Esercizio

Vi ho appena dato dimostrazione di altri cinque tipi d'induzione: 1) Induzioni fulcro; 2) Interruzione dello schema; 3) Sovraccarico; 4) Potere personale; 5) Cumulazione di realtà. Tra un istante vi chic derò di dividervi in piccoli gruppi e di provarle tra voi.

Vorrei raccomandarvi di consentirvi di scegliere qualche cosa di nuovo da provare. Sapete già come fare le cose che già sapete fare. Alcuni vengono ai nostri seminari e imparano di nuovo a fare le cose che già conoscono bene. Vi raccomando di scegliere o un metodo d'induzione che non vi sia per nulla familiare, oppure uno di cui abbiate sentito parlare, ma che non avete mai praticato. Se fate così, amplierete la gamma delle vostre possibilità. Più modi avete per ottenere un dato risultato, più è ampia la gamma di persone con cui riuscirete. Alcuni metodi sono molto efficaci con alcune persone, ma non con altre. Se disponete di molti modi di indurre una trance, scoprirete che tutti possono essere ipnotizzati.

Voglio che vi suddividiate di nuovo in gruppi di tre. A sceglierà un metodo d'induzione che per lui sia nuovo, e l'utilizzerà per indurre una trance in B. La terza persona, C, osserverà le reazioni di B che indicano un cambiamento di stato. Ci saranno dei cambiamenti nella dilatazione delle pupille, nella colorazione della pelle, nella respirazione, nel tono muscolare, ecc. Il compito di C è quello di individuare questi cambiamenti.

Dopo che ha indotto la trance, voglio che gli A facciano quattro altri passi:

1) Fissate alcuni chiari segnali che indichino in quale momento la persona sia stabilizzata a un appropriato livello di trance. "Continua ... ad approfondire ... la trance ... sino al punto che trovi più rilassante ... e a quel punto puoi indicare ... che sei arrivato al momento in cui desideri stabilizzarti ... con un semplice, sincero ... e inconscio cenno della testa ... o sollevando il braccio destro o il sinistro ... di qualche centimetro dalla coscia ...".

2) Quando la persona arriva a questo punto, presentatele un in sieme di istruzioni ad apprendere molto generico. "Adesso ... sarei molto contento ... di poter vedere ... in che modo la tua mente in conscia sceglie alcune particolari esperienze positive ... cui non hai mai pensato in questi anni ... e ti permette di provare il piacere ili

rivedere ... e riascoltare ... e ritrovare le sensazioni ... di questa espe­rienza perduta ... che ha comportato ... per te ... un tipo di esperienza positiva, con tuo grande piacere".

Oppure potreste dire: "Vorrei che la tua mente inconscia ti pro­ponga un'immagine o una sensazione o un suono ... di un qualche cosa che trovi particolarmente creativo per te stesso ... come un'esperien­za ... che avverrà in un qualche momento dei prossimi giorni ... come modo di prepararti ad applicare ... le cose imparate ... in questo ivorkshop". Il contenuto non ha importanza. Non entrate in merito il contenuto. Impartite suggestioni generali di fare, durante la trance, qualcosa che indichi alla persona in modo inequivocabile di essere passata a un nuovo stato di coscienza. Alcuni di voi hanno forse delle richieste specifiche riguardo a cosa desiderano fare quando entrano In trance. Potreste comunicarle agli altri membri del gruppo, prima di cominciare.

Mentre impartite istruzioni generali ad apprendere, potreste anche Iggiungere cose del tipo: "E a ogni tua inspirazione, continui ad an­dare ... più in profondità ... o a stabilizzarti al livello di trance più eomodo ... per te stesso e per gli scopi che ti proponi". Non inserite llcun contenuto; lasciate che sia l'altro a scegliere il contenuto. Limi­tatevi a impartire istruzioni generali a compiere scelte e apprendimenti Inconsci.

3) Qualsiasi sia la suggestione generale che impartite, aggiungetevi ìlcune asserzioni che vi permettano di avere una retroazione. "E quan­do la tua mente inconscia avrà terminato di presentarti questa espe-flenza, indica semplicemente che ciò è avvenuto, lasciando sollevare, fon un sincero movimento inconscio, una o entrambe le braccia, o facendo improvvisamente aprire i tuoi occhi, mentre proverai una sen-lizione di ristoro e di piacere per aver ottenuto le cose che desideravi". Ciò permette a B di disporre di un segnale per farvi capire di aver (ompletato il pezzettino di lavoro che intendeva svolgere nello stato lltcrato.

4) Quando ottenete questo segnale, dovete creare un modo di Uicire dalla trance. "Adesso conterò lentamente a rovescio da dieci a yno", oppure: "Tra un istante allungherò la mano e ti toccherò la Ihiilla". Ciò gli fa sapere cosa sta per succedere, e gli lascia un po' y! tempo per prepararsi. "E quando arrivo a uno i tuoi occhi si spa-Jdncheranno, e ti sveglierai sentendoti molto contento della tua espe­llila, ristorato e come rinnovato da ciò che è avvenuto, e pronto I iniziare nuovamente a imparare qualcosa di nuovo".

In alternativa, potreste sollevargli il braccio, che sarà in catalessi, I dire: "E la tua mente inconscia può permettere che il tuo braccio  sollievo almeno temporaneo. La mente inconscia trattiene il materi.il. potenzialmente soverchiante per la mente conscia. Questa operazione è adeguata, e rappresenta una delle funzioni dell'inconscio.

Se dunque alterate lo stato di una persona e portate alla coscien.•.. un sistema inconscio, può anche succedere che il materiale più imm< diatamente disponibile sia costituito da rifiuti. In termini gestaltici, < un 'lavoro incompiuto'. In termini di analisi transazionale, è oggeti. di 'ridecisione'. Nella storia dell'ipnosi, i ricordi spiacevoli sono stui-rivissuti talmente di frequente che questo fenomeno è stato ufficiai mente etichettato 'abreazione'. Secondo me, un'abreazione rappreseni i semplicemente la risposta più naturale allo scoprire improvvisameni< un sistema che contenga materiale del passato spiacevole o soverchiami

Adesso che fare se qualcuno ha un'abreazione? Diciamo che scoppi.1 in pianto. Se siete molto vigili a livello sensoriale, ve ne accorgerete E allora, che cosa fate?

Jack: Non bisognerebbe fare la stessa cosa che hai appena detto <li fare nel caso delle interruzioni esterne? Io comincerei col ricalcare ciò che ho osservato.

Proprio così. È esattamente quello che farei anch'io. Dapprima n calcate. Dite: "Stai provando delle sensazioni di disagio, ed esse sonc molto intense". In questo modo, avete accettato la sua reazione.  I ..i persona non deve più lottare con voi per farvi riconoscere la validi 1.1 della sua esperienza. "E stai piangendo ... e queste lacrime sono esprcs sione di un dolore e di un disagio che provengono dal tuo passato . e tu soffri molto ... Mentre ricordi ... queste particolari sensazioni, i di nuovo esse ritornano nel tuo corpo ... vorrei che ascoltassi questo ... Ciascuno di noi, nella sua storia personale, ha avuto molte, molli esperienze,  alcune delle quali egli chiama  spiacevoli  ...  Queste  spl.i cevoli esperienze formano  spesso la base  ...  di capacità  ...  e  abiliu ... che verranno più tardi ... e che le persone che non sono mai passali per  queste  esperienze   ...  non  avranno  mai   ...   Quant'è  piacevole   . provare disagio dal passato ... rendendosi pienamente conto ... di o. sere sopravvissuto a queste esperienze  ... e che esse adesso formai»' un insieme completo di esperienze dal quale puoi trarre, nel presenti comportamenti più  adeguati".

Dunque, dopo aver ricalcato, ho operato quella che noi chiamiamo una 'ristrutturazione di contenuto'. Le cose che ho appena detto han no cambiato il significato di quanto stava avvenendo. Invece di esseri solo delle esperienze spiacevoli, i ricordi adesso costituiscono la base di conoscenze e capacità.

Uomo: Dopo aver ricalcato, potresti farle affrontare quella su.i parte, e farle osservare che cosa è successo nel passato?

Eccellente. "Voglio che tu ti veda in quella particolare età, e provi un senso di curiosità a sapere che cosa è accaduto specificamente ... con gli occhi e le orecchie aperti, adesso, a quanto è avvenuto, e con una sensazione di benessere, sapendo di essere sopravvissuto". Ciò crea una dissociazione dalle sensazioni spiacevoli, e rappresenta con­temporaneamente una ristrutturazione di contenuto. Questa è la base della tecnica utilizzata in programmazione neurolinguistica per la cura delle fobie, e che è descritta in dettaglio nella Metamorfosi psico­terapeutica.

Uomo: La persona con la quale stavo facendo l'esercizio è entrata molto rapidamente in un qualcosa che non saprei definire. Ha comin­ciato a muovere rapidamente gli occhi, a muovere avanti e indietro la testa, a muovere il braccio, e ho notato molta tensione nella sua mascella. Sono stato molto confuso, non sapevo se si trattava di una esperienza piacevole o no, una resistenza all'ipnosi, o qualche altra cosa. Vorrei avere alcuni consigli.

Questa domanda solleva il problema dell'importanza di fare una distinzione tra le interpretazioni e l'esperienza sensoriale. "Aumento di tensione nei muscoli della mascella" e "testa che si muove avanti e indietro" sono descrizioni riferentisi all'esperienza sensoriale, non >ono le ultime due cose che tu hai citato. 'Esperienza spiacevole' e 'resistenza all'ipnosi' appartengono al campo delle allucinazioni e delle ipotesi. Allucinare è buona cosa, in realtà costituisce parte importante dell'arte. Tuttavia insisto molto che facciate una netta distinzione tra quando usate delle descrizioni riferentisi all'esperienza sensoriale e quando state allucinando.

Invece di perdere tempo a cercare dentro di voi quale interpreta-fcione è quella giusta, potete semplicemente cominciare a verbalizzare le descrizioni di ciò che vedete e sentite. Potete descrivere la tensione muscolare, le lacrime, l'atteggiamento corporeo, la respirazione, ecc. Ciò manterrà il rapport per mezzo del ricalco e dell'uniformarsi alle esperienze dell'altro.

Potete scegliere tra dire qualcosa del tipo: "E che esperienza Intensa è stata, e tu ne sei stato un po' sorpreso, non è vero?". Oppure: "E questi segnali che mi hai presentato all'esterno sono stret­tamente connessi all'intensa esperienza intcriore che attualmente stai provando".

Spesso, quando una persona entra per la prima volta in trance, i mioi muscoli si rilassano, e noterete che gli occhi si fanno lucidi o lacrimano. Non allucinate. Può significare che la persona è realmente triste, o può solo significare che si sta rilassando. Se foste voi a decidere di che cosa si tratta, ciò significherebbe imporre le vostre

credenze e il vostro sistema di valori Non entrate in merito al conii nuto, limitatevi a parlare di ciò che è manifesto. "E mentre le lacrim. ti scendono lungo le guance, provi una crescente sensazione di beni-sere e di sicurezza, ben sapendo di essere pienamente protetto". Non c'è nessuna connessione necessaria tra il fatto che le lacrime scendali' sul viso e il benessere. Tuttavia, se cominciate con una descrizione m termini  sensoriali  immediatamente  verificabile   (le  lacrime)   e   poi   li collegate  alla  reazione  che  volete generare,  utilizzate  tutto  ciò  ci» avviene per condurre la persona dove volete.

Joan: Senza volerlo, ho usato col mio compagno un termine moli' forte. Gli ho chiesto di pensare che le sue mani erano 'staccate ti.11 corpo'. Immediatamente ha cominciato a muoversi come se aves'> le braccia staccate dal corpo. Nel momento stesso in cui queste parol< mi uscivano di bocca, mi sono resa conto che erano sbagliate, ma non sapevo come correggerle.

Beh, prima di tutto riorganizza il tuo modo di rappresentare I' cose. Non c'era nulla da correggere. Vedi, nella comunicazione non esistono errori, Joan. Esistono solo reazioni o risultati che ottieni coi. la tua comunicazione. La reazione che hai ottenuto non era quella ci m volevi. Ciò non costituisce un errore; costituisce semplicemente il passo successivo da fare per ottenere la reazione che desideri.

Hai notato che quando hai pronunciato le parole: 'braccia staccai' dal corpo', hai ottenuto una violenta reazione. Se ammettiamo il prin cipio dell'incorporazione, che cosa bisogna fare? Devi dire immedi;)i i mente: "E ciò ti sconvolge molto". Non c'è altra scelta. Notate di' si tratta di un'affermazione riferentesi all'esperienza sensoriale. Il" semplicemente ipotizzato che il nome dell'esperienza che ho appaii generato rientri nella generale e vaga categoria chiamata 'cose semi volgenti'.

Se non avete fiducia in voi stessi nel fare queste ipotesi, rimane i' completamente sulle generali. "E hai davvero una reazione a quc\: fatto. E ci sono molte reazioni che potresti imparare ad avere a que i • particolare cosa". Non sapete nemmeno a che cosa sta reagendo, |» i questo dite:   "Questa particolare cosa". Oppure:   "Potresti pensare   < come un tuo caro amico reagirebbe a questa cosa in modo divo • da come tu  vi  hai  appena  reagito".  Anche  qui,  state  incorporar I"

Se volete restare molto sulle generali, dite:   "Stai avendo una  n i zione molto  intensa".  Ciò  costituirà  sempre  un   ricalco  appropriai-Non  state   nemmeno  dicendo   se   l'esperienza   è   positiva   o   nega in • state solo dicendo che esiste. Se vi mantenete molto sulle generali, n sbaglierete mai.

Se capite che la persona sta vivendo qualcosa di spiacevole, d»i

I

lvcr ricalcato potete dire: "E quanto è piacevole ricordare le esperienze ipiwcevoli del passato, e provare una sensazione di soddisfazione per iliere sopravvissuto a queste cose, in modo che esse non abbiano più piiogno di accadere di nuovo". Oppure: "Come sono spiacevoli queste |ipcrienze ... Ma sapendo che tali esperienze spiacevoli formano la Mie ... della forza che abbiamo adesso ... è molto piacevole (cambia-pflfnto del tono di voce) ... ricordare quanto sono state spiacevoli ... litri ine delle nostre precedenti esperienze".

Questo è ciò che è chiamato 'ristrutturazione del contenuto'. Pren-(ttc una reazione e la mettete in un contesto più vasto, all'interno del |uh!c la reazione e l'esperienza stessa diventano il fondamento positivo ul quale possono essere costruite  altre  reazioni.  Avete  accettato  in Bodo assoluto il suo comportamento. Esso esiste; voi non entrate nel «rito. E lo mettete all'interno di una cornice che dice di utilizzarlo i modo costruttivo.

Potete anche prendere in anticipo quelle misure che vi assicurino che jUtilsiasi materiale emerga all'inizio sia piacevole, in modo da poter liiociare agli stati alterati di coscienza delle esperienze positive. Succes-(Ivmncnte, potrete imparare a gestire qualsiasi altro materiale spia-Ivtile possa emergere.

Un   modo  facile  per  evitare  le  difficoltà  costituite  dall'alterazione quello di guardare in modo significativo il cliente prima di comin-irr, e dire:  "La Sua mente inconscia l'ha protetta, il che costituisce imi prerogativa e il suo compito, durante tutto il corso della Sua iti),  da  quel  materiale,  proveniente  dalla   Sua  storia  personale,  che ptrrbbe essere spiacevole o soverchiante se dovesse emergere alla luce liti  coscienza.   Io  faccio  appello  alla  Sua   mente   inconscia  affinchè fltinui   a  svolgere  questa  funzione,  come   ha  fatto  in  passato.   E PUH e  Lei altera il suo stato di coscienza,  le prime esperienze che pvrrìi  sono  specificamente  intese a  ricordare, e  scoprire  e  rivivere Mine1  parti  positive  e piacevoli  del  Suo  passato.   Il  materiale  spia-;ilr,   anch'esso   localizzato   in   quel   sistema,   per   il   momento   può iir accantonato in luogo sicuro. Una volta che Lei abbia raggiunto ip iena dimestichezza con gli stati alterati, potrà trattare il materiale plirvolc con tutta tranquillità ed efficacia, perché le cosiddette espe-tr negative del passato spesso formano la base delle potentissime rur  che  abbiamo  nel presente,  quando  sono  viste,  udite  e  rivis­iti  modo nuovo".

nii  facendo, otterrete con l'inconscio dell'altra persona quel rap-molio  positivo di cui avete bisogno,  perché  state convalidando i tirile  sue più importanti  funzioni  (quella di  proteggere)  e  state litri i, lo che continui a svolgere questa funzione, mentre lavorate con  lui. Fate anche una richiesta molto particolare; che il materiale < ! emergerà sia tale da creare nel conscio il desiderio molto accenti 1.1 a continuare a esplorare questa nuova dimensione d'esperienza.

Sia detto per inciso, nelle abreazioni non c'è niente di male. .' solo dicendo che è importante trovare alcune esperienze molto inu-n e piacevoli quando cominciate il lavoro che conduce alla trance. M»l gente crede che al cambiamento debba essere associato il dolore le due cose diventano ancorate insieme, la persona opporrà resistei al cambiamento, perché non ama il dolore. Non è che non le pi;u < il cambiamento; è che non le piace il dolore. Se fate una netta disii zione tra cambiamento e dolore, la persona può cambiare in nn> molto più facile. Vi rendete la vita molto più facile come operai" di cambiamento, perché non c'è più nessun collegamento necess.n tra dolore e cambiamento.

Stan:   In altre parole, stai dicendo che questo è una specie di jn> mentale, solo che nel judo utilizzi sempre contro la persona ciò < essa  fa.   In  questo  caso,  lo  utilizzi  a  favore  della  persona.

Sì. Stan, ti dispiace mettere le mani unite sopra la testa? Ade-, ti dispiace spingere con la mano destra? Shirley, ti dispiace l;n anche tu? Unisci le mani sopra la testa e spingi con la destra.

Ebbene, in entrambi i casi, quando ho chiesto loro di spingere i la mano destra, hanno spinto anche con la sinistra! Questa è una m< • fora di tipo cenestesico per indicare ciò che è spesso chiamato 'i< stenza'.  Potete spingere la persona, e  se lo fate,  otterrete  una   i< stenza, che dovrete poi combattere direttamente. Oppure, potete  i- -dervi conto che ogni reazione rappresenta la scelta migliore di cui persona dispone in un dato contesto. Piuttosto che spingervi conii il che rappresenterebbe per entrambi una perdita di energie e di temi uno sforzo, e non vi garantisce nessuna  reazione utile,  potete  m < • tarla e aggirarla.

La   stessa   differenza  può   essere   notata   quando   si   confrontali" boxe americana e le arti marziali orientali. Nelle arti marziali orici 11 11 non ci si oppone mai alla forza dell'altro; si prende questa forza .   i si utilizza per spostarlo lunga la traiettoria che volete fargli percoi i < Quanto  ho   appena   fatto   rappresenta   una   precisa   metafora   di   11 cenestesico per illustrare la differenza tra alcune forme d'ipnosi Ki sul comando diretto e il tipo di modello che stiamo insegnando • i

Uomo:   Quando noti una abreazione, chiedi  mai al cliente di   i nirne il contenuto?

No. Chiedere il contenuto è una scelta della psicoterapia tradizion >' Io non ho bisogno del contenuto;  dunque non lo chiedo. Mi fa rallentare.  Però ogni persona ha  bisogno di  retroazione, e di  un

ilrniii di credenze riguardo a ciò che è giusto e importante. Può darsi dir i vostri clienti siano stati abituati, da voi stessi o da altri tera­peuti, a credere di dover parlare del contenuto dell'esperienza. Se niirt ili queste due condizioni è verificata nell'interazione, dovreste tilt-mirre in considerazione il contenuto, al fine di soddisfare questi lilniigni.

Uomo: Milton Erickson chiedeva mai il contenuto? In penso che Erickson abbia fatto tutto. Sono sicuro che in qualche un mirino e con alcuni clienti ha chiesto un sacco di contenuti. L'ho vlsio pur praticare una terapia pienamente processuale, senza conte-iniii, per cui so che aveva tutta la gamma di possibilità d'azione. Se riuscite a svolgere un lavoro di puro processo, senza nessun conte­nuto, sapete già come lavorare col contenuto stesso. Avrete tutta la gnmma delle possibilità riguardo a come procedere.

Questo pomeriggio abbiamo fatto due esercizi, nei quali abbiamo niilix/ato alcuni dei dieci metodi di cui avevamo parlato. Li avete ivi >lti molto bene, e siete stati in grado di indurre delle trance rela-livumente buone. Ma non potrete mai conoscere nessuna delle altre litio tecniche d'induzione sino a che non le avrete praticate. Fate a vui stessi una piccola promessa, per la vostra propria evoluzione come murre umano. Io sono solo un ipnotista, per cui non posso che darvi molte possibilità di scelta tra i metodi per ottenere risultati diversi. Arcordatevi con amici e/o colleghi, o servitevi della vostra pratica professionale per fare esercizio, ed esplorate sistematicamente modi di-Versi di ottenere lo stesso risultato. Se disponete di dieci modi di Indurre una trance, la otterrete sempre. Utilizzando una meta-strategia

i chiamata 'sapienza', potete cominciare un tipo d'induzione, e se la ren/.ione non compare con la rapidità necessaria a voi, o al cliente,

[passate molto dolcemente alla classe d'induzioni successiva, e pratica­tene una. Se la reazione non compare ancora abbastanza rapidamente, passate alla successiva ancora. Il cliente sperimenterà che state dolce-

Imente passando da una comunicazione a un'altra. Non saprà mai che

[pvete  provato  un  metodo,  deciso  che  non  stava  funzionando   abba-

litnnza bene,  e che  siete passati  a un  altro.