Tratto dalla rivista
"MidiSongs" (Edizioni Milano Publishing S.R.L.)
n. 89 del Maggio 2001
Sempre molte le
domande sui computer. Non pochi utenti credono che per
utilizzare il MIDI occorrano configurazioni hardware
potenti. Ma è sempre vero?
Quale è il computer ideale per il MIDI?
Prima di tutto facciamo un po di
chiarezza. Più utenti di quanti si possa immaginare sono
convinti che lutilizzo di un computer per
applicazioni musicali riguardi indifferentemente MIDI,
audio, notazione, eccetera, senza alcuna distinzione tra
le diverse aree applicative; ovviamente queste hanno
aspetti in comune, ma anche esigenze estremamente
differenziate, dunque è difficile rispondere in modo
preciso alla domanda che poni. Non esiste un "computer
ideale", dal momento che tutti i computer possono
gestire tranquillamente il MIDI.
Cosa intendi per "tutti i computer"?
Esattamente quello che ho detto. Il
MIDI in senso stretto (dunque senza laudio di mezzo)
ha requisiti hardware estremamente ridotti. L'attrezzatura
necessaria è poca: un computer di qualsiasi tipo e di
qualsiasi potenza, una interfaccia MIDI e naturalmente
uno strumento MIDI (anche il synth che equipaggia una
scheda multimediale). Se vuoi soltanto ascoltare le basi
potrebbe essere sufficiente il solo computer (quelli di
ultime generazioni dispongono sempre di synth MIDI
integrato e di funzioni audio).
Ma se i requisiti minimi di sistema di
un qualsiasi programma entry level (ad esempio Cubasis)
consistono in un Pentium 200, almeno 64 mega di RAM, eccetera
eccetera! Come fai a dire che qualsiasi computer va bene per il
MlDl?
La tua puntualizzazione è giusta. Ma
le cose non stanno esattamente come si è indotti a
credere. Oltre 10 anni fa i PC avevano processori di
classe 386 e 486, i Macintosh più accessibili erano gli
SE, gli LC, i Classic; si trattava di computer dalla
potenza di calcolo che oggi farebbe sorridere un
ragazzino, eppure largamente sufficiente per tutte le
applicazioni MIDI (anche professionali!). Per non parlare
poi del mitico Atari, che per anni e anni, grazie allinterfaccia
MIDI integrata, è stato utilizzato in studi di
registrazione professionali di tutto il mondo. Il MIDI in
quanto tale, lo ribadisco, ha requisiti hardware
assolutamente minimali, anzi direi talmente minimali che
per iniziare potrebbe essere sufficiente un computer di
quelli che vengono oramai buttati via o venduti a 50/100
mila lire. Ovviamente su questi computer non può girare
il software attuale, ma deve essere installato il
software di allora. E su un PC di allora vi dimenticate
Windows 95 e seguenti, così come sugli antichi Mac non
potete pensare ad un System superiore al 7.1 o giù di lì.
Se qualcuno ha letto i primi numeri di MIDI Songs si
renderà conto di quanto sia vero quello sto scrivendo:
con il software di allora, parlando di MIDI, si faceva
tutto (o quasi) quello che si fa oggi con i programmi più
avanzati.
Ma allora perché i programmi musicali
sono sempre più esosi in termini di risorse hardware?
Anche qui è necessaria una
puntualizzazione. Non sono solo i programmi musicali ad
essere sempre più esosi, bensì tutti i software. Ma
prima di tutto sono i Sistemi Operativi di ultima
generazione ad essere particolarmente avidi di risorse. A
parte questioni puramente commerciali sulle quali non
voglio (e non posso) entrare in questa sede, la cosa va
vista dal lato positivo. Se una volta un sequencer che
girava in uno o due mega di RAM e con processori "jurassici"
consentiva la realizzazione di lavori MIDI professionali,
lo stesso programma nelle versioni attuali è nella
maggior parte dei casi un vero studio di registrazione
integrato, che aggiunge alle proprie caratteristiche MIDI
(le quali, lo ribadisco, necessitano una potenza di
calcolo del tutto trascurabile) funzionalità audio fino
a non molto tempo addietro assolutamente impensabili.
Programmi come Cubase VST e Logic Audio non sono solo dei
sequencer, ma dei veri e propri ambienti completi di
produzione musicale. E se il MIDI è particolarmente
"leggero", la stessa cosa non si può dire dellaudio;
sono proprio le funzionalità dedicate alla registrazione
"non MIDI" che fanno salire i requisiti
hardware dei programmi.
OK. Ora il quadro generale è più
chiaro. Prima però hai detto che per il solo ascolto di basi
MIDI non è necessaria alcuno attrezzatura aggiuntiva al computer.
Puoi dirmi qualcosa di più?
Cominciamo dalla piattaforma Windows.
Come probabilmente sai, Windows 95 e seguenti dispongono
del "Lettore Multimediale". Con questo
semplicissimo programma puoi tranquillamente ascoltare
qualsiasi brano MIDI, purché ovviamente il computer
disponga di una scheda multimediale con generazione
sonora in General MIDI (praticamente tutte le schede
multimediali dispongono di un synth, più o meno
sofisticato, in GM). La periferica utilizzata dal Lettore
Multimediale (e da tutti i programmi MIDI che "si
appoggiano" a Windows, ovvero che non dispongono dei
propri settaggi MIDI) viene impostata nel Pannello di
Controllo /Multimedia alla pagina MIDI. I Macintosh
permettono il playback di MIDI File senza alcuna
attrezzatura aggiuntiva sfruttando un sintetizzatore
software con un set GM (General Midi) e
parzialmente GS (General Standard) già fornito
nel Sistema Operativo dal corredo software QuickTime (il
"motore multimediale" dei Mac). Il Player di
QuickTime riconosce i file MIDI, ma prima di eseguirli
chiede di salvarli in un formato proprietario, detto
"Filmato". La periferica con cui il Player di
QuickTime (e tutti i programmi che non dispongono di un
proprio MIDI Setup) esegue i MIDI File viene decisa dal Pannello
di Controllo / Impostazioni QuickTime.
Certo che è una seccatura dover
convertire i MIDI File in "Filmato QuickTime"...
Hai ragione. Siamo in molti a
chiederci perché sul Mac OS (il primo "vero"
Sistema Operativo multimediale) non sia ancora possibile
la lettura diretta dei MIDI File, nonostante da qualche
anno il software di sistema QuickTime integri un piccolo
synth software. Comunque poco male: esistono molti
programmi freeware o shareware, facilmente reperibili,
che consentono un playback diretto dei MIDI File senza
doverli necessariamente convertire. Tieni comunque
presente che la qualità del soft synth QuickTime è
piuttosto limitata, dunque lascolto "interno"
dei MIDI File su Mac dovrebbe essere preso in
considerazione soltanto se non si ha a disposizione altro.
MID, WAV... A
volte la confusione regna sovrana... La differenza tra
audio e MIDI è sostanziale, ma spesso il neofita non ha
ancora messo bene a fuoco questa problematico e pone
domande che possono sembrare banali, ma che banali non
sono affatto!
Come posso masterizzare i file MIDI su
CD audio?
Calma, calma... I file MIDI non
possono essere masterizzati su CD audio! Forse vuoi
sapere come puoi fare dei CD audio che contengono i brani
MIDI così come li ascolti sul tuo sintetizzatore...
E non è la stessa cosa?
Certo che no! MIDI e audio sono sì
due "formati" con cui viene registrata la
musica, ma la differenza tra questi è sostanziale.
Potresti chiarirmi le idee una volta per
tutte?
OK. Proverò a farlo nel modo più
semplice possibile. Cominciamo dallaudio. Senza
entrare in particolari tecnici, quando parliamo di
registrazione audio altro non intendiamo che musica
memorizzata su di un qualsiasi media (nastro vinile, CD,
Mini Disc...). Il playback di una registrazione audio
richiede esclusivamente la presenza di un riproduttore
compatibile con il formato (registratore a cassette,
giradischi, CD Player, lettore di Mini Disc...) e
naturalmente di apparecchiatura per lascolto (impianto
di amplificazione, cuffia...). Il fatto che alcuni
supporti, quali nastro e vinile, siano "analogici",
ed altri, come CD e Mini Disc siano invece "digitali",
per comprendere la differenza tra audio e MIDI non ci
interessa; quello che conta è che una registrazione
audio memorizza effettivamente la musica in quanto tale (come
questo viene fatto è unaltra questione). Una
registrazione MIDI non contiene la musica (ed è questo
il punto che spesso non è chiaro), bensì dei semplici
codici di controllo (i messaggi MIDI), i quali
impartiscono ordini ad un sintetizzatore; detti ordini
"dicono" allo strumento ricevente che note
suonare e quando suonarle, che strumenti (Program) usare,
che dinamica utilizzare, eccetera eccetera. Ed infatti il
MIDI, per suonare, richiede necessariamente la presenza
di un programma (un sequencer software, o anche un
sequencer a bordo di una tastiera, e comunque
sempre di software si tratta...) e di un sintetizzatore (non
importa se hardware o software, da vari milioni o da
pochi biglietti da diecimila come quelli che equipaggiano
molte schede multimediali). E per questo che i
brani MIDI occupano poco spazio: essi altro non sono che
sequenze di numeri deputati a controllare gli strumenti.
Ora la cosa è chiara, ma tornando al
problema di prima, come faccio per creare dei CD che contengono i
brani MIDI così come li sento sul mio sintetizzatore, per
poterli ascoltare sul mio impianto stereo?
Se hai un computer (ed ovviamente è
questo il solo caso che prendiamo in considerazione) la
cosa concettualmente è molto semplice: basta soltanto
collegare luscita audio del tuo synth (o del
tuo mixer) allingresso audio della scheda audio del
computer e avviare la registrazione (quella audio) mentre
vengono eseguiti brani MIDI; una volta registrato laudio
su hard disk si avranno a disposizione i file (di solito
in formato WAV su Windows e nei formati SDII o AIFF su
Macintosh) i quali potranno essere masterizzati su CD.
Tieni presente che questa mia risposta è molto generica;
per fare questa operazione ci sono infatti diversi
sistemi, i quali dipendono ovviamente dallattrezzatura
in tuo possesso. Alcuni programmi (soft synth), ad
esempio, consentono di "trasformare" il MIDI
File in file audio, pronto per essere masterizzato su CD,
senza la necessità di effettuare alcun collegamento, e
senza programmi aggiuntivi. Ho usato la parola "trasformare"
tra virgolette in quanto il termine è improprio: ciò
che di fatto avviene è un "rendering" mediante
il quale il file MIDI viene "scritto" su hard
disk sotto forma di audio, utilizzando i campionamenti
propri del soft synth.
Quale è il soft synth più
adatto per questo scopo?
Per le basi MIDI, lo strumento
software migliore in assoluto è il bellissimo Virtual
Sound Canvas versione 3, del quale presto faremo un test
su queste pagine.
E se non disponga di un sintetizzatore
software, come faccio per registrare in audio una esecuzione MIDI?
Ti suggerisco la strada più semplice
(e comoda), effettuabile con qualsiasi software MIDI +
audio. Prima di tutto devi effettuare le connessioni
secondo lo schema concettuale illustrato in figura 10.
Poi, con un programma in grado di leggere file MIDI e di
registrare laudio, una volta caricato il MIDI file
che vuoi eseguire e registrare sotto forma di audio, devi
soltanto abilitare al recording una traccia audio (stereo)
e partire con la registrazione; quello che succede è
semplicissimo: il programma esegue il brano MIDI e loutput
audio del sintetizzatore viene registrato su hard disk.
Semplice, no?
uscita audio
del sintetizzatore
ingresso
audio della scheda multimediale
Fig.
10: schema concettuale del collegamento audio per
registrare
su hard disk ciò che avviene riprodotto da
strumentazione MIDI.
E se non ho un programma in grado di
gestire MlDl e audio insieme?
Oramai tutti i sequencer MIDI (inclusi
quelli entry level) sono in grado di gestire anche tracce
audio, dunque se devi registrare spesso brani MIDI su
supporti audio ti conviene munirti di uno di questi
programmi. La prossima volta, come puoi leggere nel
riquadro, vedremo alcuni software appartenenti a questa
categoria, e che soprattutto costano zero o quasi.
Ho provato a collegare luscita
della mia scheda multimediale al suo stesso ingresso, per
registrare in audio quanto eseguito dal sintetizzatore di bordo,
ma ottenga solo rumore. Sbaglio qualcosa?
La situazione che proponi, con un
collegamento "ad anello" tra ingressi e uscite
audio di una scheda multimediale (vedi figura 12), non è
molto ortodossa, visto che può innescarsi un "feedback
loop", e francamente non mi sento di consigliarla,
tuttavia un modo per far funzionare le cose cè:
devi avere la cura di disattivare luscita linea dal
Controllo Volume di Windows (o dal mixer di
gestione della scheda), in modo tale che lunico
segnale che arrivi allinput della scheda sia quello
generato dal suo stesso sintetizzatore MIDI.
MIDI /
JOYSTICK
Figura
12 - Schema
del retro di una
scheda multimediale.
Questa situazione
di collegamenti
non è proprio
ortodossa e
sarebbe da
evitare
(per ovvi
motivi,
primo fra
tutti il rischio
di un loop audio)
line OUT
mic IN
line IN
Tieni presente che tale situazione è da
prendere in considerazione soltanto se non hai nessun altro modo
di procedere per registrare in audio il segnale di un MIDI synth
(e se il solo sintetizzatore che hai è quello della scheda
multimediale). Nel caso di questa situazione (ripeto, poco
raccomandabile) ricordati di effettuare i collegamenti a computer
spento. Un setup concettualmente simile ma assai più comodo,
visto che ti permette di ascoltare quanto stai registrando (cosa
impossibile nel collegamento "ad anello"), è quello
schematizzato in figura 14, nel quale la scheda multimediale del
computer potrebbe essere connessa ad un normale amplificatore
"hi fi". Anche in questo caso tieni sempre presente
quanto ho appena detto, sempre a proposito della disattivazione
delluscita di linea, visto che il rischio di un loop è
sempre in agguato. Una cosa di fondamentale importanza: il
livello di ingresso audio della scheda deve essere attentamente
regolato per evitare distorsione (livello troppo alto) oppure un
eccessivo rumore di fondo rispetto alla musica (livello troppo
basso).
Come faccio per visualizzare il Controllo
Volume di Windows?
Alcune schede multimediali dispongono
del proprio controllo di volume, ad ogni modo il mixer
virtuale di Windows, sempre disponibile, può essere
mostrato sulla barra delle applicazioni (figura 15); la
sua icona viene fatta apparire dal Pannello di
Controllo / Multimedia, schermata Audio (vedi figura
16). La console di Controllo Volume viene aperta o con
"right click" sullicona dellaltoparlante,
oppure facendo doppio click sullicona stessa.
Nel Controllo Volume non
vedo gli ingressi (o le uscite) che mi servono. Cè
qualcosa che non funziona nel mio sistema?
L'aspetto del mixer Controllo
Volume di Windows può essere configurato a piacere,
mostrando solo i canali che interessano. Tieni presente
che di fatto ci sono due mixer: uno per i controlli di
riproduzione ed uno per quelli di registrazione. Per
scegliere quale dei due visualizzare devi andare nelle
proprietà del mixer (vedi figure 17 e 18).
Ho visto che nel Controllo Volume per la
registrazione cè anche la voce MIDI. A cosa serve?
Semplice: a registrare con qualsiasi
programma audio ciò che sta eseguendo il sintetizzatore
MIDI della scheda. Se hai la cura di attivare tale
ingresso, come illustrato in figura 19 (tieni presente
che non tutte le schede offrono questa possibilità),
quando esegui un MIDI file (o una sequenza MIDI con
qualsiasi sequencer), se hai un programma audio in
registrazione (un altro, o anche lo stesso che sta
eseguendo la sequenza MIDI, se questo è MlDl + audio), loutput
del sintetizzatore della scheda viene registrato
direttamente (e "internamente") in audio.
Osserva lo scenario di figura 20: il Media Player di
Windows sta eseguendo un MIDI File, e GoldWave (il noto
shareware audio) sta registrando in formato WAV luscita
del synth della scheda, per una eventuale successiva
masterizzazione su CD, il tutto senza mettere mano ad
alcun collegamento. Mica male, vero?
Non è sempre
necessario spendere soldi o, al contrario, utilizzare
software pirata per cominciare ad avvicinarsi "sul
serio" alluniverso MIDl. I prossimi
appuntamenti di MlDlbase, oltre a proporre domande e
risposte, si occuperanno anche di alcuni programmi (commerciali,
freeware e shareware) per le piattaforme Windows e
Macintosh; sono infatti diversi, e alcuni davvero
interessanti, i software con i quali i principianti
possono avvicinarsi al mondo della computer music in modo
completo e a costo zero, oppure spendendo cifre molto
contenute (dellordine di qualche biglietto da
diecimila). In molti casi i programmi entry level offrono
funzionalità che vanno ben oltre quelle che sono le
esigenze "di base"; essi inoltre permettono di
imparare i fondamenti del MIDI, e di altre aree della
computer music, senza particolari difficoltà, di
sperimentare liberamente, e soprattutto di mettere a
fuoco quelle che sono le nostre esigenze; questultimo
aspetto è di grande importanza, poiché ci consente di
scegliere quello che sarà il nostro "software
ideale" per gli anni a venire.