INDUZIONE IPNOTICA DURANTE IL SONNO

 

 

Se vivete con qualcuno che vi permette di farlo, potete provare anche voi.

Andate nella stanza in cui la persona dorme, e utilizzate una delle tecniche per creare rapport, respirate con la persona per tre o quattro minuti. Poiché si trova in uno stato molto alterato, ci vorrà del tempo per ottenere rapport.

Oppure, invece di respirare insieme a lei, potreste toccarla e utilizzare le differenze di pressione.

Potreste anche creare rapport usando il canale auditivo, cantando o mormorando dolci  note in  accordo  coi  suoi movimenti respiratori.  

Per uniformarvi al suo ciclo respiratorio, potete utilizzare qualsiasi schema ripetitivo del vostro comportamento, che  riusciate  a controllare. 

Poi,  con   molta   attenzione  e molta calma, cambiate ciò che state facendo,  per vedere  se  siete in grado di guidarla.

Non alterate la vostra respirazione in modo radicale, perché la capacità  di  essere e  di  rimanere  addormentati  dipende in parte dalla possibilità di mantenere costante il proprio ritmo respiratorio, a meno che non vogliate svegliarla, sarebbe poco  appropriato alterare radicalmente la sua respirazione.

A quel punto passate a instaurare un sistema di segnali con le dita,  "Mentre   continui   a   dormire profondamente e a riposarti completamente, puoi rispondere ad alcune domande che ti porrò, sollevando un dito per dire 'sì'  e l'altro per il 'no' ".

La persona si trova in uno stato molto alterato, nel quale le sue normali risorse conscie non sono disponibili, e pertanto non vi intralceranno. 

Adesso   potete  cominciare   a   ottenere   informazioni in modo diretto, per mezzo dei segnali di sì/no, oppure potete proporre cambiamenti e nuovi comportamenti.

Potete compiere tutto il lavoro mentre lei rimane in quello  stato,  senza  interrompere  il  suo  sonno.

  PS: Le persone addormentate reagiscono ugualmente, ma più lentamente e in modo meno manifesto.

La stessa cosa vale per coloro che si trovano in uno stato di sonno dovuto ad anestetici, durante le opera­zioni, per esempio.

Molti medici pensano che i loro pazienti siano com­pletamente addormentati, quando stanno sul tavolo operatorio.

Ciò non risponde assolutamente a verità. Sotto anestesia, la persona accetta le suggestioni postipnotiche più rapidamente che in qualsiasi altra condizione.

Solo perché hanno gli occhi chiusi e la mente conscia è tagliata fuori, ciò non significa che le loro orecchie non funzionino.