Per iniziativa dell’Arcivescovo Gualtiero Offamilio, nel XII secolo, su un preesistente tempio cristiano del VI sec. trasformato in moschea dagli arabi, veniva edificata la cattedrale di Palermo, dedicata a Maria SS. Assunta il 16 aprile 1185. Originariamente di stile siculo normanno ha subito diversi interventi secondo il gusto e gli stili del tempo in cui sono stati eseguiti. Tra il XIII ed il XIV secolo è stata completato il prospetto occidentale e sopraelevate le quattro torri angolari. E’ del XV secolo il portale del Gambara cui si accede attraverso tre archi sostenuti da quattro esili colonne, sulla prima a sinistra di queste è scolpita una pagina del corano. L’ingresso alla Chiesa avviene attraverso un portale sovrastato dal mosaico della Madonna “Theotòcos”. Nel XVII secolo fu realizzata la barocca balaustra con le 16 statue, che cinge il piano della Cattedrale. La cupola è del XVIII secolo, come l’interno completamente rifatto secondo il gusto neoclassico del tempo.
Nell’abside l’altare di F. Pinistri (1794) è sovrastato dal Cristo Risorto, statua che era posta al centro della famosa tribuna del Gagini, ampiamente descritta in questa cartella. Nel catino due affreschi di M. Rossi (1801). Gli stalli lignei del coro (1466) sono di stile gotico-catalano. Davanti l’altare posto sotto la cupola, arricchito dal Paliotto (prima nella Chiesa dei SS. Cosma e Damiano) si sviluppa, sul pavimento, una meridiana in marmo con pannelli a tarsie policrome raffiguranti i segni zodiacali. A mezzo giorno, un raggio di sole, che proviene dal foro praticato nella cupoletta antistante la Cappella di S. Francesco Di Paola, illumina il segno zodiacale del periodo. 3. CAPPELLA DEL SS. SACRAMENTO. Si raccomanda al visitatore il massimo rispetto per il Corpo eucaristico di Nostro Signore Gesù Cristo custodito nel prezioso altare in lapislazzuli, realizzato su disegno C. Fonsaga. Sull’altare, arricchito con i nove altorilievi di Fabio e Vincenzo Gagini che raffigurano la Passione, sono poste le sculture della Madonna e della Maddalena di G. Serpotta e di S.Giovanni di G. Guercio. Esse sono ai piedi del prezioso crocifisso trecentesco, in legno, dono alla Cattedrale di Manfredi Chiaramonte. Dio Padre in mezzo agli Angeli, stucco opera di F. Quattrocchi, guarda dall’alto. La statua della Madonna è opera di F. Laurana. 6. CAPPELLA DI S. PIETRO E S. AGATA. Sull’altare in lapislazzuli è posto il dipinto di P. Martorana, che raffigura il martirio di S. Agata. Il simulacro della Madonna opera di argentieri siciliani proviene dalla Chiesa dei Mercedari Scalzi. La tela è opera del palermitano g. Velasquez. Opera di Domenico Gagini. In due bassorilievi sono ricordati Mosè che fà sgorgare l’acqua dalla roccia e Gesù che guarisce il paralitico. Sulla cupoletta la Vergine dell’Annunciazione. 10. CAPPELLA DI S. ANTONINO DA PADOVA La tela sopra l’altare che raffigura S. Antonio e S. Anastasio è di dubbia attribuzione (F. Randazzo o V. D’Anna). La tela che raffigura S. Benedetto appartiene a M. Rossi. 11. CAPPELLA DI S. MARIA DEGLI ANGELI Statua dell’Assunta con i sette Angeli con la Madonna dormiente ai piedi. I tre bassorilievi dell’altare sono opera di Gagini Il complesso scultoreo è opera di Filippo e Gaetano Pennino. Ai piedi dell’albero la rappresentazione del peccato originale con Adamo ed Eva tentati dal diavolo. Dall’albero si alza il Fonte battesimale, ottagonale, con scene bibliche prefigurative del Battesimo. La tela che raffigura il Battesimo di Gesù opera del Crestadoro. Davanti il sarcofago sovrastato dal baldacchino in porfido con le spoglie di Enrico VI. Dietro il sarcofago in porfido con le spoglie di Costanza d’Altavilla. Nella parete destra sarcofago, con scene di caccia, di Costanza II d’Aragona. La tomba di Federico II è costituita da un sepolcro sovrastato da un baldacchino in porfido posto all’ingresso della cappella. Dietro la Tomba di Ruggero II. Nella parete a sinistra la tomba di Guglielmo duca di Atene. 15. CAPPELLA DELLA MADONNA DELLA LETTERA Tela bizantineggiante di Antonio Filogamo Opera di G. Spatafora e A. Ferraro. Nei due bassorilievi il Battesimo di Gesù e la benedizione del fonte battesimale. Sulla cupoletta l’angelo dell’Annunciazione. 17. CAPPELLA DI S. IGNAZIO E S. FRANCESCO SAVERIO. Al centro la tela di Pietro Novelli. Nella parete destra il martirio di S. Oliva di autore ignoto. 18. CAPPELLA DEL BEATO GEREMIA Al centro dipinto di Antonio Manno, 1785. A destra i “Sette Angeli” di anonimo, a sinistra il dipinto con S. Francesco e S. Domenico di Fedele da D. Biagio. Vi sono custodite, fra le altre, le reliquie di: S. Ninfa e S. Cristina patrone di Palermo con S. Rosalia, di S. Mamiliano primo Vescovo di Palermo. Il paliotto dell’altare centrale è la lastra tombale di S. Cosma. Vi è anche custodita la prima “urna” di S. Rosalia. 20. CAPPELLA DI S. FRANCESCO DI PAOLA. Cappella barocca, con marmi mischi. Le sculture del Santo e della Penitenza sono di G.B. Ragusa, quella della carità è di G. Vitaliano. La tela sull’altare è opera di Giuseppe Velasquez. Sull’altare pannello di marmo raffigurante la “dormitio Mariae” di Antonello Gagini. Vi è custodita l’urna argentea di S. Rosalia su una vara anch’essa di argento, che il 15 luglio di ogni anno, a conclusione del “festino” in onore di S. Rosalia, è portata in processione per le vie di Palermo. In questa cartella è contenuta una breve storia della vita di S. Rosalia e del miracolo fatto liberando Palermo dalla peste. Urna e vara sono poste dietro un altare d’argento. Nel 1818 V. Villareale in due bassorilievi, posti alle pareti della cappella, illustrò il miracolo e la prima processione. Nel vestibolo statua di S. Rosalia di B. Travaglia (1638). Appena fuori del Tesoro, murate a parete, preziose mattonelle maiolicate con simboli di alcune confraternite Palermitane. Nel tesoro oltre ai preziosi paramenti sacri ed arredi liturgici di epoche varie sono custoditi la corona della Regina Costanza II, il breviario miniato del XIV sec. ed un Paliotto con trama di ricamo con perle. Significativi i portali di marmo opera di V. Gagini e le due porte di legno intarsiato di V. Vernaci. Sull’altare la Madonna della Scala, prima opera di A. Gagini in Cattedrale (1503) Un portale quattrocentesco immette nell’antititulo, che il restauro ha riportato ai tempi della Cattedrale Offamiliana. In alto è visibile il cleristorio, che prima percorreva tutto l’antititulo ed il Coro. E’ l’antica romanica Cattedrale di Palermo, VI sec., modificata a seguito dei continui rifacimenti della Chiesa sovrastante. Due navate con volte a crociera sorrette da 14 colonne sormontate da capitelli corinzi ospitano: (nella parete meridionale) l’altare un tempo tomba di San Cosma e 22 sarcofagi di epoche romana, paleocristiana, normanna, rinascimentale, barocca. Nella Cripta è sepolto Gualtiero Offamilio, fondatore della Cattedrale
Note tratte da: “La Cattedrale di Palermo - Otto secoli di vicende architettoniche” di F. Calamia - A. Catalano. EPOS Palermo 1981 |