torneo annuale di tennis, sua grande passione insieme al calcio e alla cucina. Negli anni '80, dopo una florida attività cinematografica, torna al suo antico amore: il teatro. Ci torna recitando in francese, alla Comédie di Parigi, il ruolo del padre in Sei personaggi in cerca d'autore, di Luigi Pirandello; indi, in Italia, con Molière L'avaro (1988) diretto da Mario Missiroli e Mr. Butterfly (1989), in finale di carriera. Negli ultimi anni i suoi ruoli sul grande schermo vanno via via riducendosi: interpreta un popolano medievale in Dagobert (1984) di Dino Risi, gira Ultimo minuto (1987) di Pupi Avati e infine compare in Tolérance (1989) nei panni di un nobile gastronomo gaudente. Amareggiato per via di un progetto con Fellini mai andato in porto e soprattutto deluso dal nuovo cinema italiano che non gli offre altro che ruoli di secondo piano in pellicole di scarso rilievo, Ugo Tognazzi, il creatore della "commedia all'italiana ", muore per emorragia cerebrale in una clinica romana il 27 ottobre 1990.

                                         

Fonte: www.mymovies.it/dizionario/biblio